VISCO, BANCA D’ITALIA: AIUTARE CHI È STATO COLPITO DALLA CRISI “RALLENTA IL PERSEGUIMENTO DELL’OBIETTIVO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA”.
“Ora non più scontata la globalizzazione”. Stop ad interesse nazionale in favore dell’UE. Ora siamo “vulnerabili nell’approvvigionamento di risorse essenziali”.
Fonte: Comunicato Banca D’Italia, via PippoCamminaDritto
“Ora non più scontata la globalizzazione”. Stop ad interesse nazionale in favore dell’UE. Ora “vulnerabili nell’approvvigionamento di risorse essenziali”.
“[…] gli interventi di sollievo per chi è maggiormente colpito e la necessaria risposta volta ad accrescere nell’immediato la diversificazione delle fonti di energia rischiano di rallentare il perseguimento dell’obiettivo di una rapida transizione verso le energie rinnovabili”. La “crescita dei prezzi è tornata su livelli che nei paesi avanzati non vedevamo da quarant’anni. Nonostante il fenomeno abbia caratteristiche simili, in particolare tra le principali economie, le sue cause prossime sono diverse. Negli Stati Uniti il rialzo dell’inflazione ha riflesso soprattutto l’eccesso della domanda di beni di consumo alimentato dall’ingente stimolo di bilancio realizzato durante la pandemia. Vi si è aggiunta la peculiare dinamica del mercato del lavoro, dove i posti disponibili superano largamente le richieste di occupazione, con forti spinte al rialzo delle retribuzioni. In Europa, invece, l’inflazione è principalmente il risultato di shock da offerta: alle pressioni sui prezzi, già registrate nel 2021 anche a causa delle strozzature nelle catene globali del valore, si sono aggiunti i rincari energetici determinati dalle crescenti tensioni geopolitiche, culminate con l’invasione dell’Ucraina”.
La “tassa” energetica va assorbita, come abbiamo più volte sottolineato, non generando vane e dannose rincorse tra prezzi e salari, ma accrescendo la capacità di sviluppo dell’economia, e con essa la dinamica dei redditi reali. Se, invece, le richieste retributive, più che mirare in avanti, fossero soprattutto guidate dalla volontà di recuperare nell’immediato le perdite dovute al rincaro dei prodotti energetici e se i profitti delle imprese, dopo il trasferimento sui prezzi finali degli straordinari aumenti del costo dell’energia, non ne riflettessero nei prossimi mesi il drastico recente ridimensionamento, la politica monetaria non potrebbe che continuare a contrastare gli effetti di questi comportamenti sul complesso dei prezzi al consumo”.
“È però mancata la capacità di evitare che i benefici dell’apertura dei mercati e quelli a essa connessi dello straordinario progresso tecnologico in atto dalla fine della Guerra fredda fossero distribuiti in modo gravemente ineguale. Questo ha contribuito a dare sostegno a decisioni di natura protezionistica, dai dubbi benefici e con costi crescenti”. “Oggi non possiamo più dare per scontato il proseguimento di uno sviluppo basato sull’apertura globale delle economie”.
La “distribuzione della produzione di beni intermedi lungo complesse “catene del valore” può costituire un elemento di vulnerabilità. Il conflitto in Ucraina ha inoltre evidenziato la rilevanza del tema delle interdipendenze strategiche, mostrando le nostre vulnerabilità nell’approvvigionamento di risorse essenziali come le materie prime energetiche. In Europa è in corso una riflessione su questi temi e, in particolare, su come rafforzare l’autonomia strategica dell’Unione europea”.
“A settori tradizionali come la difesa e le infrastrutture critiche, si sono aggiunti nuovi ambiti quali la protezione dei dati personali e industriali, l’intelligenza artificiale, le biotecnologie. Anche su queste materie è utile una risposta unitaria, anziché diversificata tra i nostri paesi”.
Traduzione dal politichese. Se volete recuperare le perdite subite guadagnando di più, rendete vana la politica monetaria. Ci siamo sbagliati su tutto, per colpa nostra siete in crisi e ora siamo nella melassa perché ci mancano le risorse strategiche. Ma guai a voi se volete mangiare, che altrimenti non ci è la transizione energetica. +€U! In sintesi.
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