SCHOLZ IN BRASILE INCASSA UN DOPPIO “NO” DA LULA

I giornali tedeschi ironizzano sul doppio smacco subito ieri dal cancelliere a Brasilia, l‘ultima e più importante delle tre tappe del suo viaggio in Sudamerica, che ha incluso anche Argentina e Cile. Lula si rifiuta di dare le munizioni per i Leopard che verranno utilizzati in Russia, continua nella sua politica di neutralità tra Russia e Ucraina e si rifiuta anche di entrare nel “club del clima” di Scholz. Per il cancelliere tedesco un’autentica débâcle.

Giubbe Rosse - Ultim'ora
4 min readJan 31, 2023

Da Tagespiegel, 31.01.2023:

Il governo della coalizione semaforo ha celebrato il neoeletto presidente brasiliano. Ma durante l’incontro con Scholz a Brasilia Lula si è rivelato un interlocutore difficile: non vuole sostenere nemmeno verbalmente l’Ucraina e non vuol entrare a far parte del “club del clima” del cancelliere.

Doveva essere il momento clou del viaggio di Olaf Scholz in America Latina. Dopo le visite di un giorno in Argentina e Cile, lunedì il cancelliere è sbarcato a Brasilia, la capitale del più grande paese del Sudamerica. Poco prima della partenza, il programma della visita in Brasile è stato modificato: Scholz vi ha aggiunto un giorno in più. […] Il presidente federale Frank-Walter Steinmeier si è recato al suo insediamento. Il ministro dello sviluppo Svenja Schulze (entrambi SPD) ha preceduto Scholz a Brasilia portando con sé 200 milioni di euro. Questo è solo un finanziamento iniziale per i primi giorni della presidenza di Lula. Presto arriveranno altri soldi tedeschi da utilizzare in Brasile per combattere il cambiamento climatico. Del tutto sorprendentemente, però, si sono registrate irritazioni già durante i colloqui riservati tra le delegazioni. Secondo un rapporto di uno dei partecipanti, Lula si lamenta di un regolamento dell’UE, attualmente in fase di definizione a Bruxelles, che permetterebbe l’importazione in Europa solo di prodotti brasiliani per i quali si possa dimostrare che non sono stati abbattuti alberi nella foresta pluviale.

Il cancelliere Olaf Scholz non è riuscito a convincere il Brasile a dare maggiore sostegno all’Ucraina. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha ribadito la sua opinione secondo cui la colpa è di entrambe le parti.

“Per un verso, penso che la Russia abbia commesso il classico errore di invadere il territorio di un altro paese, dunque la Russia ha torto”, ha detto Lula ai giornalisti lunedì. “Ma continuo anche a pensare che se uno non vuole, due non litigano. A volere la pace bisogna essere in due”, ha aggiunto.

Lula ha anche affermato che il Brasile non fornirà all’Ucraina munizioni per i cannoni antiaerei Cheetah di fabbricazione tedesca. Il suo paese lavorerà con altri paesi per raggiungere la pace in Ucraina poiché il Brasile non si è schierato. Scholz è stato il primo capo di stato straniero a visitare Lula da quando è entrato in carica. Scholz ha dichiarato alla conferenza stampa congiunta di essere felice del ritorno del Brasile sulla scena mondiale. L’Europa sta lottando per normalizzare i rapporti con il Brasile, che sono stati praticamente congelati sotto l’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro.

Da Die Welt, 31.01.2023:

A quanto pare, Lula si oppone alla Lieferkettengesetz, la legge sulla due diligence dei fornitori recentemente entrata in vigore in Germania, che impone al settore commerciale ed imprenditoriale di rispettare i diritti umani ed ambientali. Il cancelliere ha promosso la nuova legge in tutte le stazioni del suo viaggio in America Latina. Tra le altre cose, essa impone alle aziende tedesche l’obbligo di dimostrare che vengono utilizzati solo prodotti di base per i quali siano stati rispettati standard sociali, ecologici e di altro tipo. Scholz lo promuove come se fosse un vantaggio: chiunque faccia affari con i tedeschi può essere certo di agire in modo corretto in futuro. A quanto pare, Lula la vede diversamente. E non è l’unica irritazione.

Il cancelliere si è recato in Sudamerica anche per parlare di “club del clima”. Scholz ha ideato questa comunità di stati che dovrebbero coordinare le loro politiche di protezione del clima. Il presidente argentino Alberto Fernández gli ha promesso la sua adesione sabato. Domenica scorsa, il presidente cileno Gabriel Boric ha persino accettato di assumere la copresidenza. […] Ma Lula, che guida quella che è di gran lunga la più grande economia del continente, è molto più importante di loro. E, sorprendentemente, non sembra pronto a entrare a far parte del club Scholz.

Anche sull’Ucraina Lula non parla di aggressore russo, ma di “due parti in guerra”. Non si sa perché sia ​​iniziata la guerra: “Alcuni dicono perché l’Ucraina voleva entrare nella Nato.” Papa Francesco ha detto la stessa cosa. Dopo l’inizio della guerra, Lula ha dichiarato in un’intervista sul presidente ucraino Zelensky: “Questo ragazzo è responsabile dello scoppio della guerra quanto Putin”. È vero che “i russi” hanno commesso un “classico errore” quando hanno invaso il territorio di un altro stato. Ma c’è un proverbio brasiliano: “Se uno non vuole, due non discutono”.

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