Il social web plasma la mente

L’avvento del pensiero dinamico

Giovanni Balsamo
Alchimie Digitali
Published in
3 min readMar 21, 2014

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Siamo legati al passato, ma non perché esso sia una prigione. Il passato è ciò che alimenta il nostro presente e spesso cambia ciò che sappiamo sul mondo che ci circonda. Farei quindi un utile salto nel tempo attraverso un aneddoto della vita di Friedrich Nietzsche, perché ci aiuterà a riflettere su come il social web stia cambiando il nostro modo di pensare e di agire.

Siamo verso la fine del 1881 e Nietzsche si trova a Genova. La sua vista si sta affievolendo e questo non gli permette di concentrarsi su una pagina senza andare incontro a lancinanti mal di testa. Si decide così a ordinare una macchina da scrivere, una Malling Hansen Writing Ball.

Entrato in possesso della macchina da scrivere, se ne innamora per la sua facilità di utilizzo e perché in fondo in essa si rispecchia. Nietzsche è così entusiasta della creazione di Malling Hansen da dedicargli questi versi:

La Writing Ball è una cosa come me: fatta di ferro eppure facilmente ripiegabile nei viaggi. Per usarci, pazienza e tatto sono richiesti in abbondanza, così come buone dita.

Questo affascinante strumento inizia ad influire in maniera lampante sul suo lavoro e ad accorgersene è uno dei suoi migliori amici, Heinrich Köselitz. Sembra che la prosa di Nietzsche sia serrata e pervasa da un’energia nuova. Pare che il ferro della macchina, grazie a un misterioso meccanismo metafisico, sia entrato nelle sue parole. “Forse attraverso questo strumento finirai per darti a un nuovo idioma”, scrive Köselitz in una lettera all’amico. La risposta di Nietzsche non tarda ad arrivare ed è di una lucidità disarmante:

Hai ragione, amico mio, i nostri strumenti di scrittura hanno un ruolo nella formazione dei nostri pensieri.

Quanto detto da Nietzsche non solo viene confermato, ma anche lucidamente approfondito da Marshall McLuhan. Ottantadue anni dopo, nel 1964, questo sconosciuto professore diventa improvvisamente una star grazie a Gli strumenti del comunicare e lo fa sostenendo la tesi secondo cui nel lungo periodo il contenuto di un medium ha molta meno importanza del medium stesso nell’influenzare il modo in cui pensiamo e agiamo.

Volendo fare un parallelismo, anche il social web è un medium. Esso fornisce materia al pensiero (un’infinità di dati e informazioni reperibili velocemente e in qualsiasi momento) e lo fa modellandolo. Il social web, di fatto, sostituisce il nostro vecchio modello di pensiero calmo e lineare con un nuovo modello di pensiero dinamico e sinuoso. Nell’era del social web la mente lineare, calma e solitaria, viene gradualmente sostituita da una mente sinuosa, frenetica e connessa ad un network potenzialmente infinito.

Che siamo online o offline la nostra mente ormai si aspetta di ottenere le informazioni nel modo caratteristico della social web: come un flusso di particelle in rapido movimento. Una volta eravamo come dei palombari immersi nel mare delle parole e delle informazioni, ora sfrecciamo a grande velocità sulla superficie di questo mare come dei surfisti!

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