“YouTube piattaforma del video online per eccellenza, conserva ancora questo predominio” (1)
Francesca Papa, General Manager di Show Reel Media Group ci racconta come YouTube rimane ancora oggi una delle piattaforme video online più conosciuta.
Nel 2005 nasce YouTube una piattaforma innovativa che voleva dare la possibilità agli utenti di condividere video invece delle classiche foto, così da avere una ricezione di più dati sugli utenti. Negli anni questa piattaforma ha subito grandi cambiamenti a partire dal logo, che ha acquisito grande importanza, ma non solo. L’evoluzione l’abbiamo vista anche nella fruizione stessa dei contenuti, e nelle modalità in cui questi sono stati proposti. Francesca Papa, General Manager presso Show Reel Media Group, ci illustra il percorso di evoluzione che ha fatto YouTube, e quanto ancora ha da offrire.
YouTube è nata come piattaforma video per eccellenza, oggi lo è ancora oppure è stata superata da altri social network?
YouTube è nata come una piattaforma video, e conserva ancora questo predominio. Possiamo affermare che oggi è considerato come il secondo motore di ricerca più utilizzato nel mondo. Gli altri social network, come Instagram e TikTok, sono usati per puro fine di intrattenimento, mentre YouTube viene usato in modo completamente diverso. Spesso infatti quando abbiamo bisogno di fare qualsiasi tipo di ricerca la facciamo direttamente su questo social. Quindi possiamo affermare che in questo momento la piattaforma viene usata principalmente come motore di ricerca, poi come intrattenimento.
Sono stati da poco introdotti gli shorts, ovvero brevi video di 15–60 secondi che trattano di vari temi. A livello di comunicazione strategica funzionano?
Quasi tutte le piattaforme digitali oggi stanno iniziando ad adottare il formato del video verticale, prima tra tutte Instagram. Si tratta di una scelta dettata in parte dall’uso di un device come lo smartphone, utilizzato principalmente in verticale, perché risulta più facile rispetto all’utilizzo in orizzontale, che porta l’utente a dover fare un gesto in più. L’introduzione degli shorts serve a rispondere a questa esigenza. La possibilità di scorrere con un semplice gesto un’infinità di video da la sensazione all’utente di vedere un video di lunga durata, fino a quando non si stanca di rimanere incollato allo schermo. L’utilizzo degli shorts da parte delle aziende dipende dalle modalità in cui si vuole fruire un determinato contenuto. Se un brand preferisce fare campagne più elaborate non è la tipologia di contenuto ideale. Bisogna sempre tenere conto dell’interlocutore e dell’obiettivo che si ha per capire se uno shorts può essere strategico oppure no.
Quanto, ancora oggi, alle aziende conviene utilizzare YouTube per comunicare i propri valori o pubblicizzare un prodotto specifico?
Se ci concentriamo sui millenials possiamo dire che YouTube sta prendendo in parte il ruolo della televisione, su cui possiamo seguire video molto lunghi o molto brevi. Sicuramente un’azienda deve in primo luogo scegliere il tono di voce che vuole utilizzare, e in base a questo si sceglie la piattaforma da utilizzare. E’ un social su cui si possono comunicare tanti valori, ma rispetto agli anni precedenti è cambiato molto e ad oggi non ha una particolare strategia di comunicazione. Ad esempio se devo comunicare in modo valoriale, come può essere la sostenibilità di un’azienda, posso farlo su YouTube, perché è un argomento che ha bisogno di tanto spazio, ma non vado ad escludere quello che può essere l’utilizzo delle altre piattaforme, che sicuramente riescono a darmi ancora più visibilità.
Secondo lei quali sono le strategie migliori che può adottare YouTube per emergere sempre di più come social, riuscendo a essere innovativo e al passo con i tempi?
Qua ci soffermiamo più su un lato piattaforma. Risulta quindi difficile rispondere a questa domanda, che possiamo dire essere più una scommessa. YouTube ha il valore aggiunto del motore di ricerca, mentre TikTok e Instagram tendono a tenerti all’interno della tua bolla, condividendo principalmente i contenuti di cui sei più fan e che segui di più, senza darti la possibilità di poter spaziare tra gli interessi che più ci aggradano.