Outcast: l’horror, quello vero, sbarca in TV

Pasquale Fusco
abits
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5 min readApr 26, 2016

Di questi tempi è sempre più raro poter assistere a un film horror degno di tale genere, vi lascio immaginare quanto possa essere difficile replicare tale impresa sul piccolo schermo. D’altro canto, se ci sei già riuscito con una serie TV come The Walking Dead, le chance di poter partorire qualcosa di godibile aumentano non poco.

Così il buon Robert Kirkman ci riporta nei meandri oscuri della sua perversa immaginazione con Outcast, uno show ispirato all’omonimo fumetto del talentuoso autore statunitense che, per la prima volta, affronta temi molto più delicati di quelli a cui ci ha già abituato. Dimenticate le invasioni zombie e i personaggi cazzuti armati di balestra o di katana, questa volta si parla di possessioni demoniache, del “male” nella sua forma primordiale… Insomma, preparate i pannoloni.

Outcast è stato protagonista indiscusso del Napoli COMICON 2016, dove i visitatori della kermesse partenopea hanno avuto l’irripetibile occasione di essere spettatori del pilot — proiettato in anteprima all’Auditorium CartooNa della Mostra d’Oltremare — e di incontrare il cast dello show. Tutto ciò è stato reso possibile grazie a mamma FOX, che ha anche organizzato l’esclusivo incontro con Michael Cudlitz, l’attore che veste i panni di Abraham nella serie The Walking Dead.

Ma entriamo nel vivo di questa nuova storia.

Ci troviamo a Rome, una fittizia cittadina del West Virginia. Kyle Barnes (Patrick Fugit) trascorre le sue giornate in casa, alienandosi dal resto di quella società di cui non si sente più parte. Le mura della casa sono impregnate di terrificanti ricordi che rimandano ad eventi altrettanto spaventosi, eventi di cui lo stesso Kyle si sente in parte il principale responsabile. È lui il “Reietto”, il nostro protagonista, tormentato da un oscuro passato in cui sono impressi i segni del Male: la sua vita è stata segnata dalle possessioni demoniache, che sin dall’infanzia hanno afflitto i suoi cari e che adesso hanno mandato in rovina tutto ciò che gli è più caro.

Tuttavia la sorellastra di Barnes, Megan (Wrenn Schmidt), non si è ancora arresa e riesce a convincere il nostro reietto a passare un po’ di tempo fuori casa, fuori da quella gabbia in cui il protagonista ha imprigionato sé stesso per evitare di ferire altre persone.

Concedimi di farti uscire da qui solo per un’ora… E di farti vedere un po’ di luce del sole. Se sei fortunato… Questo dannato posto andrà a fuoco mentre siamo via.

(Megan Holter)

Durante quest’occasione Kyle viene a conoscenza di un’altra possessione che ha colpito una famiglia di Rome, per la precisione un bambino. Tali eventi condurranno Kyle dal Reverendo Anderson (Philip Glenister), al quale offrirà il suo aiuto per gestire l’esorcismo del povero ragazzino: affrontando ancora una volta l’essere demoniaco, il protagonista scoprirà di possedere una singolare abilità che giustifica il suo legame con il demone. Con il supporto di Anderson, Kyle decide di approfondire la conoscenza di questo misterioso potere al fine di scoprire il suo ruolo in tali, oscure, vicende.

Come descrivere questo pilot con una sola parola? Ipnotico. Nulla di più. Ci troviamo di fronte a un concept tanto affascinante quanto pericoloso, quello degli esorcismi e delle possessioni demoniache, un argomento esposto in maniera impeccabile da uno show come Penny Dreadful, ma che alla lunga rischia di trovare solo il favore di una nicchia piuttosto ristretta — mancando così l’obiettivo di abbracciare un pubblico ampio come quello di The Walking Dead.

Una cosa è certa, i veri fan del genere dell’orrore non resteranno delusi. Mi riferisco in primis alla presenza di scene forti, violente, capaci di contorcere anche lo stomaco più resistente, ma è impossibile ignorare quel senso di desolazione e rovina che accompagna lo spettatore durante l’intero corso dell’episodio. Kyle Barnes è un personaggio che trasuda l’angoscia e la disperazione di un uomo abbandonato a se stesso, ormai dimenticato dalla società e allontanato dai propri cari. Quel Patrick Fugit dagli occhi dolci visto in Quasi famosi (2000) è diventato ora il portatore di un grave conflitto interiore che, grazie alla sorprendente interpretazione dell’attore, riesce a coinvolgere anche lo spettatore sin dal primo episodio.

Da apprezzare la scelta degli sceneggiatori di restare fedeli alla serie a fumetti da cui lo show è tratto, come l’affinità con i dialoghi riportati nelle pagine del fumetto di Kirkman e Azaceta — la citazione di Megan riportata sopra è estrapolata dal Vol. 1 “Un’oscurità lo circonda” — e con la trasposizione dei personaggi e degli scenari, decisamente simili alle controparti cartacee. Non a caso gli organizzatori dell’anteprima di Napoli hanno distribuito a tutti i presenti una copia del #1 di Outcast — Il Reietto, offrendo in tal modo la possibilità di notare le somiglianze di cui sopra e, perchè no, di avere un assaggio dello stile inconfondibile di Paul Azaceta.

Come previsto, il pilot è stato particolarmente focalizzato sul protagonista Kyle Barnes e sul suo passato, ma c’è stato grande spazio anche per il Reverendo Anderson: quello interpretato dal carismatico Philip Glenister si prospetta un personaggio alquanto controverso, ma l’insolita “spalla” del reietto sembra avere tutte le carte in regola per lasciare il segno nel futuro della serie. Purtroppo non c’è stata occasione di dare un migliore sguardo al personaggio di Reg E. Cathey (Giles), il mitico Freddy Hayes di House of Cards, presente anche lui alla proiezione al Napoli COMICON.

Guarda la nostra gallery:

A conti fatti, il primo episodio di Outcast mi ha lasciato una piacevole soddisfazione e un’insopportabile hype per i prossimi episodi. Il nuovo show supervisionato da Robert Kirkman ha le potenzialità per diventare un altro colosso del piccolo schermo, proprio come lo è quel The Walking Dead che ho citato anche fin troppe volte in questo articolo — ma che, almeno dal mio punto di vista, ha un perso un po’ di colpi nelle ultime stagioni. Ovviamente resta ancora molto da scoprire, ma fidatevi di noi…
Outcast meriterà la vostra totale attenzione.

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