Fronte Animalista: del perché è pericoloso e di altre fesserie

C’è un movimento che lotta per i diritti degli animali. Tutto molto bello. Se non fosse per l’integralismo, le attività squadriste e i blitz imbarazzanti.

Matteo Bianx
5 min readJul 15, 2014

All’inizio ho riso, tantissimo. “Dai, non faranno sul serio”, mi sono detto. Poi ho capito: sì, ci credono davvero. E allora ho smesso. Da allora rido a rate, perché averci a che fare è un po’ come affrontare un bambino di cinque anni con un mitra carico: lo vedi e non immagini quanto possa essere pericoloso.

Si tratta del Fronte Animalista. Ma per dirla con le parole dei suoi fondatori: “Fronte animalista vuole essere testimonianza vivente di chi viene quotidianamente RECLUSO, TORTURATO, STUPRATO, UCCISO nei macelli, negli stabulari ed in qualsiasi luogo in cui l’egemonia umana sugli altri animali abbia il sopravvento”.

La prima volta che mi sono accorto di loro è stata quando girava un video dove una quindicina di militanti sono entrati dentro al McDonald’s della stazione centrale di Bologna. Sono entrati, hanno insultato chi ci lavorava e chi ci mangiava. Assassini. Merde. Aridaje con Assassini. In verità ho cercato la clip, ma pare essere scomparsa. Come si è volatilizzato lo stesso post sulla fan page. Forse per precauzione, chissà. Magari perché qualcuno ha minacciato una causa, boh. L’unica cosa che ne rimane è un link vuoto che Google non ha ancora cancellato dalla sua cache. Avevo pure scritto un commento. Cancellato dapprima dagli amministratori e poi polverizzato direttamente alla cancellazione dell’aggiornamento di stato.

Però basta cercare bene. Ed ecco che il video rispunta fuori. Al grido di “Animali liberi, assassini e merde siete e merde resterete”, hanno concluso poi con un bellissimo “Vi bruciamo il negozio”. Inutile tergiversare sull’imbarazzante blitz, così come è — credo — implicito chiedersi che senso abbia insultare dei poveri diavoli che fanno turni massacranti per meno di mille euro al mese. Ma io ve l’ho detto: all’inizio ho riso.

Ora le cose sembrano complicarsi però di giorno in giorno. Ho cominciato a tenere d’occhio le loro mosse e ne stanno uscendo delle belle. L’ultima in ordine cronologico è l’assalto ai pescatori.

Questi assassini legalizzati vanno fermati con ogni mezzo”. E così intervengono. #VermiLiberiInLiberoStato. Preoccupante sono i tanti commenti pubblici di incitamento, ma ancora di più il metodo di gestione di un altro tipo di commento, quello contestatorio. Chi critica l’azione, sparisce. In questo post ci sono oltre 160 commenti sempre in crescita, ma il lavoro degli admin è incredibile: visibili ci sono solo quelli a supporto, mentre chi contesta viene cancellato e addirittura bannato dalla fan page.

Ah, io sto salvando molti dei commenti che spariscono improvvisamente. Così, per farvelo sapere. Come questo:

La questione è molto semplice: si può essere d’accordo o meno con le attività e il pensiero di questo Fronte Animalista. Io adoro gli animali. Non tutti, però. Per esempio odio le vespe (sì, mi fanno paura). E le zanzare. E mi stanno sulle balle le mosche. Però, ecco, gli animali mi piacciono parecchio. Ciò che però reputo intollerabile sono gli integralismi coercitivi.

E il Fronte Animalista è la ripetizione di quanto la storia ha già visto e che ancora oggi vede. Mascherato da “buone intenzioni” il movimento è un fenomeno di squadrismo fascista. Ma non solo.

Con questa mentalità vengono attaccate ogni singole iniziative, fino ad arrivare alle contestazioni contro la sagra del maialetto sardo, la pescheria di Milano e l’allevamento di api per la produzione di miele. Esagerati? Bravi? Coraggiosi? Malati di mente? Perditempo? Geniali? Ognuno può farsi un’idea.

Ed è proprio questo il punto: ogni giorno si lotta per un principio di democrazia, uguaglianza e rispetto. E la libertà è diventata un concetto molto labile. Per molti non vale più il detto “La tua libertà finisce dove inizia quella degli altri”. È più un “La tua libertà deve andare avanti se gli altri non la pensano come te, è un tuo diritto, fagliela vedere a ‘sti stronzi”.

Essere vegani è una scelta personale. Così come scegliere un partner. O un libro. O una canzone da ascoltare mentre corri o in auto. E nella stessa misura nessuno può o deve arrocarsi il diritto di decidere per te che persone devi frequentare, che libri devi leggere o che canzoni ascoltare. Nel caso, se non lo sapeste, questi sono i principi dei fondamentalisti, che si tratti di religione o politica: “Devi capire che abbiamo ragione noi, lo stiamo facendo per il bene della collettività. E se non sei d’accordo faremo in modo che tu lo sia”.

Caro Fronte Animalista, voi scrivete: “Siamo contro ogni tipo di sfruttamento ed uso degli altri animali da parte dell’uomo: la nostra scelta di vita è VEGANA, l’unica realmente in armonia con i nostri principi”.

Avete detto bene: la scelta è vostra.

Non la potete imporre.

Altrimenti non lamentatevi se avrete dei guai con la giustizia o se qualcuno reagirà male alle vostre aggressioni. Sono cose che possono capitare quando si cerca di imporre una propria visione con qualunque mezzo.

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Matteo Bianx

Copywriter & Digital Strategist. Puoi trovare cose che ho scritto un po’ ovunque, dai libri ai quotidiani, ma anche in autogrill. http://t.co/QEMWqsUGCa