Foto di Sharon Sala

L’anno del Digital (Business)

Nel 2015 ha ancora senso parlare di “rivoluzione digitale”?

LaFra
5 min readApr 21, 2015

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Questa è una delle prime domande che mi sono venute in mente durante l’evento Change the game organizzato da Noovle, un’occasione di confronto su temi legati all’innovazione e alla “rivoluzione digitale” e un invito per le aziende ad accettare la sfida di cambiare il gioco per continuare ad essere competitive.

Un’agenda molto ricca che ha affrontato temi diversi — cloud computing, ecommerce e customer identity — aventi un unico filo conduttore: “il digital” come requisito imprescindibile per la sopravvivenza di un’azienda in uno scenario sempre più competitivo.

Se siete interessati ad entrare nel merito dei singoli temi, dei relatori presenti o dello svolgimento della giornata vi invito a leggere il post di Nicola Carmignani e delle altre persone che come me erano presenti, tutti pubblicati all’interno della pagina facebook di Noovle.

Io, invece, mi sono concentrata sulla domanda sopra. Sì perché quando sento parlare di rivoluzione digitale la mia prima reazione è “No, davvero, ancora? Da quanti anni si parla di rivoluzione digitale?” e sono arrivata alla conclusione che questa espressione è ancora molto attuale se analizziamo l’evoluzione del concetto di “digital” negli ultimi 10 anni.

Mi sono cimentata in un piccolo gioco: controllare le ricerche e gli articoli che ruotano attorno alla keyword “digital” su Google e vedere quali sono state le tendenze emergenti dal 2004 a oggi.

DIGITAL HARDWARE

Corre l’anno 2004 e la keyword più associata a digital è “camera” anche se c’è già chi ne preannuncia la morte per effetto della diffusione di telefoni cellulari con fotocamere sempre più potenti.

http://www.zdnet.com/article/sharp-forecasts-the-death-of-the-consumer-digital-camera/

La diffusione delle fotocamere digitali, e di conseguenza di foto digitali, è uno degli elementi che traina la diffusione di hardware esterni al fine di ridurre il rischio di perdita dei propri scatti e ricordi un tempo archiviati all’interno di album e scatole di cartone.

Google Trends — Ricerche correlate “Digital” anno 2007 (Italia)

DIGITAL DIVIDE

Nel biennio 2006–2007 cresce l’interesse sul tema del digital divide ossia la necessità di colmare il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione (in particolare personal computer e internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale

Google Trends — Digital divide (Italia)

Nel 2006 parte il “Progetto Anti Digital Divide” di Alice-Telecom Italia e il Progetto “Banda larga per le aree rurali della Toscana”

DIGITAL MEDIA

Nel 2008–2009 emergono ricerche come “digital SAT”, “digital video”, “digital TV”, “digital key Sky”. L’interesse per il digital si sposta al mondo dei media, in particolare quello televisivo.

A fine 2009 SKY annuncia il lancio della Digital Key, una piccola penna Usb con funzione di sintonizzatore TV Digitale Terrestre che, collegata al decoder SKY HD o My Sky HD, avrebbe consentito di accedere a tutti i canali in chiaro disponibili sul digitale terrestre (Fonte Digital-Sat).

DIGITAL COMMUNICATION

La crescita della diffusione della rete in Italia porta le aziende a parlare sempre più di opportunità di comunicazione digitale, in particolare advertising.

È il 2011 l’anno in cui avviene il sorpasso degli investimenti pubblicitari su internet rispetto a quelli sui quotidiani (in USA).

DIGITAL MARKETING

La diffusione dei social media porta le aziende a capire che i media digitali non possono essere utilizzati con le logiche della comunicazione tradizionale: stagionale, promozionale, unidirezionale. È necessario curare la propria presenza online a prescindere dai momenti di campagna. Il digital acquisisce un ruolo sempre più strategico nel marketing mix.

Dopo aver lanciato il concetto di Zero Moment of Truth nel 2011, Google nel 2012 pubblica “ZMOT Ways to Win Shoppers at the Zero Moment of Truth — HANDBOOK” evidenziando il ruolo dei media digitali nel percorso d’acquisto del consumatore.

DIGITAL BUSINESS

Uno degli interventi che ho apprezzato di più durante l’evento Change the Game è stato quello di Fabio Fregi, Country Manager Google for Work: “The New Digital Business — The CxO Transformation Agenda”.

Fabio ha presentato alcuni casi di aziende che investendo in tecnologie digitali hanno migliorato notevolmente il loro business e la loro competitività sul mercato.

Ci ha presentato alcuni risultati della ricerca The Digital Advantage: How Digital Leaders Outperform Their Peers In Every Industry, (Capgemini & MIT Sloan Management Review)

Stiamo parlando del 2012–2013, anni in cui abbiamo visto nascere e crescere realtà che grazie anche all’investimento in tecnologie digitali hanno messo in crisi mercati con logiche consolidate, pensiamo ad esempio a Uber, e ne hanno creati di nuovi, come quello del car sharing di Car2Go e Enjoy.

Adesso siamo nel 2015. Ha ancora senso parlare di rivoluzione digitale? Forse sì, soprattutto se parliamo di business. Soprattutto in Italia.

Source: Gartner “Talent on the Digital Frontier: The Stakes Rise in Digital Business” 2013

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