Formazione e Digitale: quando due passioni si incontrano in un destino

Nel lavoro e come volontaria, Fiorella Patanè si occupa di trasmettere competenze sull’uso degli strumenti informatici e di Internet a professionisti, giovani in cerca di occupazione e senior che non vogliono restare esclusi dal mondo digitale. Un percorso che ha imboccato quasi per caso, ma che ha vissuto e continua a vivere come il compimento di una vocazione

5 min readMay 9, 2016

--

C’è chi nella vita si ritrova a fare esattamente quello che immaginava, e chi scopre le proprie vocazioni per puro caso. Fiorella Patanè appartiene alla seconda categoria. Dal 1995 lavora nel campo dell’informatica e poco tempo dopo ha cominciato anche a fare formazione in materia. Ma fino a poche settimane prima, mai e poi mai avrebbe pensato di finire in aula. “Un giorno — ci racconta in un pomeriggio primaverile a Bologna, dove vive e lavora — un amico che se ne occupa mi dice che secondo lui sarei tagliata per la formazione. Io scuoto la testa, scettica. Lui in tutta risposta mi mostra un mattone su Excel di 1.200 pagine: tra un mese cominciamo un nuovo corso, aggiunge, e tu sarai dei nostri”. La “sfida” è lanciata. Fiorella la accetta e imbocca un percorso che ancora oggi prosegue con grande soddisfazione. “All’inizio ero spaventata. Preparavo una lezione alla volta e andavo in aula in punta di piedi. Dopo un po’ però ci ho preso gusto: ho capito che poteva essere la mia strada e mi sono resa conto che con i corsisti si creava un buon clima. Ancora oggi sono in contatto con alcuni di loro; c’è anche chi è diventato un caro amico”.

Dalla fine degli anni ’90 ad oggi, Fiorella ha tenuto corsi su numerosi aspetti tecnologici, e in particolare sull’uso dei software, in svariati contesti e in particolare all’interno di enti che erogano percorsi formativi per i lavoratori. Anche nell’azienda per la quale lavora si occupa di formazione sul digitale e non contenta lo fa come volontaria, collaborando con diverse associazioni. “Di solito in questi casi insegno a giovani in cerca della prima occupazione e adulti che devono aggiornarsi o ricollocarsi. Persone con storie particolari: un compito delicato, ma al tempo stesso tempo ricco di stimoli. Per svolgerlo al meglio, da alcuni anni ho deciso di specializzarmi anche nel campo del counselling”. “La trasmissione delle competenze è importante — aggiunge — ma lo è ancora di più sapere ascoltare gli altri: solo così puoi capire le vere esigenze e tirare fuori il loro potenziale”.

Nelle vesti di counsellor, Fiorella dallo scorso anno collabora con la Fondazione ASPHI, affiancando alcuni ragazzi disabili nell’avvicinamento al mondo del lavoro, ed è da lì che è entrata in contatto con Pane e Internet. “In ASPHI ho svolto il tirocinio previsto nel mio percorso di conunselling aziendale; tramite la Fondazione ho conosciuto anche i progetti di alcuni suoi partner, tra cui Pane e Internet. Appena ne ho letto, ho contattato lo staff e mi sono offerta come volontaria per il servizio di facilitazione digitale”. Disponibilità prontamente accolta: Fiorella è stata “arruolata” presso la Biblioteca Lame-CesareMalservisi e ha messo fin da subito a disposizione un doppio bagaglio di competenze: non solo al servizio degli utenti, ma anche dei facilitatori più giovani, spesso alle prime armi. “Mi piace questo doppio ruolo: da un lato aiuto a crescere i ragazzi con i quali collaboro, dall’altro persone con poche conoscenze in materia, ma consapevoli del fatto che il digitale può migliorare la qualità della vita. Penso ad esempio ai pensionati che vogliono imparare a usare Skype per parlare con i nipoti: il nostro compito è di liberarli dall’ansia di non essere all’altezza, mostrargli che oggi la tecnologia è alla portata di tutti. È un servizio molto utile, progettato dallo staff di Pane e Internet in maniera davvero efficace, e la controprova sta nella sincera riconoscenza delle persone al termine dei percorsi di facilitazione”.

Avendoci preso gusto, Fiorella quest’anno ha collaborato con Pane e Internet anche all’organizzazione della Get Online Week, seguendo alcuni incontri in veste di comunicatrice social e coordinandone uno, rivolto agli studenti delle scuole superiori e dedicato ai nuovi lavori digitali. “Un’esperienza davvero interessante: a volte leggi delle nuove professioni del web e ti chiedi se non sia tutta fuffa. Poi ti trovi di fronte giovani entusiasti e preparati che si occupano davvero di queste cose e capisci che si tratta di opportunità concrete, da raccontare e valorizzare il più possibile, anche per invogliare chi sta per entrare nel mondo del lavoro”. Fiorella formula anche importanti riflessioni a riguardo: “secondo me bisogna promuovere più e meglio iniziative come questa, trovare modi per non parlare solo a chi già sa, se serve andando anche nei luoghi più popolari”. Non solo: “durante il convegno più volte ho sentito dire che le aziende cercano persone con determinate competenze digitali ma non ne trovano. Occorre che si spieghino meglio, facendo capire ai ragazzi di cosa hanno bisogno, soprattutto cosa occorre studiare e apprendere e in quali contesti per poter cogliere queste occasioni professionali”. Ognuno insomma dovrebbe fare la propria parte: “per far capire che il digitale ha tantissimi risvolti, e può essere una strada da imboccare per realizzarsi”.

E così si torna all’inizio: “Fiorella, se non avessi preso in mano quel libro su Excel, dove saresti oggi?”. “Molto probabilmente a occuparmi di contabilità in qualche azienda, magari anche con poche conoscenze di Internet. Un lavoro che forse mi sarebbe piaciuto, chi può dirlo. Ma accettare quella sfida ha dato un svolta importantissima alla mia vita. Non solo mi ha permesso di approfondire moltissimo la conoscenza dell’informatica e del digitale, ma mi ha fatto scoprire quanto mi senta a mio agio e appagata nel fare formazione. Se insegni con passione e ispirazione permetti alle persone di crescere e migliorarsi. E cosa c’è di meglio di aiutarle in questo, migliorando giorno dopo giorno anche se stessi?”.

--

--