Il manifesto del social web

I punti chiave della rivoluzione digitale

Giovanni Balsamo
Alchimie Digitali

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Nella complessità in cui viviamo il Social Web sembra venire incontro a due delle nostre necessità primarie: comunicare e interagire. Infatti, come ha scritto Aristotele nella sua Politica, l’uomo è un animale sociale, tende per natura ad aggregarsi con altri individui e a costruirsi una fitta rete di rapporti. Detto ciò, per creare quello che oggi definiamo comunemente un network è indispensabile che le persone comunichino scambiandosi informazioni. E cosa c’è di più potente del Social Web per far sì che idee, esperienze e contenuti di vario genere possano incontrarsi e diffondersi? La domanda è di natura puramente retorica, pertanto la risposta è niente!

Tuttavia alcuni sostengono che nell’era del Web di massa trovare ciò di cui si ha bisogno sia sempre più difficile e rincarano la dose difendendo a spada tratta la tesi secondo cui una volta trovato qualcosa d’interessante sia quasi impossibile valutarne l’attendibilità. Chi è di questo parere teme l’ideologia del Social Web, perché preconizza la scomparsa dei cosiddetti intermediari dell’informazione (i vari intellettuali, editori, giornalisti etc.). Questi, infatti, potrebbero soccombere definitivamente sotto i colpi della swarm intelligence, l’intelligenza delle folle.

Tale visione dialettica (e scettica) della rivoluzione digitale in atto tende a voler frenare uno degli effetti più importanti nonché innovativi dell’avvento del Social Web, e cioè che chiunque possa essere autore ed editore di se stesso. Per gli scettici le opportunità del Social Web godono di una luce soffusa e quello che si presenta come una risposta concreta a un’istanza egualitaria, diventa un semplice prodromo del caos e della deriva informativa oltre che culturale.

Comunque la si pensi, credo sia utile fermarsi un istante a riflettere sulle caratteristiche del Social Web. Solo così sarà possibile comprendere la sua utilità da una prospettiva privilegiata e scevra da qualsiasi pregiudizio o condizionamento (almeno questo è il mio intento).

Il Social Web è funzionale: compie il passaggio definitivo dei siti web da silos d’informazioni a fonti di contenuti e servizi.

Il Social Web è semplice: facilita l’accesso e l’utilizzo dei servizi online anche da parte degli early adopter, utilizzando interfacce utente user friendly.

Il Social Web è leggero: influisce sui processi e sui modelli di business rendendoli soft. La leggerezza è connotata dalla condivisione di contenuti e servizi intuitivi.

Il Social Web è social (per l’appunto): le persone sono, fanno e popolano il Web, socializzando e integrando la propria vita reale (offline) con quella virtuale (online) grazie all’uso costante di vari social network.

Il Social Web è co-creativo: dà fiducia agli utenti, li riconosce come co-creatori e co-sviluppatori, accettando di vivere in una condizione di beta perpetuo.

Il Social Web è pervasivo: ha la coda lunga, fa leva sulla forza della Long Tail attraverso il customer self-service e sulla gestione di dati algoritmici per raggiungere l’intero Web: le periferie e non solo il centro, la coda lunga e non solo la testa. Il modello Long Tail si ripercuote anche sui creatori di contenuti, in particolare su quelli i cui prodotti per motivi economici erano tagliati fuori dai canali di distribuzione pre-internet (vedi case editrici, case discografiche, case di produzione cinematografica e reti televisive). Dal punto di vista dei creatori di contenuti, la coda lunga ha generato un fiorire di creatività in tutti i campi dell’ingegno umano.

Il Social Web è partecipativo: adotta un’architettura di partecipazione che incoraggia le persone ad aggiungere valore e co-creare contenuti di qualità (si spera!).

Il Social Web è vicino: implementa l’organizzazione e la categorizzazione dei contenuti, enfatizzando l’interazione mirata, mediante deep linking. Grazie a fenomeni come il social tagging i contenuti sono sempre più facilmente raggiungibili.

Sembra scontato, ma per molti non lo è affatto e per questo motivo conviene ribadirlo: nell’epoca in cui viviamo il Social Web è solo un’opportunità. Uno spazio in cui idee, informazioni e contatti diventano cause d’infinite possibilità d’essere, infinite combinazioni di azioni, infiniti mondi esplorabili. Ed è proprio in questi molteplici intrecci di pensieri, azioni, esperienze e persone che si genera valore. Il valore del contenuto, della collettività, della relazione, della conversazione e della condivisione.

Conservare e trasmettere le idee, imparare dall’esperienza degli altri, condividere la conoscenza del mondo e di noi stessi sono alcuni dei poteri (e delle opportunità) che il Social Web ci conferisce, e allo stesso tempo le ragioni per cui lo dovremmo apprezzare e non temere.

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