Anche questa mattina la mia cassetta della posta era vuota. Non è una novità… l’unica busta trovata in questi giorni è stata quella del Comune contenente le provvidenziali mascherine distribuite gratuitamente. Mi sono però soffermata a pensare a quanti chili e chili di carta da volantinaggio non richiesto ho evitato di dover buttare nella spazzatura durante il lockdown.
Ho sempre considerato i volantini pubblicitari, in particolare quelli enciclopedici della grande distribuzione, un retaggio del passato duro a morire perfino nell’epoca della comunicazione digitale. …
Liberamente ispirata da a un bell’articolo di Steve Fisher, mi concedo qualche riflessione sul tema “devo fare un sito… da dove posso partire?”
Quando si affronta un nuovo progetto web è fondamentale individuare fin dall’inizio il suo core content, il nucleo, quel contenuto attorno cui cresce e si sviluppa tutto il resto, non solo in termini di altri contenuti ma di strategia, architettura informativa, UX e soddisfazione degli utenti.
E’ forse il punto più critico del progetto: un perfetto core content pone le basi per iniziare un buon processo di progettazione, velocizzerà le successive fasi di design e di sviluppo e permetterà a tutto il team (inclusi gli stakeholder) di essere allineato su obiettivi e visione. …
Service design nella Pubblica Amministrazione: inizia a parlarne ufficialmente anche l’Agenzia per l’Italia Digitale.
E’ dello scorso agosto la consultazione pubblica aperta da AGID sul documento che definisce le prime linee guida per il design dei servizi nella PA, che andrà ad integrare quelle per il design dei siti istituzionali già pubblicate in luglio.
Entro il 2020 le amministrazioni e le istituzioni pubbliche nell’Unione europea dovranno essere efficienti e inclusive, e fornire servizi pubblici digitali end-to-end, personalizzati e intuitivi per tutti i cittadini e le imprese nell’UE.
Il ricorso ad approcci progettuali innovativi permette di erogare servizi migliori, in linea con le esigenze e le necessità di cittadini e imprese. …
Partito ufficialmente a marzo di quest’anno, il Sistema Pubblico di Identità Digitale promosso da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) prevede di fornire ai cittadini una sola chiave per accedere online ai servizi pubblici e privati: l’acronimo SPID ha un’assonanza sicuramente non casuale con l’inglese speed e promette di velocizzare la burocrazia, riducendo tempi e costi di accesso alle pratiche amministrative.
Ho letto che gli obiettivi per l’AgID sono di avere almeno 10 milioni di utenti collegati al servizio entro il 2017 (praticamente un italiano su 6): wow, un traguardo decisamente ambizioso!
Nel tentativo di approfondire quali saranno gli effetti di un simile cambiamento ho provato ad applicare all’analisi del servizio una Business Model Canvas, immaginando che il soggetto del business fosse in questo caso la Pubblica Amministrazione. I punti affrontati sono, nell’ordine, i 9 blocchi della…
Ovvero: giù le mani dalla tastiera, c’è molto lavoro da fare prima…
Una precisazione è d’obbligo prima di partire: i passaggi che descrivo sono buone pratiche che valgono per chiunque si appresti a progettare o riprogettare un sito web.
Oggi però mi rivolgo principalmente a te, veterano della Pubblica Amministrazione, perchè so che il tema ti riguarda più da vicino. Probabilmente ti occupi di comunicazione, parli quotidianamente sia agli amministratori che ai cittadini e lotti ogni giorno con il vecchio sito web che devi tenere aggiornato mediando le richieste provenienti da mille fronti diversi.
Perfetto, allora sai esattamente di cosa sto parlando: è arrivato il momento di riprogettare il sito. …
Tra i metodi che io e Massimo utilizziamo in GialloCobalto per aiutare le persone a definire o comprendere meglio la propria strategia, la Business Model Canvas è senz’altro il più:
Una completa riprogettazione del sito a partire dall’architettura informativa, passando per una nuova e accurata interfaccia fino ad arrivare all’ampliamento dei servizi online messi a disposizione degli utenti.
Il punto di partenza era un sito ormai datato e sofferente, lontano dai reali bisogni degli utenti e difficile da mantenere aggiornato sia nella tecnologia che nei contenuti.
All’interno del percorso di affiancamento e formazione che io e Massimo Azzolini, come GialloCobalto, offriamo ad aziende e Pubbliche Amministrazioni abbiamo previsto anche una sessione di Event Storming: una giornata di “mani in pasta” in cui il team di partecipanti ha la possibilità di esplorare un proprio processo/progetto di lavoro e scoprire cose che non avrebbe mai immaginato.
Il workshop che abbiamo organizzato presso il Comune di Reggio Emilia ci ha davvero riempiti di soddisfazione, a partire dalla grande adesione ricevuta fino ad arrivare ad un’intera parete coperta di foglietti colorati.
L’Event Storming è un tecnica nuovissima ideata e perfezionata da Alberto Brandolini (l’attestato di partecipazione al suo corso fa bella mostra di sè sulla parete del mio ufficio). Il suo obiettivo è di esplorare molto velocemente domini di business (business domains) complessi con pochi ma fondamentali ingredienti di…
Il corso Kanban è il seguito naturale del corso Scrum, raccontato da Andrea Baglioni nel post RedTurtle “nella mischia” che ti invito a leggere.
Questo non vuole essere un post tecnico sulla metodologia Kanban, ma un racconto a caldo della due giorni appena trascorsa; la lunghezza di un appena è sempre molto relativa… ok, son passati 6 giorni dal corso ;-)
Se fossi interessato ad approfondire la tematica potresti (non necessariamente in quest’ordine):
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