Vangelo, annuncio degli ultimi durata: 5’,09

Luci nel Mondo
6 min readAug 26, 2018

Siamo nelle periferie di Buenos Aires, le “villa miseria”, degli sterminati agglomerati di povertà dove vivono milioni di persone. E’ qui che papa Francesco, quando era arcivescovo di Buenos Aires, ha profuso non poche energie istituendo di fatto i “preti villeros” ovvero preti dedicati alle parrocchie in queste “villas”. Il programma pastorale prevede vicinanza, accoglienza, non giudizio, opere sociali. Come gli Hogar di Cristo, spazi nei quali i disperati arrivano e trovano conforto.

Sr marcela Cravera lavora in uno di questi:

“ Siamo qui nell’Hogar di Cristo Antonio Gill. Ci lavoro dal 2014. Da lunedì al venerdì lavoriamo dalle 10 alle 17, più il sabato e la domenica con la messa alle 18. Trattiamo sia i singoli che arrivano, sia le famiglie. I ragazzi distrutti da droga e alcol che arrivano qui ci arrivano in tanti modi. Uno di questi è attraverso il centro di ascolto che abbiamo in due cappelle del quartiere, oppure arrivano perché obbligati dal giudice come misura alternativa al carcere o perché si avvicinano al padre e alla comunità.

E’ un lavoro complesso: il ragazzo arriva, facciamo una valutazione e stabiliamo un percorso di recupero umano, psicologico, famigliare dove è possibile. Questa è la casa di Cristo: abbracciamo chi arriva e come arriva! Spesso vengono dalla strada dopo giorni di incuria, spesso sono feriti. Li riceviamo, è Gesù che viene a noi, li serviamo, li abbracciamo, li accogliamo senza pregiudizio. Alcuni se ne vanno perché ricadono ma dopo tornano, sanno che questo è il luogo dove possono tornare. Il ragazzo quando comincia il tempo del recupero cambia la sua fisionomia, la forma di vestire, la voce… iniziano a distinguersi. Ed è a questo punto che invitiamo i famigliari ad incontrare il figlio. Da qui inizia il processo di riconciliazione: è una sfida molto ardua ma è il punto di svolta. I ragazzi che arrivano qui hanno perso fiducia in se stessi e nel mondo. Ricostruire non è facile, soprattutto ci vuole molto tempo. Ed è un tempo pieno di insidie.

Dom Gustavo Carrara, prete “villeros” è diventato uno dei vescovi ausiliari di Buenos Aires.

Mi sono sempre occupato della villa 1 e 14, nel barrio Flores. Qui la migrazione è fortissima, sia dall’interno dell’Argentina, sia da Bolivia e Paraguay. E’ una popolazione giovane, la metà dei suoi 45 mila abitanti sono giovani e adolescenti: il 60% della popolazione ha meno di 25 anni! Per me è più facile incontrare Dio in questo luogo che in altri luoghi della città! Qui Dio fa parte della vita concreta e la vita concreta ha a che vedere con Dio. Qui la fede si vive e si celebra a partire dalla religiosità popolare, che ha un immenso valore. La fede popolare si respira e si vive: cammino per la strada ed è normale che un ragazzino o un adolescente mi fermi e mi chieda la benedizione! In queste villas che formano la parrocchia abbiamo molte tradizioni religiose latinoamericane, e il giorno del patrono o della patrona è festa grande, tutti si fermano. Abbiamo la Virgen de Copacabana, el senor de Bombori, Santa Rosa de Lima, san Martin de Pores, la virgen de Caacupè… intorno a queste feste non solo si realizza la novena e la messa, la processione e la festa con balli tipici e cibo tipico. Per una settimana si porta la propria terra che non si è voluto lasciare facilmente. Il migrante non è un turista: il turista va, guarda, scatta la foto, sperimenta il cibo tipico. Il migrante ha dovuto lasciare con dolore la propria terra cercando un futuro migliore. Questi quartieri sono iniziati con i cartoni della gente che arrivava all’improvviso, poi si è passati alle case di fango, con la mentalità di dire “dobbiamo andare avanti, ce la facciamo”. E sono arrivati alla case in mattoni, che si alza di un piano all’anno per contenere la famiglia che nel frattempo si ricongiunge. Alle volte si pensa che la “villa” sia composta da gente che non vuole migliorare: è tutto il contrario!

La nostra idea educativa è quella di creare leader positivi tra i giovani, che trascinino il gruppo e gestiscano vere e proprie proposte educative nella parrocchia. La catechesi in senso stretto, legata ai sacramenti e all’annuncio diretto de vangelo la facciamo una volta a settimana, il resto è attenzione sociale e annuncio del vangelo attraverso la vita. Noi facciamo proposte differenti, valorizzanti e liberanti per i ragazzi e i giovani. E’ sempre troppo poco il tempo che dedichiamo a loro. La droga, le armi, l’invito a far parte delle bande giovanili li trovano h24 7 giorni su 7 in ogni angolo della “villa”

Don Guillermo Pablo Torre

Sono Guillermo Torres e sono parroco della parrocchia Cristo Obrero nella villa 31 de Retiro. Sono qui da 19 anni vivendo vicino alla gente con altri due sacerdoti, condividendo con la gente la vita nella fede e lavorando insieme. Il nostro barrio a 45 mila abitanti e 6 cappelle. Perché la gente possa avvicinarsi e condividere la vita comunitaria abbiamo in ogni cappella molte attività per i bambini e i ragazzi, l’oratorio, la catechesi, il rinforzo scolastico primario e la scuola per adulti, abbiamo gli Hogar di Cristo per recuperare chi ha problemi con la droga, abbiamo una casa per anziani abbandonati e un centro vocazionale. Tutte cose volute da papa Francesco quando era arcivescovo qui a Buenos Aires. Da questa gente che lotta ogni giorno per vivere ho appreso molto: i valori della solidarietà, della famiglia. Con questo popolo la mia vocazione è cresciuta. Questa è la parrocchia dove ha vissuto p. Carlo Mujica, assassinato negli anni ’70 per la sua vicinanza alla gente.

E noi continuiamo a dire che la migliore tradizione che abbiamo ricevuto è quella di vivere in questi barrios come ci ha insegnato p. Mujica, ovvero condividere la vita con la gente è la nostra maggiore ricchezza, e non cambierei per nulla al mondo. I poveri sono i primi che dobbiamo cercare e accompagnare come chiesa, corpo a corpo, aiutandoli a camminare per farli sentire persone. P. Mujica lottava per rimettere in piedi le persone, per ridargli dignità, diritti. In queste villas c’è una grande religiosità. Nella famiglia si insegna a vivere la fede, a pregare il rosario, a fare una preghiera per il vicino infermo. E’ impressionante come la gente chiede il battesimo: qui la gente crede nella salvezza.

Per riflettere

>>Che idea ti sei fatto/a di sr Marcela, don Gustavo e don Pablo?

>> Le “villas miseria”. Sai cosa sono e quante sono nella sola Buenos Aires?

>>“Accogliere i bisognosi perché, facendolo, sto accogliendo Cristo”. Ti sembra sostenibile come concetto?

>>Ricerca la figura di Carlos Mujica

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