Che abbiate un’azienda o una startup, un e-commerce o una fabbrica di bulloni, che vendiate prodotti o servizi, lavoriate in ambito B2C o B2B almeno una volta nella vita avete pensato “ci serve un bel video aziendale”.
Il video aziendale è sentito quasi come un obbligo. Non si sa bene a cosa serve, ma si sa che “dobbiamo averne uno”. Ce lo dicono i numeri, ce lo dicono i Guru e poi il […] è l’anno dei video.
Sono contento di questo vostro entusiasmo e non potrebbe essere altrimenti visto che i video li produco, ma vorrei stimolarvi a farvi una domanda in più.
Cosa volete che generi quel video aziendale?
Intorno a questa domanda gira tutta la questione del successo di un video aziendale (ci arriviamo poi)
Questa è la domanda! E non invece, come sembra scontato e come la maggior parte dei consulenti pigri vi dirà “Cosa volete raccontare all’interno di questo video?”
La questione è tutta lì. Se il video aziendale vi serve solo per farvi belli al meeting di fine anno con la rete vendita allora scegliete in libertà i temi che volete metterci dentro. Come fosse un’insalata. Vorrei parlasse della nostra storia, vorrei facesse vedere la nostra crescita negli anni, vorrei mostrasse i nostri dipendenti felici e poi un bel grafico a torta, una passata in linea di produzione e una splendida ripresa in drone fuori dal capannone.
No. Questo non è il modo giusto per approcciarsi al tema.
Chiedervi invece cosa volete che quel video produca vi porta a considerare il momento in cui il vostro utente lo guarderà.
E’ appena atterrato sul vostro sito?
Sta leggendo una vostra newsletter?
E’ appena passato davanti al vostro stand in Fiera?
I video aziendali di successo sono pensati per produrre una risposta emotiva nel vostro pubblico. Quelli di super successo ne producono anche una fisica, il cliente che dopo averli visti alza la cornetta e vi passa la commessa. Ma basta sognare adesso, torniamo con i piedi per terra.
Come tutti i video, anche quelli aziendali, devono avere uno scopo preciso.
Un tempo la distinzione tra Commercial e Corporate era molto più netta.
Alla Tv passavano i commercial in cui il brand/azienda vendeva il suo prodotto.
Sul sito si trovava il video aziendale con il mezzobusto del CEO che raccontava di come erano riusciti a diventare “leader nel settore del….”.
Oggi non è più così. Il viaggio che un utente compie attraverso i vostri canali prima di convincersi dell’acquisto è molto più liquido e variabile e anche quando atterra nel luogo che avete stabilito, anche lì, anche in quella occasione, il video lo deve convincere che siete voi la scelta giusta.
Diciamo che magari è stato convinto a fare il primo passo verso di voi da un altro video, un piccolo commercial che gira sui social, o da un bell’articolo che parla di voi, o da un vostro post simpatico o da una recensione di un altro utente, insomma in qualche modo è arrivato sul vostro e-commerce.
Il prodotto lo incuriosisce, forse ne ha pure bisogno, ma gli serve qualcosa per entrare in relazione completa con la vostra azienda, con il vostro brand.
Gli serve capire chi produce quell’oggetto, a chi sta per dare dei soldi, con chi sta per finalizzare un contratto di acquisto, ed è qui che arriva il video aziendale.
Lo stesso esempio di cui sopra si può applicare ad una fiera. L’utente ha notato il vostro stand, oppure si è lasciato incuriosire dai prodotti che avete messo in mostra, oppure anche il sorriso di un vostro commerciale (uomo,donna,robot please no polemiche) lo ha attirato verso di voi. Una volta che è lì, prima ancora che lo agganciate con uno sfavillante “siamo a disposizione se ha domande” lui si piazza davanti allo schermone e si guarda il vostro video.
Business diversi devono comunicare asset diversi [e fin qui]. Probabilmente l’e-commerce di cui sopra nel raccontare se stesso metterà in risalto l’unicità dei suoi prodotti, vi racconterà la sua visione del mondo e vi parlerà della sua missione aspirazionale (salvare il mondo, rendere il mondo un posto migliore, diminuire il divario tra…. , semplificare il processo di…., continuate voi).
L’azienda B2B in fiera invece (probabilmente) metterà in risalto la sua catena produttiva, la metodologia, la sicurezza, l’esperienza maturata negli anni, l’affidabilità.
Ma questi sono esempi a maglie larghe, ogni video aziendale di successo deve rispondere a così tante diverse domande che è una buona alternativa ad una seduta di psicoanalisi.
Per realizzare un video aziendale di successo bisogna conoscere i propri utenti e capire bene quali sono le informazioni che gli servono per fare l’ultimo passettino verso l’acquisto.
Nessuno vi comprerà se non è interessato al vostro prodotto (persino se il video lo facciamo noi e spacca).
E’ altrettanto vero purtroppo che oggi sono pochi gli oggetti che rappresentano un unicum introvabile. Quelli insomma che si vendono da soli.
Tutti gli utenti nel momento dell’acquisto comprano anche la vostra visione del mondo, il modo in cui fate le cose, il modo in cui raccontate le cose. Comprano il vostro Brand
“Tornare a parlare di brand ci forza quindi a rispolverare l’essenza più intima del motivo per cui i brand esistono: per allontanare l’attenzione dalla variabile prezzo, per ricordare che c’è molto altro oltre all’ultima riga del preventivo. Lavorare sul valore […] ci costringe ad analizzarci e a chiederci che ruolo ha il nostro brand nel contesto competitivo, di che valori si fa portavoce, perché è stato concepito. Insomma, ci costringe a tornare alle origini”
Giorgio Soffiato
Ecco il perché di questa premessa.
Parlare di video aziendali di successo senza spiegare in cosa consiste il successo rendeva tutto l’articolo molto poco utile.
Il successo di un video aziendale si misura nella sua capacità di raccontare all’utente la storia che di cui necessita per finalizzare la sua scelta.
Se il video aziendale racconta bene quella storia e convince l’utente, quello è un video di successo.
Ecco perché dovete scordarvi i paradigmi del passato ed abbracciare una visione diversa del video aziendale. Non ha più senso, se lo ha mai avuto, riprendere le fasi di produzione del vostro prodotto, appiccicarci sopra un’intervista al vostro fondatore e sperare che quello generi qualcosa.
Non è che visto che le immagini si muovono quel rettangolino colorato attirerà a se i clienti come fossero falene.
Una strategia ben concepita di funnel video invece si conclude quasi sempre con un video aziendale. Un video dalla durata aperta (ogni storia ha la durata che si merita) che deve spingere gli utenti dentro l’imbuto, proprio mentre si trovano lì sull’orlo del baratro, mentre stanno indugiando chiedendosi se saltare o no.
Ooooh dopo tanto parlare gli esempi.
La parte divertente.
Lo so il primo è un classicone. Lo avete visto in mille salse come intro di mille speech sul branding.
Esatto e io non contento ve lo ripropongo cercando di farvi focalizzare l’attenzione sul fatto che questo è esattamente un video aziendale di successo.
Non è un commercial.
Parla per 4 secondi del proprio prodotto.
Spiega invece il suo metodo, la sua idea.
Racconta chi è il soggetto a cui state per dare soldi.
Crea un legame.
Cambio di format.
Monologone di Sermonti diviso in due parti.
L’acchiappo iniziale che vi fa sorridere e centra la tematica.
E la chiusa aziendale in cui il testo vira sui valori del Brand.
Chi siamo, cosa facciamo, come lo facciamo, perchè!
Questo vi piacerà particolarmente.
E’ nostro ❤
Altro tipo di format, stock images più voiceover. Un montaggio divertente (e divertito)
Un racconto aziendale che parla di come vengono fatte le cose.
Un utente della fiera (ma anche social) che capisce subito dalla “mano” del video che l’azienda parla un linguaggio tecnologico, giovane, alla moda.
Parla in modo giusto
Questo lo metto solo perché sogno di trovare un’azienda con il coraggio di abbracciare un format di questo tipo.
In realtà questo video aziendale è un successo sancito dalla vagonata di leoni che si è portato via a Cannes, ma forse viaggia un po’ troppo alto.
Ci può essere super utile però per capire che il video aziendale ha una vita più longeva sui vostri canali dell’ultimo commercial di prodotto che volete fare e proprio per questo la sua memorabilità si misura in più anni. Se riuscite a fare qualcosa che spacchi, ne beneficerete per molto tempo.
Contesto giovane.
Format e protagonista spigliati. Un bocconcino perfetto per i social.
Un mix tra vendita prodotto e racconto aziendale.
Un modo per comunicare il proprio tone of voice divertendo il pubblico.
Ok, ancora noi. Giuro è l’ultimo
Startup giovane, che se la guardate oggi capite perché già allora sembrasse un cavallo su cui scommettere. Un tone of voice spassoso, un CEO che si mette in gioco.
Un format che racconta il prodotto e parla del Brand.
Un video aziendale di successo (mamma mia me lo dico da solo)
Infine un consiglio.
Ricordate l’insalata di cui sopra.
Non esiste una formula prestabilita per un video aziendale di successo e provare a ricopiare quella usata da altri non farà altro che rendere noioso il vostro brand.
Diffidate quindi dalle soluzione “a lista della spesa”. Diffidate dal “diteci cosa ci volete dentro e vi mettiamo tutto”. La somma delle cose di cui vi piacerebbe tanto parlare probabilmente non è quella che l’utente vorrebbe sentirsi raccontare.
ps: mi raccomando quando sentite puzza di insalata mista, dite no grazie. Ordinate sushi, riso al curry, una bistecca oppure un hamburger di impossible meet. Ordinate quello che volete, ma prima chiedetevi cosa vorrebbe sapere di voi il vostro prossimo utente.
Buona mangiata