Stai presentando un preventivo nella maniera giusta?

Mattia Accornero
3 min readMar 12, 2018

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Qualche giorno fa, ho scritto di come porsi davanti ad un preventivo quando lo si richiede, ma quando lo si produce, a cosa dobbiamo fare attenzione?

Ecco di seguito, qualche consiglio su come scrivere e presentare un preventivo.

C’è una cosa importantissima da fare prima di mettersi a scrivere un preventivo ed è ASCOLTARE.
Ovvio? Ovvio!
Ma lo facciamo veramente?
Il cliente non è tenuto a conoscere la nostra materia, per cui se ci chiede un preventivo, è nostro compito recuperare tutte le informazioni necessarie.
Questo ci porta quindi a fare domande, più domande possibili.

Una volta che abbiamo tutte le informazioni possiamo iniziare a scriverlo, tenendo a mente che se ci dovesse mancare qualcosa siamo sempre in tempo a richiederla al cliente.

A questo punto vediamo che forma dare a questo preventivo…

Il preventivo non è solo una “sparatoria di voci e prezzi”, ma piuttosto un riassunto ben chiaro dell’attività che si andrà a fare. Ad essere onesti, il prezzo è proprio l’ultima cosa.
Iniziamo parlando del progetto o dell’attività che faremo, facciamo capire al cliente che abbiamo ben chiaro cosa andremo a fare e che siamo stati in grado di capire le sue esigenze fin dall’inizio.

Creiamo nel cliente la sensazione che siamo noi quelli giusti, siamo noi quelli che faremo il lavoro migliore.

ALT!

Qui è d’obbligo fare una riflessione: la sensazione di cui parlavo poco fa, dovrà poi rispecchiarsi nel lavoro che faremo, nel modo in cui gestiremo il cliente e nel risultato, altrimenti otterremo l’effetto opposto e il cliente inizierà a fare un passaparola negativo.
Quindi non descrivete uno scenario che poi non sarete in grado di rispecchiare durante l’attività!

Detto questo, possiamo riprendere con il nostro percorso verso il preventivo perfetto (o quasi).

Continuiamo quindi con una sezione in cui indicare cosa verrà consegnato e in che modo il cliente potrà intervenire durante il progetto; al cliente piace avere il controllo.

Infine andremo ad indicare i prezzi.

Ora potremmo aver finito qui, ma a voler proprio essere precisi, sarebbe utile indicare già anche i termini di pagamento, di modo che il cliente abbia tutte le informazioni per poter scegliere liberamente.

A posto così, quindi? NO!

Perché abbiamo prodotto il preventivo, ma… non penserete mica di inviare una mail e attendere?!?

Un bel preventivo è sicuramente d’aiuto, ma perché non presentarlo al cliente? In questo modo possiamo fugare ogni dubbio e ancora una volta dimostrargli che siamo quelli giusti, ma attenzione: non siate insistenti nel volerlo convincere a tutti i costi!
Un cliente che accetta senza convinzione sarà, nella maggior parte dei casi, un cliente problematico e questo comporta che il valore del nostro lavoro si abbasserà.
Mi spiego meglio: un cliente non convinto, sarà un cliente insicuro e quindi attento ad ogni minimo dettaglio. Questo potrebbe essere un bene, ma l’insicurezza porta anche ad avere poca fiducia e quindi proverà a dire la sua anche su cose che non conosce, ad esempio potrebbe indicarci come fare una parte del nostro lavoro, una cosa che lui non ha studiato, mentre noi sì.
Ecco quindi perché a volte è meglio non prendere un lavoro, piuttosto che fare di tutto per farsi approvare il preventivo.
Riguardo a questa tematica, magari scriverò più avanti, anzi, fatemi sapere se vi può interessare.

Ok, siamo arrivati alla fine, sono €4750… :-)

A parte gli scherzi, questa volta voglio chiudere con qualche domanda: che ne pensate? Ci sono cose che secondo voi non devono mancare in un preventivo?

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Mattia Accornero

Co-Founder @AlwaysBeta. Dreaming of user-friendly digital products. Let's make tech less crazy! 🚀