Sì, ascoltare: la conversione al podcast da viaggio

Ilaria Bertoni
3 min readFeb 15, 2018

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credits: Querty (che gentilmente m’informa che l’illustratrice è LinEEtte — facebook.com/lineette.illustrator)

Il 2017 è stato l’anno in cui abbiamo (ri)cominciato ad ascoltare. Libri — Audible è arrivato anche qui — ma soprattutto podcast, che da modo assai comodo per recuperare i programmi radio sono diventati piccoli contenuti a sé stanti, pensati per essere ascoltati dovunque e quando ci pare.

Dopo un primo approccio nostalgico con un iPod nano (sì, esiste ancora e sì, la sua batteria vale quattrocento iPhone), ora uso soprattutto l’app di Spreaker, insieme ai podcast che scarico dal computer. Non avendo ore di mezzi pubblici da affrontare ogni giorno (questo è il prototipo dell’ascoltatore medio, da quel che ho potuto capire) li recupero in blocco quando sono in viaggio, quando tre ore di regionale sferragliante devono essere riempite in qualche modo. Faccio binge-listening, come fossero serie tivù. Il problema è lo stesso di Netflix: troppi titoli, troppi argomenti, troppo tutto. L’unico discrimine nello scegliere cosa ascoltare è che mi ispirino a fare qualcosa, che sia informarsi, riflettere o imparare qualcosa di nuovo.

Di seguito, quindi, una selezione parziale e personalissima di alcuni podcast che sto seguendo in questo periodo (italiani e non).

  1. Risciò — Piano P
    Come siete messi a cultura cinese? Io, a parte quel poco che ricordo dall’esame di storia contemporanea, parecchio male. Risciò è un podcast sulla Cina di oggi, e lascia la piacevolissima sensazione di aver imparato qualcosa senza sforzo: lo produce Piano P, la piattaforma che già ospitava Da Costa a Costa. Bonus track: se l’Oriente non vi attira è iniziato da un mese un nuovo podcast sull’Europa, Lo stato dell’Unione. Consigliatissimo. [update: Risciò ha appena concluso la prima stagione! Il consiglio resta]
  2. Senza rossetto— Querty
    Nel 1946, nel referendum costituzionale tra monarchia e repubblica, per la prima volta possono votare tutti. Anzi, tutte. Senza rossetto è un progetto che nasce nel 2016 per raccontare le storie delle donne che hanno votato settant’anni prima: ci sono due stagioni di racconti in podcast, scritti e letti da scrittrici e giornaliste. Li ho ascoltati tutti di fila durante un volo, e mi sono sentita parte di qualcosa di buono, ispirato e importante. Femminista sta diventando una parola tanto fondamentale quanto complessa da gestire, e qui ci sta alla perfezione.
  3. Harry Potter and the Sacred Text
    Chi mi conosce sa che Harry Potter per me (come per tanti altri) è una faccenda quasi sacra. Due accademici americani hanno preso questo concetto alla lettera, e ne è uscito questo podcast dove ogni capitolo di tutta la saga — ora sono arrivati a Il calice di fuoco — è letto e analizzato come fosse un testo letterario. Il confine tra passione e ossessione è labile, ma il risultato è parecchio interessante. Se siete alla n-esima rilettura e ve la cavate con l’inglese, siete nel posto giusto.
  4. The heart of it — Estèe Lalonde
    A proposito d’inglese, i corsi di lingua non mancano su qualunque piattaforma di podcast (inglese, francese, urdu, piemontese, fate voi). Mi sono resa conto, però, di trovarmi molto più a mio agio ascoltando contenuti di tutt’altro argomento, magari non troppo impegnativo: Estèe Lalonde è una Youtuber piuttosto famosa, e l’anno scorso ha prodotto una serie di interviste in podcast chiamata The heart of it. Non è nulla di imprescindibile, ma ha l’incontrastato pregio di essere semplice da seguire anche se non si è madrelingua.

[Chiaramente questa è solo una parte infinitesimale di un mondo che sto scoprendo a piccoli passi armata di cuffie, telefono e ore in treno: se mi sto perdendo qualcosa di (ancora più) bello, sono tutta orecchi.]

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Ilaria Bertoni

Ciao! Sono una copywriter e qui ci sono alcune cose che ho scritto nel 2018. La mia nuova casa è cartolina.substack.com