Asili nido e gestione digitale dei bandi

Agenda digitale dell'Umbria
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5 min readMay 20, 2015

a cura di Rita Pigliapoco, Servizio Istruzione, Università e Ricerca, Regione Umbria

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La procedura digitale messa a punto dalla Regione Umbria per il Bando rivolto ai nuclei familiari per l’abbattimento delle rette per l’accesso presso i nidi d’infanzia (art.1bis LR 5/2008, “Disciplina degli interventi in materia di servizi socio-educativi per la prima infanzia previsti nella legge regionale 26 marzo 2008, n. 4”) ha semplificato le procedure di gestione della domanda di accesso ai contributi per i cittadini. Grazie alla messa a punto delle nuove piattaforme tecnologiche, la Regione ha potuto così sostenere, per l’anno educativo 2013/2014, 1644 famiglie che hanno ricevuto un contributo economico fino a 500,00 euro, per un impegno complessivo di oltre 820 mila euro.

La creazione di un applicativo web per la gestione del Bando, oltre che rispondere alla normativa vigente e ai principi contenuti nel Codice dell’Amministrazione Digitale, ha permesso agli utenti di usufruire della semplificazione delle procedure di accesso alla propria domanda. Per la Regione ha significato invece ridurre i tempi, sia di istruttoria che di erogazione del contributo, oltre a un complessivo contenimento dei costi amministrativi.

La Regione ha inoltre constatato come l’introduzione di questo nuovo applicativo abbia ridotto i cosiddetti errori umani. Con il metodo tradizionale è possibile generare errori nel riportare dati/informazioni da cartaceo a cartaceo oppure da cartaceo a informatico, a discapito della qualità dei servizi ai cittadini. Oggi, con l’automazione del flusso di lavoro, questi passaggi sono stati quasi completamente superati: si sono notevolmente semplificate le attività di istruttoria a beneficio di controlli e/o verifiche, e ciò ha permesso di garantire al meglio i diritti delle famiglie che hanno partecipato al Bando.

L’informatizzazione del Bando è stata resa possibile a seguito della LR n. 8 del 16 settembre 2011 (“Semplificazione amministrativa e normativa dell’ordinamento regionale e degli Enti locali territoriali”) che all’art. 2 individua tra le proprie finalità la semplificazione amministrativa, intesa sia come eliminazione del cartaceo — attraverso la stipula di apposite Convenzioni con gli Enti interessati — che come eliminazione di certificazioni richieste agli utenti, ad esempio l’ISEE o l’attestazione delle strutture all’attività di asilo nido sul territorio regionale.

L’acquisizione di dati, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali e senza oneri a carico della Regione, è stata possibile grazie all’adeguamento dinamico degli ulteriori fabbisogni informativi e dell’evoluzione tecnologica e normativa in materia di cooperazione informatica. Nel 2013 la Regione Umbria ha aperto una procedura di selezione sul Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA) per l’acquisizione in economia di beni e servizi e dalla quale è risultata la ditta, Technis Blu, vincitrice dell’affidamento della realizzazione dell’applicativo web per la gestione del Bando. La ditta ha curato la realizzazione e lo sviluppo tecnologico del modello informatico utilizzando la piattaforma EMC2 Documentum xCP 2.1, in grado di fornire specifiche soluzioni verticali come il protocollo informatico o l’invio di documenti multicanale (email, FAX, PEC, postalizzazione) con firma digitale.

Per la Regione ha comportato — in un’ottica di riduzione dei costi, rivisitazione e razionalizzazione dei processi — la possibilità di usufruire della completa assistenza nella gestione sia delle esigenze di formazione che di manutenzione evolutiva, per cui è risultato un partner affidabile e aggiornato con la capacità di erogare il servizio sia in locale che in remoto.
Contestualmente, la Regione ha attivato una Convenzione con l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) per la fruizione telematica della banca dati dell’Istituto. Grazie alla Convezione — firmata in via sperimentale nel 2013 e rinnovata nel 2014 — è possibile verificare online le dichiarazioni ISEE dei singoli cittadini.

La nuova procedura ha consentito alla Regione non più di eseguire i controlli su un campione di utenti (circa il 10% del totale) come veniva fatto negli anni precedenti, ma è stata estesa a tutti i richiedenti il contributo. Ciò permette alla Regione di verificare in brevissimo tempo uno dei principali criteri per redigere la graduatoria delle domande. Il passo successivo sarà di evitare ai cittadini di digitare l’importo nella compilazione della domanda online ma di avere direttamente dall’INPS la cifra spettante ed evitare — anche in questo caso — l’errore umano nella digitazione.

Per migliorare la qualità del servizi offerti alla cittadinanza, la Regione ha dedicato particolare attenzione alla trasparenza della procedura consentendo ai cittadini di poter verificare in qualsiasi momento lo stato della propria domanda. Nello specifico, l’utente, attraverso l’accesso personalizzato con le credenziali dedicate, si collega al portale dedicato ed è in grado di seguire lo stato della propria domanda (ad esempio da “Inviata” a “In verifica” fino a “Rimborso erogato”).

Nel dare supporto ai richiedenti nella delicata fase di compilazione della domanda — oltre allo Sportello aperto presso la Sede regionale del Broletto e presso alcuni Comuni — è stata messa a disposizione sul sito — oltre al Bando — una Guida operativa in cui sono state specificate le singole fasi della procedura di presentazione della domanda con la descrizione dei prerequisiti per accedere alla procedura — in particolare le specifiche tecniche del browser.
Procedendo all’analisi dei dati storicizzati si vede come nel corso del 2014 ci sia stato un sensibile aumento delle domanda di sostegno da parte delle famiglie. Le domande sono aumentate, rispetto all’anno precedente, in percentuale del 38.8% (da 1.184 del 2013 alle 1.644 del 2014).

Grazie alla possibilità di abilitare i controlli online, sono state notevolmente ridotte le voci di esclusione rispetto all’anno 2013 (Tabella 2) e questo ha comportato una significativa diminuzione le domande non ammissibili. Come si può vedere nella Tabella 1 sono passate dal 10 percento nel 2013 a circa l’8 percento nel 2014). Contestualmente si può vedere che le domande non ammissibili si riferiscono per il 50,3% a domande riferite ad altra tipologia di Servizio per l’infanzia non prevista dal Bando per l’accesso al contributo.

L’attenzione alla qualità dei servizi all’infanzia va coniugata con la possibilità di offrire a tutti pari opportunità di accesso ai servizi. Lo stato di disagio che stanno vivendo le famiglie umbre è evidente se si guarda il numero delle domande di contributo di nazionalità italiana che, come mostra la Tabella 3 risultano essere quasi la totalità delle domande (oltre il 91%).

A conferma di quanto analizzato, la Tabella 4 evidenzia la fascia di reddito a cui appartengono le famiglie. Oltre il 70 percento delle famiglie nel 2014 hanno presentato una dichiarazione ISEE inferiore a 20 mila euro mentre solo il 5 percento circa delle famiglie dichiara redditi che si attestano tra i 40 e i 50 mila euro.

Da questo dato risulta chiaro la necessità di potenziare le politiche in grado di sostenere i cittadini-utenti attraverso lo sviluppo di interventi concreti, coordinati e coerenti tra loro che, ottimizzando le risorse disponibili, intervengano sui diversi aspetti della quotidianità delle famiglie umbre.

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