A qualcuno piace corto. E non a torto…

La Pausa Caffè
3 min readNov 29, 2016

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Se è vero che il tempo è denaro, il mio orologio dovrebbe avere i numeri rossi lampeggianti, stile estratto conto a fine mese e una sirena tipo allarme-esplosione-imminente al posto della suoneria.

Così, giusto per non avere ansia.

Per carità, poi col tempo ci si abitua, e non ci si fa quasi più caso. Tranne poi quando trovi lui. L’amico/collega/parente che ti parla delle serie TV.

-Sai che ho visto una serie fighissima? Si chiama Stranger Things, è tutta sulla fantascienza anni 80…
-Ehm, no. Dove la danno?
-E’ su Netflix… poi Games of Thrones l’hai vista?
-No, non ce l’ho fatta…
-Ma come! Siamo alla sessantesima serie, succedono delle cose pazzesche! Arriva un Papa nero con un uovo di Adinolfi e costruiscono una nuova barriera chiamata “il muro di Trump” e…

La verità è che tutte ste serie bellissime le vorrei anche guardare, ma dove trovo il tempo?

Il problema non è da poco, e sicuramente non sono l’unico ad averlo. In passato ho avuto un abbonamento a Infinity per qualche mese. Ok, sembrava una collezione di vecchie VHS registrate dalle reti Mediaset, ma c’erano i Cesaroni che tanto piacevano a mia madre e quindi ho tenuto il servizio per un po’. Ho provato a vedere Breaking Bad, ma è stato impossibile andare oltre metà della seconda stagione: l’assenza di tempo per guardarlo (unito al fatto che lo trovavo un po’ una palla) mi ha fatto desistere.

Dopo il carbonio 14 si ritiene che il sistema di datazione più adottato nel futuro sarà la stima della stagione della serie TV in onda al momento del trapasso. Il soggetto nell’immagine, ad esempio, è deceduto tra la nona e la decima di “ER- medici in prima linea”

Insomma: i mesi passavano e io mi dimenticavo e/o non riuscivo a sfruttare il servizio. Facendo un conto veloce, al netto dei minuti guardati e dei soldi pagati, mi sarebbe costato meno comprare il cofanetto della serie completa. Fortunatamente ha recuperato mia madre con una bella indigestione di Cesaroni, cosa che l’ha anche fatta desistere dal comprare i dvd di quella m..eravigliosa serie.

Per questo mi ha incuriosito parecchio l’annuncio dell’arrivo anche in Italia delle mini-serie in streaming di Studio+. Per intenderci è un format di servizio che sta alle serie TV tradizionali come Twitter sta ai blog: le puntate sono lunghe in media 10 minuti, contro i 45 minuti delle serie tradizionali (per non parlare dei 60 minuti di quelle HBO). Insomma: il tempo che Nicki Vendola finisca una frase e voi vi siete visti almeno due episodi.

Il progetto è interessante: si rivolge a chi è (potenzialmente) drogato di serie e a chi è (potenzialmente) drogato di smartphone. In pratica l’8o% delle persone tra i 20 e i 50 anni.

Visto che ricado nelle su citate categorie, visto che l’app è liberamente scaricabile e che ci sono un po’ di contenuti gratis* anche senza registrarsi, ho deciso di darci un’occhiata.

Qualche dubbio c’era, ad esempio, con Youtube le web-series da pochi minuti non mancano, c’era bisogno di una altro servizio simile?

Basta poco per capire che è totalmente un’altra cosa rispetto a Youtube: le puntate sono di breve durata, è vero, ma non hanno niente da invidiare ai prodotti Netflix. Riprese, colonne sonore e montaggio si attestano su livelli cinematografici, la sensazione è quella di un prodotto premium.

A sorprendere è il fatto che al momento il prodotto è esclusivamente per smartphone: scelta un po’ curiosa, vista una qualità che non sfigurerebbe neanche sul grande schermo (di casa).

Se questo è il modello di streaming di Vivendi, non stupisce che sia saltato l’accordo con Mediaset per comprare Infinity: ai francesi la naftalina digitale non piace molto e si vede. Sorry Pier.

Come sempre però quello che però conta (e interessa) è la qualità dei contenuti. Di questo scriverò nei prossimi giorni, giusto il tempo di testare a fondo l’app e vedere qualche puntata. E in questo caso una mezz’oretta dovrebbe bastare. Basta solo trovarla…

(continua** -1)

[*Registrandosi, invece, c’è un mese di prova gratuito — due se si è clienti TIM. In quest’ultimo caso c’è anche uno sconto sul prezzo di listino per i primi mesi.]

[**Ho talmente poco tempo che anche il pezzo è a puntate]

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La Pausa Caffè

Satira e battute utili alla macchinetta del caffè. Meno per far colpo sulle ragazze. Siete avvertiti. (Caffè di qualità Kopi Luwak) http://t.co/ti4LQfGB