Dropthebit 12

Mariano Giovanni Carozzi
2 min readMar 12, 2018

--

Tralasciando la pessima abitudine italiana di regolamentare tutto con il risultato di frenare l’innovazione, l’esigenza di fare chiarezza ed evidenziare alcuni punti qualitativi irrinunciabili per le ICO (che forse sarebbe meglio d’ora in poi chiamare TEC ovvero token creation event) è ormai sentita da molti e di ciò potete trovare traccia abbondantissima facendo delle semplici ricerche online.

Emergeranno, a partire dall’ interno del movimento delle cryptocurrency, alcuni che puntano ad una autoregolamentazione ma cominciano ad affollarsi anche suggerimenti ed istanze dagli operatori di vari contesti economici, non solo da quello bancario finanziario, che vuole riportare alle sue categorie questi nuovi fenomeni.

Molto interessante l’approccio consumeristico, che vuole verificare se e come i diritti dei consumatori — acquisiti con lunghe battaglie — siano conservati ed in un futuro post vorrei approfondire questo tema, per capire cosa cambi quando la controparte non è più l’azienda volta a massimizzare il profitto versus il consumatore che se isolato si trova in condizioni di svantaggio per dotazione informativa e potere negoziale.

Esistono inoltre svariati fattori di disturbo a questo progresso positivo di cui il principale, che è un “segno dei tempi”, è l’impazienza di approfondire le problematiche e di analizzare in un periodo di tempo più lungo i comportamenti e le tesi dei “nuovi paladini del diritto”.

Il mio tema è oggi suggerire quanto possa essere utile un approccio normativo, quanto possa essere utile un approccio tecnico e come congiunti i due possa dare un buon risultato.

Ho trovato molto interessante e vi invito a leggere https://medium.com/@twobitidiot/a-token-to-self-regulate-tokens-but-really-a61da77e6a7b che include sia una definizione di scenario che una proposta e link di approfondimento utili ad evitare scorciatoie e banalità.

Non riassumo il post per rispetto alla linea editoriale di questi miei commenti (siamo qui per capire non per trovare risposte facili) e per rispetto alla ricchezza del contributo dell’autore, pari allo spessore della sua biografia nel mondo crypto.

Un punto importante non toccato per avere un sistema self regulated ma non centralizzato è decentralizzare oggetti di qualità ovvero software e/o processi che risolvano nativamente i problemi che nel mondo tradizionale vengono risolti dallo scrutinio di enti centralizzati. Il punto di approccio iniziale potrebbe essere quello di integrare e modulare lo standard ERC20 per differenziare le caratteristiche dei token ERC20 in base al loro sottostante, identificare meccanismi di trasferimento di ciascun tipo di token e regole adatte per ciascuna funzione sottostante, pubblicando in modo trasparente la relazione tra specifica tecnica del token in circolazione e le caratteristiche economiche dello stesso.

Quanto più le caratteristiche tecniche saranno dettagliate e self-regulated tanto meno i token circoleranno per motivi speculativi né avranno danno tutti i soggetti non interessati genuinamente alle crypto ma a guadagnare con le crypto e sarà più difficile lanciare una ICO … entrambi due buoni risultati.

--

--