Perché Aderisco a +Europa

Giulio del Balzo
3 min readJan 13, 2019

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È arrivato il momento di sfidare la corrente: mi iscrivo a +Europa.

Non è una scelta facile. Dopo quasi dieci anni nel Partito Democratico, è difficile abbandonare un progetto a cui ho dedicato impegno ed energie, ma lo faccio con la consapevolezza di abbracciare un nuovo ed entusiasmante percorso che meglio rispecchia le mie idee e i miei valori.

Lascio il PD perché, dal referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 in poi, chi l’ha guidato ha scelto di renderlo una forza di mediazione e di mera gestione dell’esistente, anziché un soggetto capace di portare l’Italia nel futuro, affrontando i problemi che la bloccano e impediscono a molti giovani di trovare opportunità. Si tratta di una tendenza che difficilmente cambierà nei prossimi anni, nonché di un’occasione mancata per l’Italia. Purtroppo, non mi convincono né un PD che retrocede sulle riforme, così come prospettato da alcuni dei principali candidati alla segreteria, né un nuovo movimento, come ipotizzato da diverse indiscrezioni giornalistiche in seguito al lancio dei comitati di azione civile alla Leopolda, anche perché un nuovo spazio politico europeista e liberaldemocratico esiste già e si chiama +Europa.

Ho seguito con attenzione +Europa fin dalla sua nascita. Mi ha colpito per il coraggio di mettere l’Unione Europea al centro dell’agenda politica, come unico orizzonte possibile per un futuro di benessere e prosperità per l’Italia e l’Occidente. Ho apprezzato allo stesso modo la presa di posizioni chiare anche sui temi dello sviluppo economico, della concorrenza e del libero mercato, temi fondamentali per la crescita dell’Italia. Non dobbiamo avere paura di dire che le liberalizzazioni creano posti di lavoro; che trattati come il CETA portano all’Italia molti più benefici che costi; che c’è un’eccessiva pressione fiscale per le nostre imprese; che le corporazioni non hanno il diritto di mettere veti all’innovazione; e che la crescita economica è la strada principale per combattere la povertà.

+Europa, inoltre, è l’unico partito che è pronto ad affrontare, anche a costo di essere impopolare, il macigno del debito pubblico italiano, uno dei più grandi ostacoli alla crescita, una pesante eredità ricevuta dalle classi dirigenti degli scorsi decenni, che ci impone di prendere al più presto misure di revisione ed efficientamento della spesa e della macchina statale. Solo in questo modo l’Italia potrà liberare risorse da investire in ricerca, istruzione e servizi per le famiglie. +Europa è l’unico partito che, per ragioni di sostenibilità ed equità intergenerazionale, sostiene che la spesa pubblica debba essere diminuita e non aumentata, come invece proposto da tutti gli altri. Alle scorse elezioni, inoltre, l’unico partito che nel suo programma di governo ha presentato coperture piene per le misure proposte è stato proprio +Europa.

Tra i temi che più mi stanno a cuore, ci sono anche l’impegno di +Europa per un ambientalismo razionale, che coniuga la crescita con il rispetto per l’ambiente, e per i diritti civili e le libertà individuali. Questo impegno procede nel solco delle grandi battaglie portate avanti da Emma Bonino e dai tanti radicali che hanno scelto di impegnarsi in +Europa. Si tratta, però, di un’esperienza che va oltre la storia dei radicali e riunisce quanti si riconoscono in valori liberali e progressisti.

+Europa è una grande opportunità per l’Italia, perché finalmente tutti questi temi prendono anima e corpo in un partito politico, con vocazione di governo, che intende radicarsi nei comuni di tutta Italia, per dare ai cittadini la possibilità di essere protagonisti di quel cambiamento positivo e ottimista di cui il nostro Paese ha profondamente bisogno.

Io questa opportunità non voglio perderla. E voi?

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Giulio del Balzo

Political Activist and Public Policy Expert. I fight for more #Europe #Sustainability #Opportunity #Freedom #Justice. Opinions are my own.