Lettera aperta al Comune di Alatri (FR), alla ASL di Frosinone e ad un vicino di casa

Antonio Coletta
5 min readNov 4, 2018

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Alatri, 1 novembre 2018

Vivo all’ultimo piano di uno dei palazzi più alti del centro storico di Alatri (FR), nella casa nella quale i miei nonni abitarono per un quarantennio e che affaccia da almeno trentaquattro anni su una copertura d’amianto di circa 250 metri quadri, sette piani sotto la finestra del mio bagno.

A seguito delle segnalazioni di singoli condomini e del nostro condominio negli ultimi tre anni, i tecnici della ASL hanno valutato lo scorso 15 marzo 2018 lo stato dell’eternit e ritenuto che la copertura sia conservata in modo discreto, attestato l’indice di esposizione ad eventuali fibre d’amianto a livello medio ed infine prescritto al Comune di Alatri (FR) l’emissione del provvedimento n. 17960 del 04/06/2018 che obbliga il proprietario della copertura ad un monitoraggio annuale dello stato di conservazione dell’amianto o, in alternativa, alla bonifica.

Successivamente i proprietari dello stabile hanno dato il via ad alcuni lavori di ristrutturazione che hanno coinvolto anche la copertura in amianto.

Da cittadino interessato ho segnalato il 10 settembre 2018 la vicenda agli uffici comunali e al comando della polizia municipale, chiedendo la verifica delle autorizzazioni e delle procedure utilizzate per intervenire sulla copertura in amianto e la rivalutazione dello stato di conservazione e della sua pericolosità: la polizia municipale è intervenuta tempestivamente accertando irregolarità amministrative e richiedendo una verifica urgente da parte della ASL, la quale ha comunicato che l’intervento effettuato sulla copertura non aveva provocato modifiche alle condizioni della copertura.

Evidenza della rimozione della passerella ancorata alla copertura in eternit durante i lavori di ristrutturazione e segnalata il 10 settembre 2018

Nel pomeriggio di ieri 31 ottobre, infine, un operaio visibilmente poco equipaggiato per svolgere interventi in sicurezza, ha applicato della vernice rossa (presumo la stessa vernice coibentante utilizzata dalle ditte autorizzate per evitare lo “spolveramento” dell’amianto rovinato) sulla stessa copertura in eternit che sta sotto la finestra del mio bagno.

Ho segnalato il fatto alla polizia municipale, chiedendo che venisse verificata la legittimità e la sicurezza dell’eternit, e presenterò nei prossimi giorni formale richiesta alla ASL di nuova verifica della copertura.

31 ottobre 2018: nuovo intervento sulla copertura in eternit

Al momento ho 34 anni, una figlia, un quotidiano indice di esposizione ad eventuali fibre d’amianto di livello medio e la vaga impressione di essere preso per il culo, come cittadino e come vicino di casa.

Nonostante le irregolarità amministrative, nonostante le richieste mie e del condominio, nonostante il parere della ASL e l’ordinanza del comune che richiedono la rimozione della copertura in amianto o una nuova verifica della stessa tra un anno, il mio vicino di casa ha proseguito e terminato i suoi lavori di ristrutturazione con uomini a petto nudo e ha poi eseguito un intervento su eternit con un uomo non equipaggiato, sotto la finestra del mio bagno e ad appena 15 metri dalle finestre degli uffici tecnici comunali.

Dell’intervento di parziale coibentazione dell’eternit avvenuto ieri pomeriggio in assenza di sicurezza, oltretutto, non risulterebbe chiara la necessità: per la copertura, la ASL di Frosinone aveva prescritto a marzo (e confermato un mese fa) la necessità di una nuova verifica solo dopo un anno, indicando così implicitamente una valutazione di non pericolosità dell’amianto.

In questo caso, oltretutto, l’intervento “alla carlona” per evitare la fuga di polveri da amianto corrotto — non rilevato dagli esperti — potrebbe aver creato danni prima inesistenti.

Sia chiaro, non occorre fare terrorismo.

L’amianto e l’eternit risultano pericolosi per l’uomo solo quando rilasciano fibre: queste, se disperse nell’aria ed inalate, possono portare terribili danni alla salute. Risulta evidente, quindi, come il rischio sia legato alla friabilità e al deterioramento del materiale in amianto.

Di più, se stando alle conoscenze scientifiche attuali pare che non esista alcuna soglia minima d’esposizione alle fibre d’amianto al di sotto della quale si può essere sicuri di non ammalarsi e potremmo dunque considerare a rischio chiunque respiri particelle d’amianto, è necessario sottolineare che l’incidenza di malattie asbesto-correlate risulta molto più elevato nelle persone soggette a lunghe e massicce esposizioni.

Non mi è chiaro, però, perché un indice di esposizione ad eventuali fibre d’amianto a livello medio (un livello quindi non elevato, ma neanche nullo) non determini un obbligo di rimozione.

Se pur fossero minime le probabilità di sviluppare patologie mortali a causa dell’amianto, pare inoltre assurdo che il legislatore non abbia previsto alcuna scadenza per la rimozione dell’amianto dall’intero territorio nazionale e che, a più di ventisei anni dall’adozione la legge n. 257 del 27 marzo 1992 che regolamentava la cessazione dell’impiego dell’amianto, circa 250 metri di lastre di eternit si stendano — legittimate — nel centro storico di Alatri (FR), sette piani sotto la finestra del mio bagno.

Questa legge venne scritta per tutelare sia la salute pubblica sia le tasche dei proprietari, e tuttavia non avendo previsto una scadenza entro la quale rimuovere tutto l’amianto in Italia tutela più i proprietari che tutti gli altri: sono convinto, invece, che se un piccolo interesse privato può incidere sulla sicurezza e la salute di tutti lo stato debba intervenire ed imporsi a tutela della maggioranza.

[Aggiornamento: il 2 novembre, un giorno dopo la pubblicazione di questa lettera aperta su Facebook, il proprietario dello stabile mi ha fatto sapere (per interposta persona) che l’intervento effettuato dall’operaio ritratto nelle foto da me ricevute e pubblicate era finalizzato ad arginare le infiltrazioni d’acqua attraverso il soffitto del locale (infiltrazioni che — se fossero confermate — alimenterebbero più di qualche paranoia sull’integrità della copertura). Attraverso la stessa persona il proprietario dello stabile mi ha fatto ricevere la promessa di una rimozione dell’amianto nell’estate del 2018. Speriamo bene!]

4 novembre 2018: richiesta della verifica dello stato della copertura in amianto e segnalazione della lettera aperta ad ASL di Frosinone e agli uffici del Comune di Alatri (FR)

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