Quando le dimensioni contano

MeetKodi
4 min readMay 10, 2018

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Nonostante il pensiero a sfondo sessuale che sarà circolato sicuramente nella vostra testa alla lettura di un titolo del genere, chiariamo direttamente: il sesso in qualche modo ci entra sempre, per questo non ci sembrava giusto escluderlo per costume.

Le dimensioni contano ed è inutile negarlo. Eppure significano e incidono sempre in maniera diversa. Si passa dal far parte di un guinness nella categoria dei micro o macro su scala mondiale, o si diventa elemento caratteristico, simbolo.
Lo sa bene Edwin H.Land, un uomo il cui nome è a torto poco conosciuto, e lo insegna la sua storia: diventare un’icona che attraversa le generazioni e resiste al passare del tempo, anzi, ne acquisisce in stile e fascino. Ma non lui, bensì la sua creatura più famosa: la polaroid, un format standard della fotografia, un marchio eterno.

Il Black Widow,uno dei più piccoli aerei per uso operativo mai realizzati al mondo, è lungo appena 15 centimetri e pesa meno di 60 grammi, ma può essere pericoloso come un grande aereo da caccia.

Il più piccolo libro al mondo è un volume, rilegato in pelle, misura solo 2,4 x 2,9 millimetri. È composto da 24 pagine sulle quali sono illustrate le lettere dell’alfabeto.

Tutti hanno amato le polaroid fin da subito, poi le celebrità e l’esplosione globale.

Ma come fa un preciso formato a diventare un culto? La materia principale o almeno la maggior parte dei soggetti racchiusi in una polaroid riguarda le memorie: feste, baci, abbracci, sorrisi, luoghi sperduti e lontani, momenti indimenticabili, avventure, illusioni, sogni. Cosa rende possibile racchiudere la varietà di queste cose in un semplice riquadro con bordi bianchi?

Un miliardo e settecentomilioni di nodi, tutti fatti rigorosamente a mano, danno corpo al più grande tappeto artigianale mai realizzato al mondo. Questa gigantesca opera d’arte misura 70,5 x 60,9 metri (circa i 2/3 di un campo da calcio) e copre i pavimenti della sala di preghiera della Grande Moschea del Sultano Quaboos, a Muscat (Oman).

Guimp.com è il più piccolo sito mai realizzato al mondo . In soli 18 x 18 pixel, meno di un francobollo, racchiude sia una versione flash che una versione html, un blog, e addirittura dei giochi.

E’ davvero argomento infinito la maniera con la quale il nostro cervello immagazzina e riorganizza le proprie esperienze: cassetti, armadi, scaffali, in cui un vero ordine non c’è mai. Le Polaroid riescono nell’impresa di “congelare” un preciso momento e di renderlo eternamente uguale a se stesso, superando le insidie e la confusione della nostra mente.
Non un centimetro in più, non un centimetro in meno.
Con l’arrivo della fotografia a portata di smartphone e magazzini digitali, la polaroid avrebbe dovuto prendere il viale del tramonto, ma, al contrario, non ha fatto che aumentare la propria forza e imporsi come sinonimo del vintage e al tempo stesso di glamour.
Quello che doveva essere un limite di design, lo spazio bianco sottostante la foto, è invece diventato un must- una conditio sine qua non che permette una personalizzazione ancor più prominente con l’inserimento di fatti di date, dediche, scritte, versi, parole che come l’immagine polarizzata, non andranno più via.

Forse questo è l’aspetto maggiormente interessante della polaroid, non la sua immediatezza di riproduzione, quanto un design inconfondibile che si adatta a tutte le età e intenzioni.

Come nel video sopra ( polaroid commercial ) cosi in quest’ultima immagine ( frame estratto da “Downsizing” di Alexander Payne, 2017), si ripropone il tema delle dimensioni, delle proporzioni e di quanto influiscono: se nel magistrale spot polaroid la famiglia subisce una compressione delle mura per entrare nel formato classico, nel film di Payne, l’umanità affronta il problema dell’inquinamento proponendo una soluzione che mira a consumare rimpicciolire letteralmente gli umani, perchè da essere umani ridotti non può che provenire una quantità di rifiuti ridotta. Sebbene la premessa del film sia di natura molto lontana dal topic qui affrontato, è facile però il confronto con il rapporto che persiste tra il fotografo e la sua polaroid: miniature di sè per celebrare i momenti che acquisiscono una nuova vita, totalmente a se stante.

Non, non abbiamo parlato di sesso, lunghezze medie del pene, o cose del genere, come vi aspettavate dal titolo.

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