Bitfinex: Piattaforma di Trading di Criptovalute — Recensione

NovaMining ITALIA
5 min readJun 13, 2018

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Bitfinex è oggi una delle piattaforme di trading di criptovalute (Exchange) più famosa al mondo.

Curiosa la storia sulla sua nascita. Si narra che tutto ebbe inizio nel 2012, quando il giovane francese Raphael Nicolle (attuale fondatore) grande “smanettatore” di internet trovò in modo pubblico e gratuito il codice sorgente sul quale costruisce la prima versione di Bitfinex. Subito nel 2013, si propone Giancarlo Devasini (attuale CFO di Bitfinex) che, in cambio del 40% delle quote societarie, collabora col progetto creando la vera e propria società di trading di criptovalute.

Oggi Bitfinex è controllata da iFinex Inc., società incorporata nelle British Virgin Island con uffici a Taiwan.

Bitfinex ha la reputazione di essere uno degli Exchange di criptovalute più grandi e avanzati al mondo. Le funzionalità di trading avanzate, la liquidità profonda e l’accesso a diversi e numerosi altcoin fanno di Bitfinex un contendente per i professionisti seri che vogliono tutte le opzioni a portata di mano per aiutarli a guadagnare denaro dalle criptovalute.

Oltre ad essere ampiamente riconosciuto come il più grande Exchange di bitcoin del mondo, Bitfinex offre un’interfaccia personalizzabile che consente di personalizzare, appunto, la workstation. La piattaforma è completamente equipaggiata con trading a margine e dieci diversi tipi di ordini che danno la possibilità di negoziare il mercato senza limitazioni.

Sul sito stesso è disponibile una guida dettagliata per i “beginners”, nuovi utenti.

Rispetto la concorrenza, Bitfinex offre un sistema di commissioni cosí distribuito:

- Commissioni sui depositi gratuiti, eccetto sui bonifici bancari sul quale vengono addebitate fees tra 0.1% dell’importo del deposito ad un fisso di 20$.

- Commissioni sulla negoziazione vanno dallo 0% allo 0,2%, a seconda del volume degli scambi degli ultimi 30 giorni.

- Commissioni su prelievi che variano in base alla valuta prelevata o al metodo scelto.

Servizio di supporto al cliente completo, con e-mail 24/24h., sezione FAQ e un forum attivo in cui è possibile porre domande.

Un fatto importante, verificatosi ad Agosto 2016, è stato l’attacco hacker sulla piattaforma, del valore totale di 120.000 bitcoin l’equivalente di 72.000.000 di dollari in quel dato momento.

Senza raggiungere i livelli del famigerato attacco Mt.Gox (che ricordiamo aver subito un furto di 744.408 bitcoin all’inizio del 2014, per un valore di 350 milioni di dollari) anche a quell’epoca ci fu un impatto sul prezzo di BTC, abbassandosi del 25%, con la differenza che la gestione da parte di Bitfinex ha retto il suo primato anche in termini di sicurezza, invece di chiudere l’attività come successo per Mt.Gox.

Immediatamente dopo l’attacco, la piattaforma ha dovuto sospendere i prelievi e ragionare sulla soluzione migliore.

La reazione è stata quella di emettere token equivalenti al numero di bitcoin persi e distribuirli agli utenti, ( 1 BFX= $1) con la promessa di riacquistarli dagli stessi a prezzo di bitcoin nel tempo.

Bitfinex ha riacquistato tutti i token in meno di un anno, compensando completamente i clienti interessati e mostrando la sua profonda liquidità e dedizione ai clienti nel processo.

Un’altra questione su Bitfinex che ha fatto sorgere un po’ di polemica è la sua affiliazione con la compagnia Tether Limited, della quale utilizza la criptovaluta USDT (Tethers). Gli USDT sono degli stable-coin ancorati al valore del dollaro statunitense e valgono quasi sempre esattamente $1.

Quando gli utenti effettuano depositi in dollari statunitensi su Bitfinex, vengono spesso accreditati sui loro conti sotto forma di USDT.

La polemica nasce dal momento in cui la compagnia Tether Limited ha interrotto la sua relazione con i revisori che stavano verificando la veridicità di quanto sostenuto dalla società, cioè di possedere riserve valutarie per il backup di tutti gli USDT in circolazione.

Dato che Bitfinex ottiene molta della sua liquidità da Tether, si è verificata questa sorta di incertezza sulla sostenibilità della piattaforma.

Tra le tante osservazioni sull’argomento, spicca l’analisi di Alberto De Luigi nel suo articolo: “la verità su Tether e Bitfinex: davvero una truffa colossale?

Essenzialmente l’utilizzo di USDT rispetto USD permette l’entrata del concetto “moneta fiat” nel mondo delle criptovalute, beneficiando principalmente di 3 fattori:

1. Le dichiarazioni fiscali, essendo le criptovalute ancora in una zona grigia di regolamentazioni

2. L’exchange non è obbligato a seguire le policies Know Your Customer e Anti Money Laundering (KYC/AML) in quanto non sta detenendo alcuna moneta fiat per conto degli utenti

3. Gli USDT possono essere inviati come tutte le criptomonete con un click, nel particolare il suo registro pubblico è scritto sulla blockchain di Bitcoin.

Grazie a questi benefici, anche altri Exchange hanno cominciato ad utilizzare gli USDT, così da non dover avere alcuna licenza per operare come intermediari finanziari tradizionali, o comunque avere una banca d’appoggio, per la loro mission di trading di criptovalute, seppur utilizzando una stable-coin.

Essendo gli USDT cripto-monete centralizzate, e quindi emesse dalla società Tether Limited, per poterli vendere in USD, è necessario seguire la procedura (verifica dell’account e la conferma del KYC/AML) che predispone la banca taiwanese su cui si poggia la società Tether.

Ed ecco la complicazione burocratica e l’inizio della polemica. Le principali banche Taiwanesi su cui opera Tether Limited sono state bloccate dalle corrispondenti banche USA, inclusa Wells Fargo, iniziando una sorta di inchiesta sulle riserve della società.

Da questa mancata corrispondenza, anche Bitfinex ha seguito con il chiudere i prelievi ai cittadini statunitensi. Nello specifico da Agosto 2017, Bitfinex ha sospeso il servizio per i cittadini USA affermando che “una percentuale incredibilmente piccola dei propri ricavi proviene da account verificati statunitensi, mentre una quantità drasticamente sproporzionata di risorse viene spesa per questi utenti tra richieste di supporto, regolamenti e spese legali”.

Conclusione

Nonostante l’attacco dell’Agosto 2016 e la polemica che ha visto la sospensione del servizio agli USA dall’Agosto 2017, nello scenario globale degli Exchange, Bitfinex risulta essere in quarta posizione in riferimento al volume d’affari ( vedi fonte coinmarketcap ).

Vanta di una profonda liquidità e sostenibilità, possiede al suo interno funzionalità di trading e tipo di ordine avanzati, una grande popolarità come Exchange di bitcoin, offre tariffe competitive, una vasta gamma di criptovalute e la possibilità di utilizzo attraverso Apps per dispositivi mobili supportati.

CREDITI

Questo articolo è stato scritto da Stefania Stimolo per NovaMining.

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