“In Rete è più facile… ed è l’unico modo possibile”

Mauro Ferri coordina l’Agenda Digitale del Comune di Rimini e ha un’idea fissa: solo collaborando con gli altri soggetti attivi nei territori, anche le pubbliche amministrazioni possono realmente cambiare e cambiarsi grazie a Internet

Pane e Internet
4 min readNov 11, 2015
la scala a chiocciola del Comune di Rimini

Se hai l’ufficio in cima a una scala a chiocciola che è il vanto del tuo Comune, probabilmente era destino ti occupassi di certi argomenti. Mauro Ferri è il coordinatore dell’Agenda Digitale del Comune di Rimini, e questa vocazione in effetti la conferma. “Negli anni ’80 già mi occupavo di informatica e delle sue possibili ripercussioni sociali. All’epoca Internet era una parola sconosciuta, comunicavamo tramite i BBS e in una piccola nicchia ci chiedevamo già se e quanto queste tecnologie avrebbero cambiato il mondo”. E se oggi si parla di Agende Digitali Locali, è evidente che il mondo è effettivamente cambiato, anche se è lo stesso Mauro a smorzare i toni. “Tendo sempre a vedere il bicchiere mezzo vuoto. Magari sbaglio, perché con un atteggiamento del genere è più difficile motivare chi ti sta intorno, ma è più forte di me. Per quanti passi in avanti siano stati compiuti, per me ne occorrono sempre altri”.

Mauro Ferri

Non che Mauro non riconosca il lavoro già alle spalle. Di attività interessanti, anche a Rimini, ce ne sono diverse. Il nuovo Punto Pane e Internet, “che ha intercettato fin da subito una domanda di conoscenza davvero notevole”. E ancora il Coderdojo, per trasmettere le nozioni del coding ai più piccoli (progetto in cui Mauro è coinvolto anche come volontario, nelle vesti di mentor), le recenti iniziative per la diffusione degli open data e MyRimini, un progetto partito in sordina e presto divenuto un successo. “Senza inventare nulla di nuovo, abbiamo chiesto agli Instagrammers riminesi di taggare le loro foto della città con l’hashtag #MyRimini. Quindi, se in linea con le nostre policy, le abbiamo rilanciate sui canali social dell’ente, ma anche utilizzate per altri prodotti di comunicazione, compresa una testata nel suo piccolo storica come L’Arengo”. E i risultati sono stati davvero notevoli: “in centinaia hanno partecipato, svelando un forte senso di appartenenza verso il territorio e aiutandoci a promuoverne l’immagine. Oltre che, di riflesso, il nostro operato”.

l’ufficio dello staff di coordinamento dell’Agenda Digitale del Comune di Rimini

Detto che #MyRimini al momento è in stand by, perché lo staff comunale ha dovuto dedicare grande attenzione al restyling del sito istituzionale, per Mauro i margini di crescita di queste attività sarebbero ancora esponenziali. “Internet e i social media non sono la bacchetta magica, ma se approcciati con ispirazione hanno potenzialità enormi. Possono permettere al cittadino di segnalarci l’ormai classico tombino che ha dei problemi, ma in prospettiva anche di offrire il suo contributo per aiutare le istituzioni a decidere meglio”. Queste cose sono scritte a chiare lettere nell’Agenda Digitale Locale, ma proprio su questi aspetti, ammonisce Mauro, non è il caso di sbilanciarsi promettendo ciò che non si è in grado di garantire: “basta davvero poco per disincentivare anche le persone più motivate”.

Mauro Ferri

Si potrebbe pensare che il discorso riguardi soprattutto chi ha responsabilità di mandato, ma secondo Mauro il problema principale si annida nell’autoreferenzialità delle burocrazie. “Certo, le risorse a disposizione sono poche e la retorica e le logiche dello scontro politico sono sempre in agguato. Ma resta che i margini di manovra sarebbero ampi, e accedendo a programmi come quelli del Fondo Sociale Europeo, anche i problemi economici possono essere limitati”. Per farlo però, occorre che le amministrazioni, “anche e soprattutto nelle cose più piccole”, siano realmente in grado di aprirsi e agire in sinergia con altri soggetti. E qui si torna a Pane e Internet, “perché il Punto PEI è la dimostrazione lampante che dove non arriva l’ente, si può magari arrivare lo stesso se si fa rete con altre realtà. A partire ad esempio dalle scuole, per rimanere al caso specifico”.

materiale promozione del Punto PEI Rimini

“Lo stesso discorso può valere per gli open data, i Coderdojo e attività più di frontiera quali quelle dei maker – conclude Mauro – ma per farlo occorre lo stesso sforzo di tenacia e inventiva che stiamo profondendo con l’attivazione del Punto PEI, anche per quanto riguarda la capacità di trovare soluzioni a problemi per i quali non c’è nessuno che possa dirti cosa devi fare”. Non che sia un gioco da ragazzi. Ma vuoi mettere la soddisfazione quando ti accorgi che, dopo appena qualche mese, quel bicchiere è già mezzo pieno?

Rimini, la campagna promozionale della città, firmata da Maurizio Cattelan, nei pressi della stazione ferroviaria

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