Il caso di ENVION: Cloud Mining, ICO e lo scandalo

NovaMining ITALIA
5 min readJun 11, 2018

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Envion è una start-up blockchain tedesca con sede in Svizzera che vuole o voleva, vista la situazione attuale, rivoluzionare il mercato del mining creando unità mobili chiamate MMU (mobile mining unit). Le MMU possono essere posizionate direttamente alla fonte di produzione di energia, in modo da avere grandi risparmi sul prezzo di quest’ultima, anche grazie ad accordi con i fornitori di energia sparsi per il mondo.

Queste unità mobili dovrebbero essere modulari, scalabili e facili da spostare in modo da trasferirsi sempre dove il prezzo della corrente elettrica è minore o dove potrebbero riuscire a concludere migliori accordi per la fornitura di energia elettrica. In questo modo, se nel luogo dove è posizionato l’MMU l’energia diventa troppo cara, o uno stato vieta il mining sul suo territorio, il progetto non è destinato a fallire o ad avere alti costi per il trasferimento perché basterà spostare il container altrove.

Le MMU non sono altro che dei container csc standard con all’interno asic e gpu, raffreddate da un loro sistema di raffreddamento brevettato in modo da fare lavorare l’hardware sempre in modo ottimale anche se chiuso in un piccolo spazio come quello di un container.

Container di Envion (fonte Envion)

Envion ha anche annunciato di aver creato un software proprietario il Unified Mining Cloud, è in grado di analizzare il mercato e stabilire qual è la criptovaluta più redditizia in quel determinato momento, e spostare tutta la potenza di calcolo su quella per massimizzare i profitti.

Il progetto ha una propria criptovaluta chiamata ENV, è un token ERC20 basato su ethereum. Grazie a questo token gli investitori riceveranno dei dividendi in ether in base al numero dei token envion posseduti.

Questa idea di business è piaciuta molto agli investitori di tutto il mondo ed ha raccolto più di 100 milioni di dollari, entrando nella lista delle ICO che hanno raccolto più fondi nel 2018.

La compagnia al momento è coinvolta in un enorme scandalo con i fondatori e l’amministratore delegato che si accusano a vicenda di frode. Attualmente la compagnia avrebbe dovuto già iniziare a pagare i dividendi ai propri investitori, ma attualmente sembra che sia tutto fermo visto questo problema nelle alte sfere della società

Come dichiarato dal CEO la produzione in serie delle MMU non è ancora iniziata e sul sito ufficiale di Envion si può vedere che i container prodotti sono solamente due, probabilmente si tratta gli stessi creati per i video e le dimostrazioni prima dell’ICO.

Il CEO Matthias Woestmann, ha dichiarato che i fondatori hanno creato all’insaputa della società oltre 40 milioni di token aggiuntivi per guadagno personale. I fondatori si difendono sul loro sito, visto che i loro nomi sono stati rimossi dal team del sito ufficiale di envion, scrivendo vari articoli su cosa stia accadendo ad Envion, dando più informazioni rispetto a quelle date dal CEO Matthias.

Matthias Woestmann (guarda il profilo LinkedIn)

Matthias dichiara di aver informato il regolatore finanziario svizzero riguardo agli eventi accaduti e di aver presentato denuncia penale in Germania. Promettendo di creare un nuovo token da dare a tutti gli investitori per poter partire con il progetto e dare la possibilità di iniziare a ricevere i dividendi. Ha anche dichiarato di avere solo 50 milioni di dollari dei fondi raccolti durante l’ICO.

I fondatori invece dichiarano che il CEO come prima cosa non ha distrutto i token rimasti dopo la chiusura dell’ICO come promesso, tenendo in suo possesso 5 milioni di token. Hanno anche affermato che durante una riunione il CEO ha tagliato i rapporti con loro all’ improvviso, dicendogli che stava prendendo il pieno controllo della società.

Attualmente i fondatori accusano Woestmann di aver illegalmente acquisito una quota di maggioranza in Envion AG.

Gli accordi iniziali erano che il CEO Woestman con l’azienda Quadrat Capital GmbH avesse il 19% del progetto, mentre ai fondatori rimaneva l’81% di Envion con la società Trado GmbH.

Durante i primi periodi, il CEO cercò di fare un accordo con i fondatori chiedendo di controllare le loro azioni in modo da velocizzare tutti i processi decisionali, per poi ritrasferirli alla società dei fondatori (Trado) poco prima dell’ ICO. I fondatori non accettarono, allora lui di nascosto ha emesso più azioni grazie ad un aumento del capitale riuscendo a prendere la quota di maggioranza di Envion AG in violazione degli obblighi contrattuali, lasciando ai fondatori solo il 33% del progetto Envion.

Michael Luckow, uno dei fondatori di Envion, ha dichiarato:

“Siamo pronti a costruire il prodotto. I containers dovrebbero essere trasferiti dalla catena di montaggio per poterci inserire l’hardware per il mining. Il piano era quello di cominciare a dare i dividendi ai nostri investitori. Ma attualmente non possiamo farlo perché siamo bloccati dal signor Woestmann. Non è chiaro che dia un contributo positivo all’attività di Envion “.

Una cosa interessante da sapere riguardo al CEO e i suoi soci è il passato di alcune società che li vedeva amministratori. Ecco quanto riportato in un articolo dei fondatori sul loro sito.

“I proprietari delle due holding (Quadrat Capital GmbH e Sycamore GmbH), Matthias Woestmann, Thomas van Aubel, Jutta Freifrau von Falkenhausen e Dinnies von der Osten, hanno dei precedenti guadagni da investimenti fatti in aziende che falliscono in circostanze sospette. i loro soci sono collegati da un lungo elenco di società coinvolte in alcuni dei maggiori scandali finanziari della Germania, tra cui IGB, Balda (ridenominato in Clere), Q-cells e Solon.”

CONCLUSIONE

Non ci resta che rimanere aggiornati sulle nuove comunicazioni, sperando che sia le autorità Svizzere che Tedesche arrivino alla stessa conclusione trovando il colpevole in modo da avviare il progetto il più velocemente possibile.

CREDITI

Articolo scritto in Italiano da Mattia Franzoni e tradotto in Inglese da Stefania Stimolo per NovaMining.

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