Passare da essere utenti ad essere sviluppatori della propria città

Essere protagonisti di come la tua città può essere

Matteo Tempestini
3 min readDec 16, 2017

C’erano una volta le smartcities ossia le città immaginarie dove la tecnologia regnava sovrana e, solo per questo, si pensava che fossero città dove necessariamente si doveva vivere bene. D’altronde qualcuno ci aveva convinto che essere poco tecnologici non è “degno di questo secolo”, cosa a mio avviso non vera. Poi ci siamo resi conto che in Italia di “quelle smartcities” ce n’erano davvero poche o meglio, pochissimi luoghi avevano le potenzialità, le risorse e (non per ultimo) l’interesse di piazzare sensori e pannelli touchscreen ovunque. Cioè ci siamo resi conto che l’ Italia non è fatta di Singapore, di New York, di San Francisco, ma è fatta di tanti paesini che vogliono restare fedeli alla loro storia, alle loro tradizioni e che, per quanto possano investire in qualche innovazione tecnologica, non troveranno certo in essa la risoluzione ai reali problemi dei loro cittadini.

Un tempo avremmo anche detto “ci deve pensare il Comune a farci vivere bene qui nella nostra città” oppure “è colpa dell’Amministrazione Comunale se abbiamo il problema del traffico, della violenza o delle buche per la strada”. E tutt’ora è l’atteggiamento più semplice. Quello di comportarsi cioè banalmente da “utenti della città”. Se si inizia a vedere la nostra città come un computer o come uno smartphone diventa fondamentale cominciare a porsi il problema di diventare “sviluppatori” di quella piattaforma, essere cioè parte attiva dello sviluppo della piattaforma stessa.

L’utente vive dentro la città osservandola e usandola per quello che può e quando non funziona il massimo che fa (quando ne ha voglia) denuncia il “bug” e si indigna. Lo sviluppatore davanti al malfunzionamento si interroga su quali siano gli strumenti a sua disposizione per poter risolverlo, si pone il problema di debuggare la città stessa e di contribuire a risolvere il bug stesso perchè sa che quel pezzo di città che va a rotoli è anche suo.

Le nostre città sono zeppe di bug. Sono piene di malfunzionamenti più o meno nascosti. Basta viverci e stare con gli occhi aperti per rendersene conto. Approcciarle da sviluppatori può effettivamente fare la differenza.

Certo, non per tutto il singolo può essere il risolutore del bug, ma può forse, nella programmazione software di oggi, uno sviluppatore risolvere sempre da solo quel problema? certamente no. Certamente c’è bisogno di team. C’è bisogno che gli sviluppatori siano diversi e che pensino in logica sempre più Win-Win (vinco io se vinci anche tu) perché l’essere cittadini attivi possa anche diventare movimento di opinione su tematiche che riguardano tutta la città e per cui anche gruppo di sviluppatori che si uniscano possano arrivare a dama.

Lo sviluppatore sa assumersi quindi una responsabilità che l’utente non si assume. certo, qualcuno potrebbe obiettare “E a me chi me lo fa fare di andare oltre a ciò che normalmente vivo e faccio? Perchè dovrei farlo?” Risposta che potrei fornire: non c’è nessuno che obbliga ad essere sviluppatori, si può restare sicuramente utenti, con la consapevolezza che, però, si sta sottraendosi ad un ruolo importante che è quello della cittadinanza attiva e questo avrà sicuramente dei risvolti.

O meglio: essere cittadini attivi ha dei risvolti, non esserlo non innesca cambiamento. A voi scegliere.

Due note finali a tutto questo:

  • non credo sia vero che, visto quanto sopra, la pubblica amministrazione non abbia responsabilità, anzi. La pubblica amministrazione deve in questa folla di cittadini potenziali sviluppatori trovare e decidere il suo ruolo e “fare sistema” di tutto questo, usare le risorse a disposizione, valorizzarle ma anche crearne valore.
  • non credo sia vero che, visto quanto sopra, la tecnologia non serva. la tecnologia può essere utilizzata per semplificare molto la vita di tutti i giorni, ma la tecnologia che abbiamo a disposizione è già molto più di quanto serva, ecco che anche un semplice strumento (come un insieme di dati, una mappa o una mail) possono fare la differenza.

Grazie se apprezzerete quanto qui scritto e. Buone feste di Natale a tutti voi.

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