Il 21 settembre è uscita la mia nuova raccolta di poesie, La perdita e il perdono. I tipi sono quelli (curatissimi) di Pietre Vive Editore. Le pagine poco più di una sessantina, però fitte. I canali di distribuzione? la scheda/carrello sul sito editoriale, gli ebookstore, le librerie fiduciarie. Trovate tutto…

(una storia, come al solito, un po’ vera e un po’ ricombinata nei suoi elementi. Nessun riferimento specifico a persone particolari, mi interessa rimuginare e condividere le mie rimuginazioni con voi). Pomeriggio. Eccomi a sentir parlare di poesia, nuovamente. Inevitabilmente. Un anziano ma mentalmente freschissimo e simpatico relatore si lancia…

i rilievi che seguono fanno tutti riferimento al mio libro del 2015 — voi come lo definireste? Una nuova amica, poeta e traduttrice, mi scrive in privato affermando che sarebbe in grado di ricondurre una mia poesia “anonima” a me, perché riconoscerebbe «la mia vena auto-demolitrice». …

Scrivi furiosamente poesie: su un moleskine, sulla tastiera. Ti senti un adolescente con addosso la disperata euforia ormonale. Lo hai a lungo, attivamente corteggiato: il primo accordo di pubblicazione sembra il primo bacio (tanto che non ti accorgi, per ora, della fiatella del partner). Quando maneggi la “copia numero zero”…

nel quale il Vs. aff.mo prova a fare una lista di quello che ha imparato (a proprie spese, e mai locuzione fu più vera), nonché di come proverà a comportarsi. PARTE PRIMA. Come dovrebbe andare. Premessa maggiore: L’editore, anche quello di poesia, è un imprenditore, dunque cerca fisiologicamente e legittimamente situazioni di possibile profitto e…

Conduco una vita ritirata per una serie di motivi, il primo dei quali è che non ho un briciolo di autostima sin da ragazzo. Il secondo è che, per il classico schema della profezia che si autoavvera, avere poca o punta autostima sin dalla giovane età mi ha portato a…

un esercizio che dovrei/dovremmo fare più spesso: affiancare al proprio canone l’imitazione di un altro, possibilmente à la page… Fatto: oggi stavo prendendo il sole in terrazza e un merlo svolazzante, attraversandola a gran velocità, ha sganciato un bel ricordino a non più di venti centimetri da me. Ho pensato…

Se troppi nostri versi sono monoverbali temo dovremo inventare un formato cartaceo 4 per 50. Altrimenti i pioppi ci giudicheranno e diavoli ambientalisti ci tortureranno (non appena avranno terminato con Ungaretti). (17 aprile, “ispirato” — non me ne vogliate-da alcune poesie qui dentro) © rrcorsi (https://gravatar.com/bobregular) Licenza CC BY-NC-ND 4.0 (en | it)

Questa pagina bianca e l’insonnia mettono voglia di narrare. Dunque, narriamo. La prima “poesia” la scrissi nel 1997, a ventisette anni inoltrati. Già bruciato agli occhi del lavoro. Tu invece galleggi su procedura civile e le carte federali FIGC, e a che pensi? Pensavo, naturalmente, ai postumi di una classica…