OTTO PAESI EUROPEI CHIEDONO AI BIG TECH DI COMBATTERE LA DISINFORMAZIONE PER “PROTEGGERE LA DEMOCRAZIA”

I primi ministri di Repubblica ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica slovacca, Ucraina e Moldavia hanno firmato una lettera nella quale invitano i big tech ad agire contro la “manipolazione e l’interferenza di informazioni straniere, incluse le campagne di disinformazione che minano la pace e la stabilità in tutta Europa per proteggere la democrazia”. Tradotto: l’UE si muove per restringere ulteriormente gli spazi di libertà di espressione attraverso la stigmatizzazione del pensiero non allineato e la sua equiparazione a quinta colonna manovrata da interessi stranieri.

Giubbe Rosse - Ultim'ora
3 min readMar 29, 2023

Fonte: Governo della Moldavia

29 marzo 2023, Chișinău — Otto paesi europei hanno firmato una lettera che invita le grandi aziende tecnologiche ad agire contro la manipolazione e l’interferenza delle informazioni straniere, incluse le campagne di disinformazione che minano la pace e la stabilità in tutta Europa. I firmatari della lettera includono i primi ministri della Repubblica ceca, dell’Estonia, della Lettonia, della Lituania, della Polonia, della Repubblica slovacca, dell’Ucraina e il primo ministro della Repubblica di Moldavia.
L’appello aperto di oggi, presentato al secondo vertice per la democrazia — co-ospitato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden il 29–30 marzo 2023, fa parte di un più ampio sforzo per promuovere i valori democratici e combattere la disinformazione.

La lettera invita le società di social media a rimanere vigili e a non farsi usare come strumento per promuovere obiettivi ostili. I firmatari sottolineano l’importanza della cooperazione e dell’impegno con un’ampia gamma di parti interessate — governi, società civile, esperti e mondo accademico — per garantire un’efficace risposta dell’intera società alla disinformazione.

La lettera evidenzia come la disinformazione venga utilizzata per destabilizzare i paesi, indebolire le democrazie e — nel caso di Paesi che aspirano a entrare nell’UE — far deragliare l’adesione all’Unione europea.
I firmatari citano esempi di come i social media siano diventati un potente canale per diffondere false narrazioni.

Per affrontare questi problemi, la lettera propone diverse azioni concrete. Questi includono piattaforme di social media che adottino misure concrete per evitare di essere utilizzate come strumenti per promuovere obiettivi dannosi, algoritmi che diano priorità all’accuratezza e alla veridicità rispetto al coinvolgimento durante la promozione dei contenuti e piattaforme che garantiscano di disporre di personale e risorse finanziarie adeguate per rispondere efficacemente alle sfide dei contenuti moderazione.

La lettera congiunta evidenzia anche la crescente minaccia per le democrazie rappresentata dal deep fake e da altra disinformazione generata dall’intelligenza artificiale, in particolare da attori stranieri ostili. I firmatari chiedono strumenti per identificare i deep fake e discernere quando un testo è stato scritto da un essere umano rispetto all’intelligenza artificiale per identificare campagne di disinformazione automatizzate. Suggeriscono inoltre che le piattaforme che diffondono deep fake dovrebbero consentire a ricercatori indipendenti di terze parti di studiare gli effetti di questi media e monitorare se gli algoritmi delle piattaforme si comportano in conformità con le loro politiche.

“La manipolazione e l’interferenza delle informazioni straniere, comprese le campagne di disinformazione, rappresentano una minaccia per la democrazia, la stabilità e la sicurezza nazionale. Le grandi aziende tecnologiche hanno il potere di essere alleati vitali nel nostro sforzo comune per affrontare gli attacchi ostili alle informazioni contro le democrazie e l’ordine internazionale basato su regole” affermano i primi ministri di Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Polonia, Repubblica Slovacca e Ucraina.

“Esortiamo le grandi aziende tecnologiche a unire le forze con i governi democratici e la società civile e lavorare insieme per proteggere l’integrità delle informazioni e garantire la sicurezza delle nostre società”.

--

--