Pagamenti digitali, è corsa in tutto il mondo. E l’Italia sta recuperando il gap

Anche un popolo di irriducibili affezionati al contante come quello italiano ha cambiato abitudini durante la pandemia, adottando soluzioni come le carte di pagamento e i digital wallet, e questo trend potrebbe essere permanente.

TackPay
HORECA Italiana
4 min readMar 31, 2021

--

Ebbene sì: anche l’Italia, fino ad oggi solida roccaforte del contante, ha preso la via dei pagamenti elettronici e con carta. Un ruolo fondamentale è stato giocato, nel bene o nel male, dalla pandemia di Covid 19 che ha travolto il mondo intero.

Ciò non toglie che siamo davanti ad un nuovo trend, difficile da ignorare, che segnerà e cambierà le abitudini di consumo di milioni di persone. Un trend che si è sviluppato in maniera molto forte nel settore Hospitality, dove pagamenti digitali e QR Codes hanno imperato all’interno di ristoranti, bar e hotel.

Approfondiamo insieme la questione attraverso un articolo di Business Insider, basato sul report “Global Payments 2020: Fast Forward into the Future” di Boston Consulting Group.

Anche un popolo di irriducibili affezionati al contante come quello italiano ha cambiato abitudini durante la pandemia, adottando soluzioni come le carte di pagamento e i digital wallet, e questo trend potrebbe essere permanente. Stando alle stime del diciottesimo report di Boston Consulting Group “Global Payments 2020: Fast Forward into the Future”, i ricavi del mercato dei pagamenti a livello globale potrebbero crescere a 1,8 trilioni di dollari nel 2024, dagli 1,5 trilioni del 2019, grazie al progressivo abbandono del cash, che si unisce alla robusta crescita dell’ecommerce e delle transazioni elettroniche.

Per l’Italia, entro il 2024, è prevista una crescita stabile sia nelle transazioni con carta, pari al 6,1% in uno scenario che preveda una ripresa veloce, che nel totale di transazioni cashless, con un 5,3%: per BCG sarà inoltre interessante in questo senso quantificare l’impatto del cosiddetto “bonus cashback”, la misura pensata dal governo proprio per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici, tramite un rimborso percentuale sulle transazioni effettuate con carte di pagamento o via app, e che dovrebbe entrare in vigore il prossimo primo dicembre. Lo scorso anno, prima della pandemia, gli italiani hanno effettuato in media 57 transazioni pro capite con carta e 92 cashless, numeri in linea con quelli di Paesi come Spagna, Malta e Grecia ma si discostano molto dall’Europa occidentale, dove nel 2019 si contavano 172 transazioni con carta e 264 transazioni cashless pro capite. In testa a questa classifica troviamo i Paesi nordeuropei, con una media di 389 transazioni con carta pro capite.

Con la pandemia il quadro è cambiato. Tra marzo e giugno di quest’anno, rivela BCG, Paesi storicamente fedeli al contante, come appunto l’Italia, ma anche Germania e Giappone, hanno visto una riduzione dell’uso del cash maggiore o uguale al 30%. Altri Paesi, come Australia, Canada e Gran Bretagna, hanno accelerato ulteriormente sulla strada dell’addio a monete e banconote. “A livello globale sempre più venditori hanno iniziato ad accettare pagamenti contactless durante la crisi, anche per transazioni di piccolo importo. E le società che emettono le carte hanno alzato i limiti per le transazioni contactless, quelle che si effettuano senza digitare il Pin”, si legge nel report. “Negli Usa, durante il lockdown i cosiddetti ‘digital wallet’ hanno raggiunto un livello di adozione che normalmente avrebbe richiesto due o tre anni per compiersi”. Da parte loro, anche i consumatori hanno mostrato di apprezzare questi metodi di pagamento e la fuga dal cash potrebbe diventare permanente.

L’esempio di riferimento è l’Asia, dove l’ecommerce è cresciuto dopo l’esplosione della Sars, portando di conseguenza a un cambiamento nei comportamenti e quindi a una solida crescita nei pagamenti digitali. E nel caso del covid19 il copione sembra lo stesso: secondo il sondaggio Consumer Pulse di BCG, durante i primi mesi della crisi negli Usa il 48% in più di consumatori rispetto al pre-pandemia ha scelto di usare i canali digitali per fare la spesa, con una prevalenza dei consumatori più giovani, e le piccole e medie imprese, che prima contavano maggiormente sugli acquirenti “fisici”, hanno velocemente adattato i loro modelli al nuovo scenario.

Al di là di una tendenza che appare ormai conclamata, secondo BCG i governi hanno tutto l’interesse a spingere sul tasto dei pagamenti elettronici, che in base ad alcuni studi potrebbero far crescere il Pil di tre punti percentuali all’anno. “L’Italia è rimasta indietro sui pagamenti digitali, ma è riuscita a reagire come gli altri”, ha osservato Carlo Bravin, partner di BCG. “Con il bonus si risponde al problema del Paese: non la diffusione delle carte, ma il loro uso. Ci attendiamo una spinta dalla Bce sul cashless, in continuità con gli ultimi anni. E che cambino le abitudini di consumatori, aziende, negozianti”.

Registrati alla piattaforma per la mancia digitale 👉 TackPay

Link all’articolo originale: https://it.businessinsider.com/pagamenti-digitali-e-corsa-in-tutto-il-mondo-e-litalia-sta-recuperando-il-gap/

--

--

TackPay
HORECA Italiana

TackPay è la prima app in Italia per inviare, ricevere e gestire mance in modo completamente digitale.