La “convenienza”

Qualità su prezzo è rapporto del ‘900

Beh si, in realtà, all’epoca, non avevamo variabili alternative: si vendeva solo in quei punti vendita, lo sentivi solamente in tv, c’erano poche soluzioni di canali e tecniche di vendita alternative, al netto dello stesso vecchio posizionamento del marketing: a parità di qualità, il prezzo minore.

“C’è sempre un prezzo da pagare”: ma non è propriamente sempre solo economico, anzi, non lo è quasi più come fattore fondamentale nelle decisioni di convenienza.

In un mondo in cui le proposte di valore, i prodotti e i servizi, i modelli di organizzazione e di revenue, sono in continuo cambiamento per le richieste di personalizzazione di un utente sempre più esigente e nuove opportunità delle imprese più sveglie e smart, i mercati sono in continuo cambiamento.

Oggi cambiare è l’approccio di vita di tutti: il prezzo più importante sta diventando dunque il tempo.

Il vero fattore di convenienza da considerare è dunque la capacità di rendere semplici le scelte in virtù di cambiamenti e del tempo da impiegarci per capirli e attuarli:

In un mondo così vario, dove quasi tutto costa poco ormai (a livello di prezzo) ovvero spesso non lo paghiamo neanche noi (per modelli di business differenti), la convenienza è il rapporto (confronto) di «n» variabili rispetto alla mia personale e personalizzata esigenza, mixata al valore dell’esperienza – nel tempo: insomma, quello che conviene a me è quello che piace e serve (nei miei «momenti») a me.

«Convenienza dunque è libertà»?

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"Un uomo non vale i soldi che ha, ma il credito di cui gode" W. Churchill

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Marco Travaglini

"Un uomo non vale i soldi che ha, ma il credito di cui gode" W. Churchill