ValledelSacco.eu
6 min readJan 2, 2019

Lo scandalo della Certosa di Trisulti finita in mano alla destra sovranista

Come è potuto succedere? Appello alle istituzioni coinvolte.

Certosa di Trisulti vista da Monte Rotonaria, da https://www.instagram.com/valledelsacco.eu/

IN FONDO ALL’ARTICOLO GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

Ormai tutti conoscete il “caso Trisulti”, la questione è ormai definitivamente esplosa sui media dopo il recente articolo del Washington Post.

La storia però parte da lontano e io ho avuto la possibilità di seguirla sin da giugno del 2017, con questo mio articolo http://www.valledelsacco.eu/la-nuova-gestione-della-certosa-di-trisulti-decisa-dal-mibact/ che vi invito a leggere prima di proseguire, in quanto necessario a comprendere alcuni delicati meccanismi di cui tratterò anche adesso.

Dunque la gestione della Certosa è in mano da mesi all’istituto DHI e al suo presidente Benjamin Harnwell. Bastava una ricerca di pochi minuti per capire che questo istituto si muoveva nell’ambito di uno stretto legame tra religione e politica.

Sabato scorso c’è stato un importante evento a Collepardo organizzato da Comunità Solidali.

Alla luce di quanto già conoscevo, e di quanto appreso durante l’assemblea pubblica del 29/12 presso la sala consiliare del comune, mi sento quindi di rivolgere un appello a tutte le istituzioni coinvolte, contenente alcune domande alle quali tutti noi meriteremmo di avere risposta.

All’ex Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, alla presidente della Commissione Dott.ssa Caterina Bon Valsassina e al Responsabile del procedimento Dott. Antonio Tarasco; come è stato possibile assegnare un monumento nazionale all’istituto DHI le cui intenzioni e scopi politici erano manifesti sin dal principio e che non aveva alcuna esperienza in merito alla gestione del patrimonio culturale? Come è stato possibile riconoscere come requisito valido ai fini del punto 4b del bando (documentata esperienza almeno quinquennale nel settore della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale) la promozione del vangelo come sostiene Harnwell? E inoltre come è stato possibile riconoscere come requisito valido del punto 4c del bando ( documentata esperienza nella gestione, nell’ultimo quinquennio antecedente alla pubblicazione del presente Avviso, di almeno un immobile culturale, pubblico o privato) la gestione del “fantomatico” piccolo museo Monastico di Civita che come ormai riconosciuto e testimoniato da tutti non è mai esistito? Come sono state possibili delle sviste cosi macroscopiche e clamorose?

Al Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, lei si è insediato da ormai 7 mesi, è a conoscenza di questa situazione? Nulla è trapelato in questi mesi e dal Ministero continua solo un assordante silenzio. Sul sito ufficiale Mibac la Certosa continua ad ancora avere tutti i riferimenti della precedente gestione statale (orari e gratuità dell’ingresso). Ha intenzione di verificare i fatti pregressi, la situazione attuale e di prendere quindi qualche decisione al riguardo?

Al Sindaco di Collepardo Mauro Bussiglieri; durante l’incontro pubblico del 29/12 il consigliere comunale Andrea Marino ha lanciato alcune velate accuse all’amministrazione comunale riguardo la poca trasparenza nella gestione della vicenda. Sempre secondo Marino la responsabile del fantomatico Museo di Civita, ovvero uno dei punti chiave tra i requisiti che hanno determinato la conformità alle richieste del bando, sarebbe la figlia di un assessore comunale (tale Martina Veglianti). Eppure lei stesso ha dichiarato che questo museo non è mai esistito. Cosa può rispondere a queste accuse, può chiarire in proposito?

All’Abate di Casamari, Al Vescovo della Diocesi Anagni Alatri Lorenzo Loppa; visto che come testimoniato da diversi abitanti e come riconosciuto dallo stesso Harnwell egli risiedeva o comunque frequentava assiduamente la Certosa da molti mesi prima che il bando per la gestione venisse anche solo annunciato, tanto che sul sito DHI si parla di una “Schola Palatina” attiva fin dall’ottobre 2015, e visto che l’abate Eugenio Romagnuolo gli ha assegnato la gestione del fantomatico Museo di Civita sempre nel 2015, forte è il sospetto che tutto fosse scientemente organizzato fin dal principio (pag 7,8 e 9 del pdf). Eravate quindi voi a conoscenza di tutto il progetto, lo avete quindi condiviso e incoraggiato? Potete chiarire la vostra posizione?

A Jorge Bergoglio Pontefice della Chiesa Cattolica; il 25/06/2015 l’istituto DHI le annunciava tramite una lettera del cardinale Martino (visibile qui, a pag 4 e 5 del pdf) le proprie intenzioni riguardo la Certosa di Trisulti e le chiedeva ufficialmente di intercedere presso il ministro Franceschini. Era quindi lei a conoscenza del progetto? Si è adoperato in qualche modo a proposito?

A tutte le forze politiche democratiche di qualsiasi orientamento, qual’è la vostra posizione su questa storia? Ormai è trascorso più di un anno e mezzo, ne siete quindi a conoscenza da mesi eppure quasi nessuna voce si è levata in difesa di un monumento nazionale come la Certosa di Trisulti. Avete intenzione di intraprendere qualche iniziativa nel prossimo futuro?

Ringrazio in anticipo tutti quanti vorranno collaborare alla diffusione di questo appello affinchè venga fatta completa luce su questa vicenda.

AGGIORNAMENTI DEL 28 GENNAIO 2019:

Il giorno 25/01 è stata presentata una ottima interrogazione parlamentare alla camera (video-testo-replica) da parte del deputato N. Fratoianni. Anche a seguito dell’interrogazione sul sito del Mibac sono stati postati tutti i documenti su questa controversa procedura di assegnazione.Oltre le cose che già sapevamo e di cui abbiamo scritto sopra, un altro particolare importante emerso è che

“sul sito del DHI non è pubblicato alcuno statuto, né è definita la sua forma giuridica, il Ministero per i beni e le attività culturali la definisce «Associazione DHI». Il codice fiscale e la partita Iva del DHI risultano attribuiti il 23 marzo 2018, cioè successivamente all’espletamento della gara”

Ok, il codice fiscale non è obbligatorio per una associazione, ma non averlo limita quasi completamente nei rapporti con privati, enti e istituzioni. Come avrebbe fatto quindi il DHI negli anni precedenti a svolgere quelle attività che poi sono state fondamentali nel rispondere ai requisiti del bando e a gestire un museo senza nemmeno uno straccio di codice fiscale?

Per quanto riguarda lo statuto nella documentazione c’è un estratto delle prime pagine di una assemblea tenuta in uno studio notarile nel 2017.

Particolare anche il documento della filiale di Gibilterra di una banca danese (Jyske Bank) che garantisce la “adeguata capacità finanziaria” del DHI. Nulla da dire in proposito visto che sappiamo che le vie del signore sono infinite.

Nella risposta del sottosegretario ai Beni Culturali Gianluca Vacca (qui il resoconto stenografico) si dice che:

la commissione ha valutato l’esperienza documentata in sede di gara dall’associazione nell’intervallo temporale 2011–2016, partecipazione anche in partenariato con altri enti in svariate iniziative di promozione della cultura, nonché nell’organizzazione di eventi e visite guidate nel territorio della Ciociaria.

Ah ma quindi il requisito del punto 4b del bando non era stato soddisfatto con la promozione del vangelo e della fede cattolica come sempre dichiarato dal sig. Harnwell rappresentante del DHI?

Poi sostanzialmente si dice che l’esperienza ci sarebbe, che la gestione di un bene culturale (il piccolo museo di Civita) ci sarebbe, perchè a tale proposito e alla richiesta di integrazione del ministero il DHI ha prodotto una documentazione. Ora è vero che le procedure si fanno con le autocertificazioni, ma una volta che queste vengono messe in dubbio da tutti crediamo sarebbe doveroso eseguire un controllo in merito se quello che viene dichiarato corrisponda al vero oppure no, cosa ne dice sottosegretario Vacca?

Sarebbe anche il caso di chiedere al noto portale CiociariaTurismo del Gruppo Arancione società Cooperativa arl del presidente Luciano Rea, al Centro guide Turistiche Cicerone Associazione Cicerone del presidente Francesca Casinelli che tanto si sono spesi in favore del DHI (leggi qui le loro lettere nella documentazione Mibac) di chiarire la “storia” del piccolo museo Monastico di Civita.

Per concludere almeno secondo il sottosegretario Vacca i progetti dichiarati di una scuola politica in collaborazione con Steve Bannon

non formano parte dell’offerta presentata e del progetto di valorizzazione allegato e non trovano disciplina alcuna nell’ambito della concessione stipulata.

Per il 16 Marzo si sta organizzando un nuovo evento a Collepardo, i cui dettagli al momento non sono ancora noti, per mantenere alta l’attenzione su questa vicenda.