Smart Working is Remote Working or Distributed Working?

Alessandro Niglio
Alan Advantage
4 min readMay 6, 2020

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Il #Covid-19 ci costringe a pensare diversamente.

In questo articolo analizzo due aspetti dello #Smartworking a cui una gran parte dei lavoratori ha dovuto far ricorso per assecondare il distanziamento sociale. In particolare, voglio analizzare due aspetti: il #DistributedTeam e lo #SmartManagement

Non credo che ci sia una risposta valida per tutte le situazioni, ma qui vorrei soffermarmi sulle possibilità che dà il Distributed Working. Se ci limitiamo a spostare team di lavoro da un posto fisico a un posto virtuale probabilmente ci accolliamo tutte le difficoltà del lavorare da remoto ma non ne vediamo i vantaggi.

Da un recente studio di StartUpItalia:

I due principali problemi affrontati da un campione significativo di lavoratori (forzati) smart workers, sono la mancanza di connessione veloce e la mancanza di coordinamento in azienda.

Mentre uno di questi due limiti è di tipo infrastrutturale del paese e probabilmente andrà migliorando nel tempo, il secondo ostacolo è del tutto organizzativo, direi mentale.

I leader delle organizzazioni dovranno fare, in futuro, scelte coraggiose affinché le loro organizzazioni rispondano ai cambiamenti “sismici” che stiamo vivendo attualmente.

Dobbiamo prendere atto del fatto che siamo stati “spinti” fuori dai nostri vecchi modelli, che abbiamo sperimentato nuovi modi di lavorare e che abbiamo raggiunto questo punto senza averlo pianificato. In altri paesi non è così da tempo.

I team distribuiti stanno sperimentando approcci diversi e possono essere più difficili da gestire che nel passato. Almeno in apparenza.

I team virtuali temporanei si riuniscono e creano condizioni di lavoro in cui i membri sono molto più focalizzati sui risultati relativi alle attività.

In confronto, invece, il lavoro distribuito è collegato a condizioni di lavoro a più lungo termine in cui i team devono affrontare questioni che vanno al di là dei risultati primari, ciò significa una riflessione più profonda sul processo e sulla struttura.

La maggiore complessità insieme alla mancanza di una vasta esperienza per questo approccio al lavoro significa che questi team sono più difficili da gestire e hanno risultati variabili nel benessere tra i membri del team.

Hard Management or Smart Management

Photo by Maarten van den Heuvel on Unsplash

Le Aziende hanno bisogno di allineare il loro pensiero verso questa nuova modalità di lavoro usando l’approccio del lavoro distribuito piuttosto che il lavoro virtuale.

Quando usiamo la terminologia Lavoro Remoto, sembra che ci sia questo grande centro nevralgico da qualche parte, mentre io sono fuori in periferia, fuori dal centro nevralgico delle attività, meno rilevante. Sono lontano da dove si trova l’azione.

Adottando consapevolmente un approccio di lavoro distribuito, le aziende devono andare oltre la politica della presenza e cercare i risultati per capire come la cultura e la pratica si stanno adattando e come devono essere rafforzate.

E questo è uno sforzo soprattutto culturale. Troppo spesso nel mondo del lavoro la produttività è stata confusa con la presenza. In maniera biunivoca ad onor del vero!

Anche alcuni lavoratori approfittano del concetto “lontano dagli occhi lontano dal cuore”, e chi si nascondeva in ufficio, oggi lo fa da remoto.

Qual è la discriminante allora?

Il valore creato. La produttività non deve essere più confusa con la presenza, ma molto di più dovrà essere misurata al raggiungimento di obiettivi condivisi.

I riti, le cerimonie da ufficio, possono e devono essere sostituiti da valori organizzativi diversi o dare maggior valore a quelli che in passato davamo per scontati.

Adottando un approccio di lavoro distribuito, tutti stanno lavorando su un piano di parità e il default non è più il centro di attività in un ufficio fisico. Questo cambiamento di paradigma è essenziale.

Si tratta di abbattere la struttura, passando da una gerarchia fatta di livelli a una di conoscenza e idee.

Conclusioni

Infine, voglio sottolineare un aspetto trattato dal mio amico Vincenzo Gioia . Lo Smart working come Inclusive Working.

Un buon Leader deve intervenire anche sulla situazione di emotività individuale e di gruppo.

Occorre influenzare e far agire e reagire i colleghi per gestire le emozioni e saper utilizzare la componente positiva dell’emotività (attivazione, prontezza ad agire).

Azioni semplici e comprensibili, volte a infondere calma e tranquillità come training, occasioni formative o di conversazione on line tra Colleghi possono essere un antidoto alla costrizione al telelavoro o in un momento difficile come questo, ad esempio organizzando una pausa Tea & Coffe in web conference.

Con il mio team abbiamo organizzato il Good Morning Team, un momento ad inizio giornata di confronto, condivisione, organizzazione, ma anche per parlare di aspetti personali, difficoltà particolari ed amenità varie.

Un Grazie sentito al mio team ispirazione per questo articolo: Alfredo Adamo, Vincenzo Gioia , Silvia Adamo, Daniela Cotimbo.

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