Il Petrolio: I danni nell'Ambiente

paola conticelli
4 min readApr 7, 2019

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Prof.ssa Paola Conticelli

Il Petrolio è una Miscela oleosa, liquida, giallo-bruna, costituita prevalentemente da idrocarburi alifatici e aromatici liquidi in cui sono disciolti idrocarburi solidi e gassosi, accompagnati da piccole quantità di prodotti organici ossigenati, azotati e solforati, presente in depositi naturali posti a profondità variabili nel sottosuolo, in terreni di diverse età geologiche, generalmente sedimentari; costituisce una delle principali sorgenti di energia. Dalla sua raffinazione si ottengono benzine, oli combustibili e lubrificanti e numerosi altri prodotti, usati come materie prime nell’industria petrolchimica.

Estrazione Petrolio: Piattaforma Off-shore

L’estrazione del petrolio può avvenire in due modalità differenti, a seconda della pressione del sottosuolo:

se infatti questa è sufficiente, la materia prima riceve una tale spinta verso l’alto da risalire in superficie senza alcun intervento specifico.

se non è sufficiente, bisogna installare delle pompe che convogliano il petrolio verso l’alto e forniscono la spinta necessaria affinchè riesca ad affiorare in superficie.

Una volta che il petrolio viene estratto dal giacimento sotterraneo, va a finire in serbatoi temporanei oppure collegati direttamente con gli oleodotti per il suo trasporto e la sua distribuzione.

Una volta estratto , il petrolio deve essere trasferito ai luoghi di raffinazione o di consumo. Il trasporto può avvenire via mare per mezzo di gigantesche petroliere oppure può avvenire via terra tramite gli oleodotti lunghi anche migliaia di chilometri Il trasporto del Petrolio via mare è sempre il più rischioso in quanto in caso di incidenti Il danno ambientale causato determina un inquinamento che richiede mesi o anni per la bonifica causando la morte di numerosi pesci e uccelli venuti in contatto. In particolare negli uccelli il petrolio penetra nel piumaggio , riducendo la capacità di isolante termico e rendendo le piume inadatte al nuoto e al volo. Gli uccelli non hanno la possibilità di procacciarsi il cibo e di fuggire dai predatori.

Maree nere: i peggiori disastri petroliferi della storia

Golfo Persico

10 febbraio 1983 — Nowruz

Nave cisterna si è scontrata con la piattaforma petrolifera di Nowruz, durante la guerra tra Iran e Iraq. La perdita di greggio durata mesi e mesi, è stimata pari a circa 300.000 tonnellate.

Golfo del Messico

Ixtoc I, Baia di Campeche, Golfo del Messico, 1979–1980

Il 3 giugno 1979 la piattaforma petrolifera messicana Ixtoc I a 600 miglia dalla costa del Texas ,per un errore nelle manovre, prende fuoco e comincia a disperdere petrolio in mare: la perdita, che va avanti per ben 9 mesi, fino al 23 marzo del 1980, si attesta tra le 454.000 e le 480.000 tonnellate.

Golfo di Genova

Golfo di Genova
Amoco Haven, Genova, Italia, 1991

Nell’aprile del 1991 la nave cisterna cipriota Amoco Milford Haven, nota anche come M/C Haven, affonda nel Golfo di Genova, probabilmente a causa di un’esplosione verificatasi durante una procedura di routine. L’incidente provoca la morte di alcuni membri dell’equipaggio e lo sversamento in mare di circa 144.000 tonnellate di greggio. Oggi, il relitto della M/C Haven giace a circa 80 metri di profondità nelle acque antistanti il Comune di Arenzano e rappresenta il più grande relitto “visitabile” di tutto il mare Mediterraneo.

Canada

Odyssey, Nuova Scozia, Canada, 1988

Nel novembre del 1988 sulla piattaforma di trivellazione americana Odyssey, al largo della costa orientale del Canada, si verifica una violentissima esplosione. L’incidente provoca lo sversamento in mare di circa 132.000 tonnellate di petrolio.

DEEPWATER HORIZON

Immagine dal film: Deepwater Horizon

l disastro della Deepwater, molto recente, possiamo rivederlo nel filmDeepwater Horizon” di Peter Berg, basato proprio sull’esplosione della piattaforma petrolifera avvenuto nell’aprile 2010. Il petrolio fuoriuscito da questo disastroso incidente accaduto nel 2010 nel golfo del Messico, è entrato nella catena alimentare degli animali presenti nell’ area circostante. Il disastro fu causato da uno scoppio di un pozzo della piattaforma petrolifera che per 87 giorni consecutivi riversò nel Golfo del Messico 4,9 milioni di barili di petrolio e causando anche la morte di 11 operai. Uccelli coperti di petrolio, pesci morti e spiagge coperte di fango nero a causa del greggio furono solo i primi risultati. Nei primi mesi dalla fuoriuscita si raccolsero quasi 7000 animali morti. Inoltre tale accadimento limitò anche la pesca nelle zone locali. I componenti altamente inquinanti sono entrati nella catena alimentare prima dai pesci e dai più grandi animali marini e successivamente trasmessi agli uccelli che cibandosi dei primi, assumevano le tossine.

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