Massimiliano Leva
2 min readMar 7, 2017

Se non deve piovere, stai certo che lo farà a dirotto.

Nessuno lo avrebbe mai detto. In fondo, era l’estate del 1966.

L’estate in cui i Beatles erano al massimo del successo e dopo la tournée dell’anno prima negli Stati Uniti, quella in cui esordirono allo Shea Stadium di New York davanti a 64mila spettatori, i fan americani li aspettavano ancora a braccia aperte.

Anche se John Lennon aveva dichiarato che loro, i Beatles, “erano più grandi di Gesù Cristo” e qualcuno a dire il vero non la prese poi tanto bene.

Eppure la macchina partì ancora una volta per gli States. Per quella che sarebbe diventata l’ultima tournée del gruppo.

Sabato 20 agosto, i Beatles erano attesi al Crosley Fields di Cincinnati, dove alle 20.30 ora locale avrebbero dovuto tenere il loro show. Il programma prevedeva che dopo il concerto sarebbero tornati subito in albergo, il Vernon Manor. Lì si sarebbero riposati e poi sarebbero partiti per St. Loius, dove sarebbero atterrati alle 4 del pomeriggio di domenica 21 agosto per esibirsi la stessa sera in quella città.

Fatalità volle che la sera del 20 su Cincinnati cominciò a cadere una pioggia incessante. Nonostante il contratto con tutti i promoter prevedesse che per i concerti all’aperto il palco fosse fornito di una tettoia, a Cincinnati gli organizzatori si dimenticarono di installarne una. Cercarono all’ultimo minuto di provvedere, ma ormai tutti gli amplificatori erano bagnati e per i Beatles, in attesa nei camerini, non c’era alcuna alternativa.

Loro erano anche disposti a suonare, per rispetto verso i fan che li aspettavano sotto la pioggia. Ma il rappresentante della Vox, che forniva loro l’attrezzatura del tour, spiegò che correvano un grosso rischio suonando sotto la pioggia con le loro chitarre elettriche.

Si cercò così una soluzione, e siccome la partenza per Saint Louis era fissata per le 4 del pomeriggio del giorno dopo, lo spettacolo a Cincinnati fu rinviato alle 12 della domenica.

A quell’ora, i Beatles salirono sul palco sotto il sole di una calda giornata di agosto, John Lennon e George Harrison indossando occhiali da sole.

Anche se per la replica del giorno, almeno a ripararli dal sole, questa volta avevano una bella tettoia.