2022: L’interesse degli investitori è sulle soluzioni di medicina digitale dedicate all’utente finale

Il supporto al paziente ed al caregiver nella relazione con il medico ed il supporto nel monitoraggio della terapia (senza entrare nella sua definizione ma monitorando l’aderenza e raccogliendo i dati del paziente day by day da condividere con il medico) caratterizzano i servizi che stanno avendo maggiore impatto nella digitalizzazione sanitaria grazie alla soddisfazione di un bisogno fortemente sentito ed una regolamentazione meno stringente.

La recente survey pubblicata da Research 2 Guidance, nella quale sono stati intervistati più di 300 decision maker del settore healthcare, ha permesso la realizzazione di un’ interessante mappatura dei principali trend che caratterizzeranno gli sviluppi dei servizi digitali dell’anno in corso.

Mappatura che si può sintetizzare in 7 “ key takeaway”

• Anche nel 2002 il mood rimane positivo tra i decision maker anche se si registra un lieve ridimensionamento rispetto al 2021 ;
• Intelligenza artificiale, terapie digitali (DTx) ed ecosistemi di orchestrazione rappresenteranno i principali trending topics;
• Startup e tech giant saranno i principali player ed avranno un ruolo di primo piano nella digitalizzazione del settore;
• Apple ed Amazon, grazie ai loro servizi ed al loro posizionamento, forniranno un maggiore contributo nello sviluppo della digital health rispetto a Google e Microsoft
• Gli investimenti rimarranno simili a quello visti nel 2021 ma le aziende che saranno capaci di mostrare un effettiva capacità di impattare nella digital health avranno maggiore capacità attrattiva;
• Servizi digitali per utenti e a supporto della relazione medico paziente, monitoraggi in remoto e la vendita di tali servizi in bundle genereranno i maggiori profitti
• Infine, come già detto nel titolo del post, le soluzioni dedicate all’utente finale saranno quelle preferite per dagli investitori e gli sviluppatori.

E proprio l’ultimo punto quello che, a mio giudizio, merita la maggiore attenzione in quanto rappresentativo dello scenario in cui il digitale può effettivamente avere impatto nel breve e nel medio periodo.

Le soluzioni utilizzabili direttamente dall’utente in ambito prevenzione e/o che siano in grado di migliorare il processo di relazione tra medico e paziente colgono un bisogno primario, non necessitano di particolari investimenti tecnologici e godono di una regolamentazione meno stringente in quanto non intervengono direttamente nella definizione e nella somministrazione della terapia.

Si pensi a soluzioni come il tele-consulto, capace di offrire una consulenza specialistica e qualificata, attraverso il quale l’utente può ottenere un primo parare su un problema di salute senza dover ricorrere ad una visita specialistica spesso non necessaria. Lo può fare direttamente da casa risparmiando soldi e tempo.

Inoltre, il tele-consulto è anche un ottimo strumento per lo svolgimento di campagne di disease awareness da parte delle aziende farmaceutiche o per il patient referral verso strutture specialistiche.

Lo stesso si può dire per le tele-visite ed il tele-monitoraggio per un paziente cronico che attraverso questi servizi può facilmente svolgere le attività di controllo con il medico curante condividendo i propri dati day by day e senza doversi recare fisicamente nelle strutture sanitarie.

Tali servizi possono essere direttamente promossi sul singolo utente o verso tutti quelli appartenenti ad un organizzazione (welfare aziendale) generando revenue con vari modelli di business che partono dal semplice pay per visit, ad un saas basato su sottoscrizione per l’acquisto scontato di un numero definito di tele-consulti fino all’inserimento in bundle in offerte più articolate come quelle assicurative.

La digitalizzazione deve sempre puntare dallo sviluppo dei servizi più semplici per facilitare l’adozione da parte di tutti gli stakeholder coinvolti, la probabile ridefinizione di alcuni processi e, in generale, vincere la naturale resistenza al cambiamento.