Googol e quando ci è stato raccontato

peppe liberti
3 min readJun 9, 2023

Chiunque abbia cercato informazioni sull’origine e il significato della parola Google ha sempre trovato, sul web o altrove, lo stesso risultato: il termine deriva da googol (il nome dato all’1 seguito da cento zeri) coniato nel 1920 dal nipote del matematico della Columbia University di New York Edward Kasner che lo rese popolare nel (meraviglioso) libro del 1940, Mathematics and the Imagination, scritto con lo storico della matematica e divulgatore scientifico James R. Newman. In molti, probabilmente non a torto, sostengono che in realtà l’ispirazione venga dal personaggio dei fumetti Barney Google (Barnabò Goggoloni in Italia) la cui prima apparizione risale al 1916 e che, a partire dal 1919, fu protagonista di una striscia assai popolare (Take Barney Google, F’rinstance)*.

Una delle cose che più caratterizzavano Barney erano gli occhi perennemente spalancati, i googly eyes, da qui il cognome. Il già citato nipote di Kasner, Milton Sirotta, figlio di Bernard Sirotta e Rose Kasner, nato a New York nel 1911 e morto, sempre da quelle parti, nel 1981, a nove anni quel nome forse lo aveva già sentito o forse no, ma cosa importa? Non ci interessa neanche che Kasner abbia ricordato e riportato male la vicenda, ci interessa esser certi che tutte le date, quelle importanti, siano a posto. Lo sono? No, perché non è il 1940 l’anno in cui googol (e il parente googolplex) appare per la prima volta su un libro ma lo è il 1937, quello in cui viene pubblicato dallo Yeshiva College di New York il volume dal titolo Scripta Mathematica Forum Lectures. Uno dei contributi che vi sono contenuti ha per titolo New Names in Mathematics e ne è autore, guarda caso, proprio Edward Kasner.

Una roba per accademici, verrebbe da pensare, chi poteva mai accorgersene? Eppure, come si può facilmente verificare su Google Libri, la cosa venne segnalata immediatamente su varie riviste**, una per tutte The Science News Letters dove il 12 febbraio 1938, a pagina 108, apparve un articolo dal titolo Googol? It’s a New Word For Larger Vocabularies.

New Names in Mathematics diventerà, opportunamente riscritto e ampliato, New Names for Old, il primo capitolo di Mathematics and the Imagination e le differenze (irrilevanti quelle che riguardano la vicenda di googol) le potrete scoprire andandolo a leggere sul benemerito “Internet archive” che ne conserva una copia digitale, caricata a ottobre dello scorso anno, e che vi sarà concesso di prendere in prestito per un’ora e non di più.

That’s All Folks.

*La popolarità vera arrivò nel 1923 quando venne pubblicata questa canzone di Con Conrad e Billy Rose (eseguita da più di un artista e, tra questi, Billy Jones ed Ernest Hare, il duo del celebre programma radiofonico The Happiness Boys)

**Le prime review sono probabilmente quella pubblicata su Current Science (vol. 6, n. 6, dicembre 1937) e su The Washington Square College Review in un volume dello stesso anno. Il 27 febbraio 1938 ne scriverà anche il New York Times

P.S. Per molti “googol” è un termine che venne coniato dal nipote di Kasner nel 1938 e che venne pubblicato per la prima volta da Kasner nel 1940. La pubblicità di cui godette nel 1938 fa capire la ragione di questo diffuso malinteso.

update del 31/08/2023: ho scoperto che Carl Bialik sul Wall Street Journal del 14 giugno 2004, in un articolo scritto nel periodo in cui gli eredi di Kasner si agitarono contro l’azienda Google per provare a ricavare qualcosa dall’intuizione dei loro avi, fa cenno a una generica “conferenza pubblicata nel 1937” che è senza dubbio alcuno quella di cui ho scritto qua.

--

--