Ripartiamo dai fondamentali

Gianluigi Cogo
Agendadigitale
Published in
5 min readMay 21, 2017

L’anno scorso di questi tempi ero in piena tribolazione professionale. Cose che succedono spesso, ma che qualche volta fanno più male del solito.

Dunque per la prima volta dopo decenni feci una puntata a ForumPA 2016 molto sommessa, quasi di nascosto. Avevo altre cose per la testa e soprattutto tanta voglia di andare in ferie e spassarmela.

Quest’anno torno con una dose di curiosità maggiore per alcuni fattori positivi che proverò ad elencare.

  • La location.
    Il Centro Congressi La nuvola mi attrae un casino. Ci son sempre passato davanti mentre lo costruivano, ma ora ci entrerò come un bimbo curioso e spero sia davvero bello come dicono visto appunto che ci dovrò passare dentro tre giorni.
    Lo immagino un luogo molto diverso dai vecchi e noiosi padiglioni delle fiere dove muovevamo i primi passi con l’allegrissimo gruppo di Innovatori scapestrati e vogliosi di cambiare il mondo sull’onda di internet e del digitale.
    Unico dubbio: Quest’anno ci saran forse più cravatte?
    Ok, porterò anche la mia, visto poi che dovrò anche premiare i finalisti del challenge.
  • La marcia di avvicinamento.
    Mi è piaciuta molto l’enfasi che Carlo Mochi Sismondi ha posto quest’anno sul tema della Burocrazia difensiva e che io stesso da anni considero il male peggiore che affligge la Pubblica Amministrazione italiana. Davvero molta empatia su questo tema.
    Devo però constatare che, nonostante sposi in pieno le tesi di Carlo, ho poche speranze su una repentina inversione di marcia e su un nuovo approccio al tema perchè, purtroppo, l’enorme mole di regole e di adempimenti che soffoca la PA, non permette ancora a chi è voglioso di innovare, di muoversi libero e di rischiare senza paure.
    Lasciate anche che mi liberi di un sassolino dalla scarpa:
    ‘Rilevo da anni che molti dei frequentanti la kermesse romana di ForumPA si dichiarano a favore della semplificazione senza se e senza ma.
    Noto anche che molti di questi hanno ruoli manageriali di un certo rilievo, altri sono dei regolatori (assessori, deputati e ministri) e tutti, quando salgono sul palco del convegno di ForumPA a cui partecipano, si dichiarano paladini della semplificazione.
    Il giorno dopo, però, tornano ad esercitare il ruolo bloccante che li contraddistingue interpretando in modo difensivistico le suggestioni emerse dal Forum e che noi
    innovatori disubbidienti (rubo qui la definizione coniata da Gianni Dominici) invece, consideriamo opportunità ed occasione irripetibile per cambiare e semplificare questo odioso baraccone che è la cosa pubblica’.
    Per fortuna, questo siparietto ipocrita è stato definitivamente sgamato dalle rilevazioni emerse sulle cause della Burocrazia difensiva e recentemente pubblicate sotto forma di dossier proprio da ForumPA:
  • La curiosità sul Team.
    Non so quasi nulla sul Team Digitale. Leggo i loro post su Medium, i tweet e un po’ di voci riportate sul lavoro che stanno svolgendo a Palazzo Chigi.
    So che Diego Piacentini e i suoi parteciperanno alla tre giorni e spero di capire meglio cos’hanno in testa per semplificare il rapporto con l’odiata e vituperata PA.
    L’altro giorno leggevo con un certo entusiasmo questa frase sul post di Giuseppe Virgone:
    Per questo forniremo, entro la fine di quest’anno, SDK (Software Development KIT) per app mobile e API, e inoltre gestiremo il sistema in modo aperto così da accogliere anche tutte le soluzioni dei soggetti di mercato che vorranno aderire e che ne abbiano le caratteristiche’.
    Bingo, dico io. Ci voleva tanto? Far fare alla PA un passo indietro e favorire il mercato era così difficile? #FONDAMENTALI
    Son anni che urlo alla luna (scrivendo valangate di articoli con questi richiami) per l’adozione incondizionata al secondo principio dei GDS britannici ma, permettetemi, anche qui devo prima levarmi un sassolino dalla scarpa:
    ‘Come mai questi manager IT che partecipano da anni alla kermesse di ForumPA, dopo essersi fatti persuadere su questi semplicissimi principi di buon senso, una volta tornati a casa, commissionano l’ennesimo portale di servizi per il cittadino che nessuno si filerà mai?’
    Vabbè torno umile e mi appresto ad ascoltare cosa ci racconterà in merito il Team Digitale. Anche se uno slogan mi piacerebbe che quest’anno fosse coniato e condiviso qui a ForumPA: ‘Basta portali, basta ….’ Ok, mi fermo. La deriva da vecchio trombone non è costruttiva. Chiedo venia.

Una cosa però ve la devo raccontare. Ho avuto l’onere ma soprattutto l’onore di valutare i progetti del ForumPA challenge. Tipo di attività che faccio sempre con piacere da quando ero direttore del Premio eGov e poi giurato per il premio dell’Osservatorio Agende Digitali del Politecnico.
Si, mi piace leggere, approfondire, capire e valutare progetti digitali.
Son anni che mi esercito in questa attività che, vi garantisco, apre la mente, crea ottime basi di conoscenza, fa scoprire talenti ma denota un male atavico della PA Italiana, ovvero il vizio di cavalcare le buzzword e usarle come cosmetica coprente per vecchi progetti da riciclare ad ogni concorso.

Questo vizio denota la prassi ancora in voga di digitalizzare l’esistente cambiando frequentemente la semantica nel titolo di progetto. Molte amministrazioni (e con loro i propositori/gestori del progetto) sembrano attratti dall’ultima buzzword in voga al momento e sono anche convinti che essa giustifichi la riproposizione dell’ennesimo progetto di cosmetica digitale che, di solito, è un vecchio progetto IT mai decollato o di indubbio valore al quale appiccicare la moda del momento. Dunque ho ritrovato slogan vecchi e spesso banali legati alle mode del momento: IoT, Machine learning, AI, smartqualsiasiasicosa e altre innovation più o meno social, digital o disruptive.
Bene, va bene, ok, cavalchiamo l’onda. Ma pochi di questi progetti erano davvero ripensati in profondità e orientati a richiedere ZERO, ripeto ZERO effort al servito. Cittadino o impresa che fosse, o altra PA nel caso di progetto Gov2Gov.
Molti di questi progetti richiedono ancora troppe attività in carico al servito e non si rendono conto che meno rompi le palle al cittadino meglio è percepito il tuo lavoro. Mi scuso per la deriva scurrile, ma ci sta tutta. Eddai!
Non ho ancora trovato il progetto che (pur vivendo ormai nell’era della AI e del machine learning) si prefigga di offrire al cittadino soluzioni già fatte e di notificargliele. Punto e basta.
E allora continuo a sognare quel servizio che in modo trasparente, non invadente e risolutivo mandi una mail, un sms, un bot MA ANCHE NO, al cittadino o all’impresa, dicendogli: Ho fatto per te questa cosa!
Vabbè spero di trovare risposte da martedì a Roma. Ma anche i dubbi van bene. Sono un divoratore di dubbi e scommesse.

Ora, per chiudere, un invito agli amici, e una promessa:
Sarò curioso e mi metterò in ascolto (sembra impossibile vero?) ma un paio di comparsate le farò e vi invito soprattutto a quella relativa ai dati aperti dove ho scelto di stimolare i temi della poca domanda e della scarsa qualità dell’offerta.

E ora la promessa? Stavolta meno selfie!

Buon ForumPA a tutti. Ci vediamo a Roma.

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