Ebook tra libro e web: meglio sfogliare o scorrere?

Daria Bernardoni
3 min readApr 26, 2015

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Dopo l’annuncio della chiusura di ReadMill, ho ricominciato a leggere su iBooks, cosa che non facevo su tablet ormai da molto tempo — anche se, devo ammettere, uso spesso la versione desktop per la comodità di averla a portata di click durante le ore al computer.

Soltanto di recente ho quindi testato l’opzione vista scorrimento, in inglese scrolling view.

Il termine scroll, letteralmente, indica un rotolo di papiro o pergamena, i due supporti ricavati rispettivamente da una pianta acquatica (il Cyperus Papyrus) o dalla pelle di animale (di solito percora, capra o vitello), che per secoli hanno svolto la funzione di superficie di scrittura.

Oggi to scroll è un verbo che indica l’azione di far scorrere dall’alto al basso — e viceversa — il contenuto che appare su uno schermo ed è la consuetudine per la lettura su browser.

Lo scrolling è quindi un gesto che precede e segue un altro tipo di gestualità, a cui però molti lettori tradizionali sono più abituati: lo sfogliare.

Non è un caso che le prime versioni di iBooks — e di molte altre applicazioni — puntassero sul ricreare l’esperienza di lettura della carta, con grafica e animazioni volte a simulare la piega del libro sul lato sinistro, il taglio della carta sul lato destro, lo stesso piegarsi del foglio a seguito dello swipe (il gesto che attiva il cambio di pagina).

Come scelta di progettazione era coerente con un periodo di transazione al digitale in cui l’utente ha avuto probabilmente più bisogno di essere guidato.

La “filosofia grafica” che si propone di riprodurre in modo fedele la realtà fisica in un ambiente digitale, come gli strappi della carta, la pelle della rilegatura di un taccuino, l’ombra di un pulsante da premere, si chiama scheumorfismo, considerato ormai superato dopo la release di iOS 7.

Con l’ultimo sistema operativo di Apple, infatti, è iniziato il regno del flat design: una grafica ultra-piatta, inno del minimalismo, che punta dritto all’essenziale, senza fronzoli, espressione di un’esperienza digitale ormai matura che non ha bisogno di simulare la realtà fisica per far comprendere all’utente il proprio funzionamento.

Aldilà degli accorgimenti grafici più o meno scheumorfici, però, il dilemma tra flipping e scrolling resta, tanto che iBooks abilita entrambe le funzionalità.

L’ebook abita ancora uno spazio ibrido tra il libro e il web: meglio sfogliarlo come un foglio di carta o scorrerlo come una pagina internet?

La prima cosa che impariamo quando prendiamo un po’ di dimestichezza con gli ebook è che il riferimento al tradizionale concetto di pagina salta completamente. La formattazione del contenuto è fluida e personalizzabile dall’utente, non esiste una porzione di testo stabile e definita una volta per tutte dai margini della carta. Non si parla ormai più di numero di pagine lette, ma di percentuale di avanzamento di lettura.

Se non esistono più le pagine, perché ostinarsi a sfogliarle?

Eppure, l’esigenza di un riferimento statico, di una costante a cui appellarsi per citare il testo resta, così come resta l’esigenza — almeno le prime volte — di quel senso psicologico di pausa che la fine della pagina offre al lettore.

Quanto alle citazioni, l’indicazione di capitoli e paragrafi è in molti casi sufficiente, ma grazie al motore di ricerca interno anche il riferimento a stringhe di testo risolve in gran parte il problema.

Quanto alle pause, invece, credo che si tratti di una mera abitudine, in fondo è il contenuto del testo a dettarne il ritmo, più che il formato.

A pensarci bene, l’infinite scroll adottato ad esempio dalla Home Feed di Facebook è particolarmente adatto a visualizzare contenuti che si aggiornano di continuo, ma quando si tratta di lunghi testi fermi — come editoriali o racconti — la paginazione è una soluzione pratica e diffusa anche per il web.

Un vantaggio dello scroll per gli ebook riguarda le sottolineature: l’usabilità migliora se è possibile evidenziare un passaggio senza che il gesto sia interrotto dal cambio di pagina (in molte applicazioni — non in iBooks — il risultato è che si spezza in due il testo salvato come evidenziato).

E tu, quale modalità di lettura preferisci?

Originally published at 40k.it on May 2, 2014.

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Daria Bernardoni

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