Sogno di volare — l’Italiano è la lingua della colonna sonora nel gioco delle civiltà

Andrea Mammarella
5 min readNov 6, 2016

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Il nuovo capolavoro di Sid Meier è ormai uscito da qualche giorno, Civilization VI, noto titolo di strategia a turni pubblicato da 2k Games e sviluppato da Firaxis.

Non me la sento di parlare del gioco, perché ogni sequel di Civ è sempre stupendo, mantenendo il suo stile originario, migliorando le mancanze del titolo precedente.

Chi gioca a Civilization sa che anche l’aspetto musicale per la Firaxis è fondamentale, e le colonne sonore (theme) di tutti i titoli della serie sono sempre state perfette e azzeccatissime, a dimostrazione di ciò, Baba Yetu, la traccia principale di Civilization IV è stata la prima “theme” di un videogioco a ricevere un Grammy.

Christopher Tin compone Baba Yetu, quando il suo collega di stanza a Stanford Soren Johnson gli chiede di comporre una traccia per Civilization IV, il risultato possiamo percepirlo. La traccia è stata acclamata da giocatori e critica, dando una grande spinta alla già ricca carriera di Christopher Tin.

Baba Yetu è il “padre nostro” in lingua swahili eseguita dal Soweto Gospel Choir e Royal Philharmonic Orchestra.

Da qui si evince lo spirito classico ma allo stesso tempo influenzato dal mondo di Christopher Tin, una composizione estremamente moderna dai canoni classici, capace di trasmettere un forte sentimento di unione tra i popoli. Nei commenti su Youtube alle sue opere non mancano mai frasi come “questa canzone dovrebbe essere l’inno dell’umanità”

Il quinto capitolo di Civilization viene affidato al compositore Michael Curran, Brave New World è il “theme”, una composizione altrettando meravigliosa scritta in Latino.

Christopher Tin viene scelto nuovamente da Firaxis per mettere la ciliegina sulla torta a Civ VI, componendo “Sogno di Volare”.

Su Reddit, Christopher, a ridosso dell’uscita del gioco ha aperto un thread in cui avvisava gli utenti che era stato di nuovo incaricato per il franchise di Civ. Tra le tante domande troviamo:

“Sarai incluso tra i “Great Musician” di Civ VI?”

Per chi conosce il gioco e sa di cosa sto parlando, sa che questa è una domanda geniale, simpatica e altrettanto legittima.

Mr. Tin invece risponde così: “se accadesse, non ne sarei segretamente deliziato” della serie, se succede urlerò di gioia.

Questa volta è l’italiano la lingua designata per le parole del tema principale: sogno di volare è stata scritta basandosi su alcuni testi di Leonardo Da Vinci.

L’operazione è riuscita, prima di far partire il gioco, quanti di voi si ascoltano tutta la traccia rimanendo per cinque minuti nel menu principale? Io l’ho istallato su HD invece che su SSD per rallentare il caricamento e sentirla tutta. Ehm…

I riferimenti sono tanti, da Monte Ceceri (la montagna dove Leonardo Da Vinci testò le sue invenzioni volanti) al ritornello, un adattamento della sua frase più famosa:

“Una volta che abbiate conosciuto il volo, camminerete sulla terra guardando il cielo, perché là siete stati e là desidererete tornare.”

Senza voler essere faziosi penso di poter dire con estrema franchezza che “sogno di volare” è la traccia più riuscita, è carica di significato, la composizione accompagna il testo e il messaggio arriva forte e chiaro.
E’ un inno all’uomo e ai suoi desideri, alla crescita, alla volontà e alla rivalsa dell’intelligenza.

E poi è in italiano, non per vantarci, ma abbiamo una lingua capace di esprimere dei concetti stupendi e lo dico con viva fermezza, se questo è in risultato, fatene ciò che volete.

Dopo un giorno di pausa dalla scrittura di questo pezzo mi sono chiesto se il comparto audio di un gioco sia in grado di avvicinare un non-fan della saga al gioco.

Mi sono detto che probabilmente no, ma influisce tanto sulla fanbase e di come la fanbase parlerà del titolo.

Spiego meglio: i fan di Civ sono abituati a sentire, quando avviano il gioco una traccia musicale che li lascia sempre soddisfatti, li carica e gli fa pensare: “eccolo, il buon vecchio Civ”, almeno per me è così.

Subito con gli amici si commenta di quanto sia bello il gioco e ci si dice sempre: ”anche questa volta il comparto audio è della madonna”(cit.).

Questo influisce in termini di mercato, sicuramente, perché non esiste un club di amici che giocano solo al titolo in questione, sicuramente c’è chi ama un genere, chi predilige la grafica, chi la trama, chi la giocabilità, chi la fluidità e così via. Una cosa accomuna tutti: ovvero la passione per i videogame fatti bene.

Lì entra in gioco un meccanismo commerciale, un tipo di pubblicità che fa il bello e il cattivo tempo di qualsiasi azienda fornitrice di beni e servizi: il passaparola.

Se un prodotto è amato dal cliente il cliente ne parlerà bene al punto da spingere un nuovo/vecchio cliente ad acquistare/riacquistare il prodotto, molto semplicemente.

In questo genere di giochi, molto poco movimentati, il comparto audio non fa da accompagnamento, è intrattenimento. Pensate di poter giocare a Call of Duty senza musica? Io credo di si. Se dovessi giocare a Civ senza il meraviglioso sottofondo musicale che accompagna ogni partita mi annoierei a morte, oppure ALT-TAB e youtube con playlist da 3 ore di cose ispiranti.
Un intrattenimento musicale così presente non è un vezzo in Civ, è una vera e propria necessità, e sì, decide le sorti del titolo stesso.

P.S.: ieri parlavo davanti ad una birra con un mio amico compositore (che storia conosci un compositore!) e discutevamo della musica nei videogiochi e di come sia uno dei pochi settori che prediligono la sperimentazione musicale, lasciando tantissimo spazio alla personalità del compositore, per nostra fortuna e per la fortuna di Christopher Tin, che nella vita “ha deciso di non regolarsi”(cit.). Sicuramente approfondirò il discorso.

https://youtu.be/WQYN2P3E06s

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