Verità e Morte

C’è bisogno di altro?

Nicolas Nemni
2 min readMar 27, 2014

Al liceo, durante un’ora di ebraismo il Rav ci introdusse alla parola verità. Emèth (אמת) in ebraico. Questa parola mi ha subito affascinato, ed ora vi spiego perchè.

Un ordine speciale

Emeth è formata da tre lettere. La aleph (א), la mem (מ) e la tav (ת). Non sono tre lettere a caso, bensì rispetto all’alfabeto ebraico sono la prima, la mediana e l’ultima. Questo sta a significare che la verità è qualcosa che rimane uguale dall’inizio alla fine.

Casualità secondo voi? Bhe, sapete come si dice bugia in ebraico? Sheker (שקר). In questo caso sono tre lettere consecutive, a significare le bugie hanno durata limitata.

Morte

Ancora più interessante è che se rimuovete la aleph, le ultime due lettere formano la parola Meth (מת), morte. Come se l’essenza della verità sia una: prima poi la morte arriva per tutti. Da brivido vero?

Cabalah

Premettendo che non sono un appassionato di Cabalah, non perchè non la riconosca come vera, ma perchè la credo troppo commercializzata al giorno d’oggi e snaturata della sua vera essenza. Quindi quando probabilmente qualcuno vi propina qualche argomento di Cabalah probabilemente è come se qualcuno cercasse di speigare gli integrali ad un bambino dell’asilo.

Bhè, Emeth è legata anche alla Cabalah. Nella fattispecie si narra che a Praga, durante una persecuzione degli ebrei, Rav Yehudah Loew, creò un gigante per proteggere la comunità, chiamato Golem. La storia vuole che il Rav desse vita al Golem scrivendo sulla sua fronte Emeth, e che poi gli togliesse la vita rimuovendo la prima lettera, lasciando così Meth.

Ci sono molti altri significati e storie su questa parola, ma mi fermo qui.

Quindi?

A me sono bastate queste tre cose per farmi innamorare perdutamente di questa parola. Se già mi conoscete, probabilmente vi ho già raccontato questa cosa cento volte. Volevo pure tatuarmela, ma la religione ebraica lo vieta. Mi sono accontentato di una collana che porto quasi sempre al collo.

Così quando mi sveglio la mattina e mi guardo allo specchio, mi ricordo sempre due cose:

  1. Vivi secondo verità.
  2. Oggi potrebbe essere il tuo ultimo giorno di vita.

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