Intervista ai candidati come rappresentanti d’istituto (a.s. 2023–2024)

La Boheme Redazione
11 min readOct 23, 2023

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di Sofia Di Girolamo, Mattia Cossa e Mattia Scaletti

Cari amici leonardiani, anche quest’anno non possiamo non portarvi l’intervista alle liste candidate per la rappresentanza di istituto. Quest’anno ne abbiamo due: ‘Hastalalista’ e ‘Listralochi’. Ecco perché abbiamo posto delle domande, alcune più generali, alcune più individuali, ai candidati di ciascuna lista.

HASTALALISTA

1. Come descrivereste la vostra lista con degli aggettivi?

Tommaso Dimonopoli: Siamo una lista intraprendente, che porta a termine i progetti (come si è visto l’anno scorso con MonnaLista) e propositiva, che ascolta anche le idee che arrivano dall’esterno.

Alessia Lemma: La prima parola che mi viene in mente è coesa, unita: siamo prima di tutto un gruppo di amici. Siamo dei ragazzi che hanno tante idee e vogliono condividerle per migliorare la scuola e l’ambiente in cui si trovano. Inoltre siamo fiduciosi, sappiamo com’è la situazione a scuola ma crediamo che possa migliorare attraverso le nostre idee e i nostri progetti.

2. Quali sono i vostri obiettivi principali?

Giuseppe Buccolo: Sicuramente creare una migliore collaborazione con il Consiglio di Istituto, come si è visto anche l’anno scorso; avevamo infatti stanziato molti fondi in più rispetto agli anni precedenti e cercheremo di continuare così anche quest’anno. E poi vorremmo anche far divertire gli studenti.

Tommaso Dimonopoli: Inoltre vogliamo portare a termine tutti i nostri progetti, che consideriamo tutti realizzabili.

Alessia Lemma: Credo che ogni rappresentante di istituto abbia come primo obiettivo il miglioramento dell’ambiente scolastico o almeno la proposta di progetti che abbiano come protagonisti gli studenti; creare una comunità scolastica serena coesa ma soprattutto bella, un bell’ambiente perché i ragazzi che arrivano dalle medie si sentano tranquilli e crescano.

Un altro obiettivo è anche creare una comunicazione efficace e trasparente, infatti in Consiglio è importante riuscire a trovare un punto di incontro tra tutti, perché i punti di vista sono diversi così come le necessità di ognuno, nonostante il fine sia quello di creare una scuola funzionale e strutturata. Sono sicura che si possa riuscire a trovare un punto di incontro, ma solo attraverso una comunicazione funzionale.

3. Come prevedete di gestire il bilancio e le risorse della lista per realizzare i vostri obiettivi?

Giuseppe Buccolo: Cerchiamo di ‘tirare il più possibile la corda’ per ottenere quanto più possibile dal Consiglio di Istituto.

Tommaso Dimonopoli: Noi abbiamo 7 mila euro a disposizione per i vari progetti come il TorLeo e il LeoWear, parte di questi andranno anche alla Bohème.

Alessia Lemma: Ci sono progetti più costosi e altri meno, comunque alcuni progetti in base al budget che ci viene dato li riusciamo poi a ‘rimodellare’; tutto ciò si vedrà poi in Consiglio di Istituto con dei dati oggettivi.

4. Quali sono le problematiche più importanti all’interno della scuola secondo voi?

Tommaso Dimonopoli: Sicuramente alcune sono l’uso dei telefoni, la questione del 7 in condotta che ne consegue e la questione fumo. Ovviamente se sorgono nuove questioni è nostro dovere portarle in Consiglio di Istituto e organizzare nuovi comitati al fine di evitare problemi.

Giuseppe Buccolo: L’anno scorso c’era la problematica delle poche ore per i corsi di recupero e siamo riusciti a stanziare più fondi eventualmente anche per averli in estate, però erano già meglio strutturati degli anni precedenti, con più classi e più professori.

Alessia Lemma: C’è un grande problema di comunicazione, sia tra studenti, sia in Consiglio di Istituto che tra professori e studenti. La comunicazione deve essere trasparente, chiara, diretta e funzionale. Inoltre, avendo vissuto il Leo in situazioni assurde (Covid, metà classe in presenza e metà in DAD) posso dire che una grande mancanza all’interno della scuola è quella di una comunità studentesca unita o perlomeno aperta all’ascolto reciproco. Ci sono tanti bei gruppi ma si potrebbe fare molto di più. Bisogna riuscire a migliorare la condivisione di esperienze e progetti tra studenti, soprattutto perché al liceo ci sono tante fasce d’età, quindi anche i ragazzi che hanno appena iniziato possono chiedere aiuto ai più grandi. C’è veramente tanto potenziale non sfruttato che vorrei poter coltivare attraverso i nostri progetti.

5. Cosa ne pensate del fatto che negli ultimi anni ci siano state solo due liste in corsa per la rappresentanza degli studenti, dato che in passato ce ne sono sempre state di più? Le percepite come due gruppi distinti o avete un’opinione comune sulle linee guida da seguire?

Giuseppe Buccolo: Quest’anno sono due gruppi non troppo in contrapposizione, almeno per alcuni versi, il che non è un male. Quando c’erano tre o quattro liste, una lista era sempre una ‘lista cuscinetto’, a parer mio; era insensata e poco utile, che rubava 50 o 60 voti e basta.

Alessia Lemma: Da quando sono al Leo ci sono sempre state due liste. Credo che il fine ultimo di ogni candidato sia quello di proporre progetti che vedano gli studenti come protagonisti, quindi l’obiettivo è lo stesso, nonostante le modalità siano diverse credo si possa trovare una collaborazione.

Per i singoli candidati:

1. Perché ti candidi come rappresentante?

Tommaso Dimonopoli: Io mi candido perché voglio continuare sulla linea dell’anno scorso, cercando di riportare progetti, aumentarli e migliorare quelli che sono stati già portati lo scorso anno. Noi cercheremo sempre di migliorare l’ambiente del Leo sia per il presente che per il futuro.

Giuseppe Buccolo: Mi candido come rappresentante per portare a termine progetti già proposti l’anno scorso e proseguire un percorso nato già da un anno, cercare di proporre cose innovative e far divertire gli studenti per far sì che l’esperienza in un liceo difficile diventi più piacevole.

Alessia Lemma: Ho vissuto 3 anni al Leo molto diversi tra di loro: in prima c’è stata la quarantena con metà a scuola in presenza e l’altra metà in DAD, per questo il primo anno non ho visto neanche tutti i miei compagni; poi il periodo delle mascherine in seconda… Posso dire quindi che il mio primo vero anno al Leo sia stato in terza. Nonostante abbia vissuto diversi punti di vista della scuola, ho sempre notato che ha grandissime potenzialità inespresse che stanno in ogni singolo studente ma che vengono valorizzate molto poco. Sono abbastanza sicura che ogni singolo ragazzo del triennio abbia pensato o ancora ogni tanto pensi che sia difficile continuare, ma non ha mai davvero mollato e mi sono chiesta perché si continui a perseverare: la risposta è che il Leo è sempre il Leo. Un ambiente dove si cresce drasticamente, si conoscono tanti amici e un posto in cui nonostante le difficoltà si sta bene. Quindi ho deciso di candidarmi perché voglio valorizzare l’ambiente in cui stiamo la maggior parte del nostro tempo.

Inoltre, soprattutto al liceo, che è una fase molto fragile della nostra crescita, è importante riuscire a stare bene, a partire dalle persone che ci circondano. Penso che la cosa a cui tengo più in assoluto sia candidarmi per portare avanti dei progetti che riguardano davvero gli studenti che permettano la formazione di un gruppo scolastico unito.

2. Hai già avuto esperienze di impegno civico precedenti (sia a scuola che fuori)? Se sì, quali?

Tommaso Dimonopoli: Sono stato rappresentante di istituto, educatore delle medie per tre anni, faccio volontariato durante l’estate un mese e ho fatto due anni da animatore, quest’anno come coordinatore degli animatori.

Giuseppe Buccolo: Ero rappresentante d’istituto già l’anno scorso, di conseguenza mi ritengo adatto a questo ruolo perché sono dell’idea che ci voglia un minimo di esperienza. Con un anno di esperienza possiamo fare meglio e per questo mi ricandido. Inoltre gestisco alcune discoteche a Milano e posso fornire un po’ di svago ai leonardiani.

Alessia Lemma: Ho fatto diverse esperienze di volontariato, soprattutto negli ultimi anni di superiori. Sono anche stata rappresentante di classe in prima superiore quando c’era ancora la pandemia.

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LISTRALOCHI

1. Come descrivereste la vostra lista con degli aggettivi?

Pietro Gitti: Lochi.

Pietro Baragiola: Trasversali, perché abbiamo persone di tutti i tipi, che è in fondo la nostra forza: puntiamo su persone diverse che possono portare valori diversi.

Giuliano Villa: Inclusivi.

2. Quali sono i vostri obiettivi principali?

Pietro Gitti: I nostri obiettivi principali sono in linea generale migliorare la scuola e portare avanti le nostre proposte e pensiamo di farlo rimanendo uniti e collaborando sia tra di noi nella lista e, nel caso in cui dovessero essere eletti candidati dall’altro lato, collaborare anche con loro.

Pietro Baragiola: Vorremmo portare cose che siamo in grado di realizzare, magari non idee particolarmente innovative ma garanzie.

Mia Frattini: Una cosa su cui puntiamo molto quest’anno è quella di cercare di aiutare gli studenti a livello anche individuale: oltre che portare progetti voluti dagli studenti, anche portare noi in primis progetti che aiutino a rendere questi cinque anni migliori per tutti i ragazzi.

3. Come prevedete di gestire il bilancio e le risorse della lista per realizzare i vostri obiettivi?

Pietro Baragiola: Noi non faremmo mai una cosa senza la certezza che conti per la scuola e che gli studenti vorrebbero veramente. Quindi noi sicuramente saremo impegnati a gestire i fondi in modo che tutti gli studenti siano contenti e se ci dovesse essere qualcosa più sentito rispetto ad altro, siamo pronti a cambiare i nostri piani e a gestire i fondi nella maniera migliore. Inoltre, il Comitato studentesco sarà un organo che andrà ascoltato.

Giuliano Villa: Qualsiasi decisione riguardo i conti della scuola non può essere presa singolarmente dalle persone ma sarà il consiglio di istituto (studenti, docenti e preside) a decidere.

Pietro Gitti: Vogliamo renderlo il più chiaro possibile, trasparente, in modo che tutti gli studenti del Leonardo nei limiti del possibile possano sapere.

4. Quali sono le problematiche più importanti all’interno della scuola secondo voi?

Mia Frattini: Innanzitutto ci sono tanti problemi sia a livello scolastico sia a livello di struttura (per esempio mancanza si materiale nelle palestre). Riguardo quest’ultimo purtroppo non si può fare molto, ma comunque ci proveremo.

Un’altra questione importante è lo stress a livello psicologico e la pochissima unione tra gli studenti. Quelli di quinta ad esempio non hanno mai parlato se non con gli amici, ma non c’è stato un minimo di aiuto reciproco e credo sia una cosa sbagliata. Siamo sulla stessa barca e potremmo remare insieme piuttosto che cercare un po’ di competizione all’interno della classe. Ad esempio nella mia vecchia classe mio compagno mi ha insultata perché non ero brava in matematica e fisica e sono uscita dalla classe piangendo. È stato, oltre che bruttissimo, davvero sbagliato: perchè cercare di andarci addosso quando potremmo aiutarci e stare meglio? C’è poca unione tra gli studenti. Magari abbiamo tutti gli stessi problemi con gli stessi prof e facciamo ‘battaglie singole’ che non portano da nessuna parte.

Pietro Baragiola: Sì percepisce il Leo quasi come fosse una gara, una battaglia ‘io contro te’, invece grazie anche al progetto ‘Non usciamone pazzi’ diventerà una gara ‘NOI INSIEME CONTRO NOI STESSI’, come se fosse un gioco di squadra. L’obiettivo è uscire insieme da una scuola che ci aiuta.

5. Cosa ne pensate del fatto che negli ultimi anni ci siano state solo due liste in corsa per la rappresentanza degli studenti, dato che in passato ce ne sono state di più? Le percepite come due gruppi distinti o avete un’opinione comune sulle linee guida da seguire?

Giuliano Villa: Sono dell’idea che ormai ci siano solo due liste da ormai 4 anni perché penso che siano poche le persone che vogliano interessarsi davvero ai bisogni della scuola. Se uno crede in quello che fa vuole cimentarsi di più non basta solo criticare l’operato degli altri, ma bisogna scendere in campo in prima persona.

Pietro Gitti: Le due liste negli anni scorsi erano più divise per tipologia di persona, quest’anno penso però che l’altra lista sia rimasta bloccata mentre noi siamo molto più trasversali e teniamo conto di più sfaccettature delle persone del Leonardo quindi su alcune cose siamo più simili tra di noi e siamo molto legati (amici prima di tutto), però prendiamo più ambienti diversi del leo. Sono anche due liste che hanno competenze diverse. Tutte e due le liste hanno punti di forza e di debolezza che, se coniugate, possono dare ottimi risultati.

Pietro Baragiola: La ‘lotta tra le due liste’ non va vista bianco e nero, i cattivi e i buoni o il ‘voto loro perche sono più come loro’, ma sono due liste che propongono cose complementari e le due liste possono funzionare veramente se c’è parte di una lista e parte di un’altra. Un consiglio di istituto migliore funziona bene non se ci sono quattro di noi, ma se ci sono un po’ di noi e un po’ di loro. Il consiglio di istituto in cui spero è nostro e loro.

Per i singoli candidati:

1. Perché ti candidi come rappresentante?

Pietro Gitti: Ho sempre fatto parte di una lista e mi sono sempre impegnato, sono molto legato a questa scuola e penso di avere quelle competenze, ma anche la voglia di mettermi in gioco per cercare di migliorarla sotto vari aspetti. Siccome conosco questa scuola, sento di poter fare qualcosa.

Pietro Baragiola: Mi candido perché sono da cinque anni in questa scuola, una scuola in cui, a parte alcuni problemi, mi sto trovando molto bene ed è una scuola che mi ha dato tanto, perchè se mi riguardo in prima liceo era una persona completamente diversa e quindi mi sembra giusto concludere questi cinque anni facendo qualcosa di attivo per gli studenti che entrano in prima o comunque per qualsiasi studente.

Giuliano Villa: l’anno scorso mi ero già candidato insieme a ‘listarwars’, e quest’anno ho deciso di ricandidarmi perché ci sono molte altre opportunità, possiamo organizzare tante altre attività, proposte anche l’anno scorso ovviamente, con l’aggiunta di proposte nuove. Vorrei instaurare un dialogo molto più profondo tra studenti e rappresentanti in modo tale che il pensiero degli studenti arrivi per davvero in consiglio di istituto e non venga solamente considerato come una mosca nell’orecchio.

Mia Frattini: Mi candido come rappresentate perché credo che le mie esperienze all’interno della scuola possano aiutare molto gli altri studenti. Penso di essere una persona molto calma e in linea di massima ascolto gli altri, ma quando succedono cose che sono contro le mie idee e che ritengo sbagliate sono in grado di far sentire la mia voce, di far sentire che io e la maggioranza siamo contro questa cosa e penso sia fondamentale che il rappresentante abbia il coraggio di parlare e di farsi valere.

2. Hai già avuto esperienze di impegno civico precedenti (sia a scuola che fuori)? Se sì, quali?

Pietro Gitti: Ho avuto molti impegni oltre alle liste a cui ho partecipato in passato. Ho fatto volontariato nel mondo scout per anni, ho fatto volontariato per il banco alimentare, ma anche con ‘Libera’ e altre associazioni. Quest’anno inizierò a fare volontariato con ‘Cairos’, una comunità che si occupa di carceri minorili. Inoltre sto seguendo il corso della Croce Rossa Italiana per fare pronto soccorso. Il volontariato è una cosa molto importante, l’ho sempre fatta e continuerò a farla, è una cosa che mi arricchisce molto.

Pietro Baragiola: Io ho fondato un ente filantropico con mio fratello: “matematica senza confini”. Inizialmente pensavo di non essere portato, ma grazie alle lezioni di potenziamento extra scolastico sono arrivato a fare il Leonardo, lo scientifico più complicato e difficile. Questo non perchè fossi un genio ma perché potevo permettermi queste lezioni privatamente. L’obiettivo filantropico è quello di finanziare le stesse lezioni che hanno dato autostima a me, per dei ragazzi che vivono in contesti più difficili, o in contesti in cui non hanno le stesse possibilità che ho avuto io, e che magari sentendosi stupidi (non perché sono stupidi ma perchè non hanno i mezzi che io mi sono potuto permettere) abbandonerebbero la scuola. Noi finanziamo lezioni di matematica a ragazzi che non se le potrebbero permettere.

Giuliano Villa: Liste a parte, l’ultima estate sono andato in Sudafrica e ho svolto un corso di inglese e in maniera parallela andavo settimanalmente a portare cibo e facevamo lezioni di matematica, inglese e geometria ai ragazzi che non possono permetterselo. Se noi venissimo votati ci sarà possibilità di portare queste esperienze all’interno del Leo e delle mura scolastiche in modo da aiutare sempre più persone possibili.

Mia Frattini: Faccio volontariato da due anni, ho iniziato con la fondazione ‘Rava’ (conosciuta grazie alla scuola) e ora sto frequentando un nuovo centro dove ho iniziato da sola un progetto di lezioni di italiano a ragazzi immigrati.

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