Lode al Live Lounge di BBC Radio 1

The Sad Stork
7 min readMar 7, 2019

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Voglio svelarvi un segreto, o comunque uno dei molti segreti per cui il Regno Unito è un paese dotato di una scena musicale tanto ampia ed estremamente viva, capace di rinnovarsi con continuità e di offrire sempre nuovi volti e nuovi stili al pubblico locale ed internazionale. Un segreto ormai di Pulcinella, ma comunque tale, dal momento che al di fuori dei confini della Terra d’Albione solo un numero ristretto di appassionati ne sono a conoscenza. In questo caso specifico sto parlando del Live Lounge di BBC Radio 1, uno show radiofonico ad oggi condotto dalla speaker Clara Amfo e che ospita con continuità artisti britannici ed internazionali per una sessione particolare, in cui i cantanti registrano un numero limitato di esibizioni diverse dal solito, nella maggior parte dei casi il singolo che in quel momento l’artista sta maggiormente promuovendo arrangiato in maniera acustica e una cover di un brano a loro scelta. Il Live Lounge, nella sua forma odierna, è nato nel 2009 e da quell’anno fino al 2015, quando è poi subentrata la Amfo, è stato condotto da un’altra speaker di Radio 1, Fearne Cotton, che ha poi abbandonato la radio per dare alla luce il suo primo figlio per poi spostarsi, nel 2016, sul secondo canale della radio pubblica britannica, e una delle sue caratteristiche più particolari è che tutte le esibizioni sono poi pubblicate in video su YouTube, regalando ai fan di tutto il mondo la possibilità di godere delle esibizioni dei loro beniamini e perché no di scoprire nuove canzoni e nuovi artisti non di loro conoscenza da inserire all’interno dei loro ascolti quotidiani. Il Live Lounge è un programma che svolge un ruolo fondamentale nel panorama culturale musicale britannico anche e sopratutto considerata la rilevanza che viene data ad un prodotto del genere all’interno del palinsesto radiofonico. Addirittura in alcuni casi ─ vedi le ultime esibizioni degli Arctic Monkeys e Billie Eilish ─ le esibizioni non vengono registrate nello studio di Radio 1 ma negli storici studios di Maida Vale, e ogni video è incredibilmente curato anche dal punto di vista della regia. Proprio per questa ragione, ecco a voi quelle che, secondo il sottoscritto, sono alcune delle migliori esibizioni viste sul canale YouTube di Radio 1 e registrate nel Live Lounge della BBC:

Paramore — Hard Times

Come ho già avuto modo di dire in passato con un album come After Laughter i Paramore hanno effettivamente fatto breccia nel mio cuore e mi hanno conquistato. Pochi sanno però che questa particolarissima versione del loro singolo Hard Times è stata uno dei miei primissimi ascolti di questa canzone e con ogni probabilità uno di quelli che mi hanno convinto a dare una chance al loro disco e ad innamorarmene nonostante non apprezzassi molto tutto quanto avessero prodotto fino a quel momento.

HAIM — Want You Back

Le tre sorelle californiane ci dimostrano un’altra volta perché oltre a essere delle ottime musiciste sono delle performer di primissimo livello con una versione della loro Want You Back che non necessariamente rivoluziona la canzone ma che le rende tantissimo onore.

Lorde — In The Air Tonight (Phil Collins cover)

In The Air Tonight è già di per se una canzone abbastanza intima e minimalistica così com’è, ma in questa versione Lorde sposta l’asticella del minimalismo ancora più in la, per quanto possibile, e ottiene un risultato veramente fantastico.

Mark Ronson, Miley Cyrus — no tears left to cry (Ariana Grande Cover)

Sicuramente l’ultimo album di Miley non è stato necessariamente un successone commerciale, ma perlomeno ci ha permesso di scoprire e approfondire nuovi lati della sua straordinaria voce. Accompagnata da un Mark Ronson alla chitarra e da un quartetto d’archi la fu Hannah Montana ci regala una meravigliosa trasposizione di una delle canzoni pop da classifica più belle degli ultimi anni.

Arctic Monkeys — I Bet You Look Good On The Dancefloor

Se un fan della prima ora degli Arctic Monkeys, uno di quelli che condivideva le demo della band su MySpace, fosse finito in coma negli ultimi tredici anni e si fosse risvegliato solamente il giorno dell’uscita di Tranquility Base Hotel & Casino probabilmente penserebbe che degli alieni hanno preso il posto di Alex Turner e soci o che per uno sfortunato equivoco la band si sia sciolta anni fa e sia stata sostituita da un altro gruppo dallo stile completamente diverso ma con lo stesso nome. In quel caso però basterebbe fargli vedere questo video per farlo tornare in se e convincerlo del fatto che gli Arctic Monkeys non sono stati rimpiazzati come fossero protagonisti di una teoria del complotto, ma che sono solo cresciuti.

Bastille — Drop It Like It’s Royal Mashup

Una band come i Bastille che ama realizzare cover, sperimentare, pasticciare con le canzoni e provare a tirarne fuori un risultato completamente opposto non può che andare a nozze con un programma come il Live Lounge che non fa altro che fagocitare certi loro modi di fare dando carta bianca a Dan Smith e soci. In questa esibizione la band di Pompeii riesce a mettere insieme, se ho contato bene, Royals di Lorde, Single Ladies (Put A Ring On It) di Beyoncé, Only Girl (In The World) di Rihanna, You’ve Got The Love di Florence + The Machine e Roar di Katy Perry, riuscendo nell’impresa di farla suonare come una sola, bella, canzone.

Arcade Fire — Green Light (Lorde cover)

Una band che ha rappresentato la voce di un’intera generazione negli ultimi quindici anni che fa una cover di una canzone scritta da un’artista che rappresenta e rappresenterà la voce di questa generazione chissà per quanti anni a venire.

The 1975 — It’s Not Living If It’s Not With You

Se vi è piaciuta questa esibizione è sicuro al 100% che vi piacerà anche la versione originale, nel caso non l’abbiate ancora mai sentita, per il semplice motivo che in questa trasposizione live del brano i 1975 riescono ad incapsulare tutta la malinconica allegria, l’apparente voglia danzereccia accompagnata ad un testo che narra di dipendenze e sofferenze personali che la versione in studio possiede.

Wolf Alice — Never Be The Same (Camila Cabello Cover)

Una band indie-rock vincitrice dell’ultimo Mercury Prize che fa una cover di un grande successo radiofonico da parte di una popstar americana uscita da una girl-band? Chiedete e vi sarà dato.

Billie Eilish — idontwannabeyouanymore

La dimostrazione che quanto sta accadendo intorno a Billie Eilish è effettivamente molto simile, come detto da Dave Grohl, a quanto accadde intorno ai Nirvana nei primi anni ’90 è che della sua prima volta al Live Lounge siano usciti i video di tutte le esibizioni ─sette per la precisione ─ anziché i canonici due.

Christine and The Queens — What Lovers Do (Maroon 5 Cover)

Allora, Heloise è ormai da anni una delle mie regine del pop danzereccio e divertente, una delle migliori interpreti di quella musica che ti fa ballare senza ritegno ma ti fa anche pensare o ti da modo di immedesimarti in qualcosa. La sua versione di questo successo della band di Adam Levine è rinfrescante e ti fa pensare a quanto sarebbe potuta venire bene una canzone del genere se fatta dalla stessa band di Songs About Jane e non da quella che ha fatto uscire brani come Don’t Wanna Know.

Chris Martin — Hymn For The Weekend

Quando una versione acustica o comunque alternativa di una canzone è con ogni probabilità migliore rispetto a quella rilasciata al pubblico, quest’ultima ha evidentemente un grosso problema. E Chris Martin, che qualunque cosa accada avrà sempre un posto particolare nel mio cuore per i primi quattro album fatti con i Coldplay, è riuscito a realizzare ben due versioni di Hymn For The Weekend che probabilmente sono preferibili all’originale, ovvero questa qui per il Live Lounge e quest’altra per Conan O’Brien.

Rudimental — Sky Is A Neighborhood/God’s Plan (Foo Fighters/Drake cover)

Probabilmente neanche il più coraggioso degli sperimentalisti sarebbe tentato dall’idea di fare un mashup tra due brani e due artisti così tanto differenti come questi. Eppure i Rudimental azzardano e tutto sommato riescono anche a tirare fuori un buon risultato dall’operazione. A parte però la valutazione sui gusti personali, sono proprio proposte del genere che danno l’idea della particolarità, della bellezza e del valore culturale e musicale che un programma come il Live Lounge arriva ad assumere.

Dua Lipa — Do I Wanna Know? (Arctic Monkeys Cover)

Do I Wanna Know degli Arctic Monkeys è una delle canzoni più sensuali, più magnetiche e più rom-com degli ultimi anni. Si tratta di una canzone particolarissima, che vive su una tensione a tratti impercettibile ma che non ti fa mai abituare veramente a quello che senti, come fosse l’ennesimo esame orale di fronte al quale ci si trova, sempre uguale a quello precedente e ormai conosciuto come meccanismo ma che nonpuò fare a meno di farti sentire sulle spine come stessi giocando a Uno due tre stella. Dua Lipa la interpreta in una versione piano e voce che limita ancor di più, per quanto possibile, gli elementi di cui è composta la canzone ma che non perde mai, neanche per un secondo, quella tensione strutturale che ne caratterizza la versione originale.

George Ezra — Shotgun

Ho deciso di inserire questa bellissima esibizione così da utilizzarla come il mio personale reminder che il prossimo diciassette Maggio sarò al Forum d’Assago per godermi questa che ormai è l’epitome della canzone estiva per eccellenza dal vivo

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