Apple in pole position per la conquista dell’healhtcare 2.0
I principali tech player hanno, già da tempo, compreso il valore del mercato della salute promuovendo programmi di innovazione supportati da ingenti investimenti.
Lo scorso anno è stata sicuramente Amazon ad attirare maggiormente interesse annunciando un’alleanza con JPMorgan Chase e Berkshire Hathaway per dar vita ad un sistema sanitario completamente indipendente da quello statale o assicurativo.
Il 2019 si è aperto con la seguente dichiarazione di Tim Cook, CEO di Apple:
If you zoom out into the future, and you look back, and you ask the question, ‘What was Apple’s greatest contribution to mankind?’ It will be about health”.
Parole non da poco se si pensa a come Apple abbia già rivoluzionato il mercato con il suo iPhone ed i vari servizi correlati. Insomma, oggi, Apple è iPhone.
Per immaginare un futuro in cui le persone, pensando ad Apple, diranno “Salute” non basterà un orologio capace di farti un elettrocardiogramma (anche se è un ottimo inizio).
Come già avvenuto durante la prima rivoluzione del web 2.0, è la gestione dell’identità degli utenti (e dei relativi dati correlati) la chiave di tutto.
Infatti, è grazie al rilascio di servizi, apparentemente gratuiti per gli utenti, che Google Facebook sono diventati i principali attori del web 2.0 a scapito dei grandi editori che prima detenevano la maggior parte dell’audience.
La stessa cosa avverrà per per l’healthcare. Chi, per primo, riuscirà a posizionarsi come miglior gestore delle identità dei pazienti e del trattamento dei loro dati sanitari si porterà a casa la fetta più importante del mercato e la possibilità di mettere un piede in tutti i servizi sviluppati dagli altri player.
Agli inizi del 2018 Apple ha lanciato il programma Apple Health Records in partnership con l’Università della California (e relativo network) e software house specializzate nel settore health come Epic.
Gli obiettivi sono chiari:
- definire lo standard per il trattamento dei dati sanitari;
- facilitare le connessioni sicure per lo scambio dei dati tra tutti i player e l’utente;
- garantire una criptazione dei dati all’altezza ed un modo sicuro con cui si può accedere ai dati stessi;
- garantire il rispetto della privacy consentendo all’utente di sapere sempre chi può accedere ai dati e a che scopo.
Di recente, l’annuncio che il programma ha già raggiunto il considerevole numero di 5 milioni di utenti che potranno usare il proprio iPhone per gestire e condividere in modo sicuro i propri dati sanitari.
Dico quindi che Apple è in pole position considerando i seguenti aspetti:
- Apple è in grado offrire un servizio end to end fornendo software e device capaci di integrare in modo sicuro servizi di terzi
- il principale gateway per la gestione dei dati è il proprio mobile phone e l’iPhone con il suo OS (personale opinione) non ha rivali a livello di usabilità e user experience
- ad oggi, Apple, sembra essere il player che meglio abbia saputo gestire il trattamento dei dati dei suoi utenti dal punto di vista della privacy
Non resta che aspettare il prossimo mega evento Apple per scoprire le novità che l’azienda di cupertino presenterà sperando che siano all’altezza delle dichiarazioni del suo CEO.