Come progettare un Configuratore di Prodotto per Infissi

Gian Angelo Geminiani
Alchimisti Digitali
4 min readDec 24, 2018
Il prodotto finale

La Genesi: dall’analisi al prototipo.

Un Configuratore di Prodotto nasce da molte ore dedicate all’analisi, al focus sul prodotto da configurare, alla progettazione dell’interfaccia grafica, alla UX ed alla scelta della tecnologia più adatta (HTML, C++, Java, .Net, Objective C).

Inoltre ogni singolo passo deve essere condiviso col cliente stesso, che nel corso del tempo è in grado di comprendere a fondo le scelte fatte.

Il premio finale per questa “faticaccia” sarà un prodotto che si ripaga da solo in brevissimo tempo e che mette l’azienda in grado di fare scelte strategiche vincenti.

Esistono diverse tipologie di “Configuratore di Prodotto”:

  • Configuratore Tecnico (progettazione): E’ un prodotto ad uso e consumo dell’Ufficio Tecnico ed in genere è basato su sistemi CAD
  • Configuratore Gestionale (produzione): E’ un prodotto per la gestione parametrica della distinta base e dei cicli di lavoro. Solitamente si trova integrato a sistemi ERP, ma può essere acquistato anche a parte.
  • Configuratore Commerciale (vendita): E’ la soluzione più adatta alla rete vendita e nelle versioni web si presta all’integrazione con siti di e-commerce. Può gestire una distinta base di primo livello, le promozioni stagionali, i listini, ecc..

Il questo articolo, per semplicità, prenderò in considerazione solamente il modulo dedicato alle vendite: il “Soluzionatore” Commerciale per Infissi.

STEP 1/4. Le prime bozze col cliente. Brain Storming e definizione del concept.

“Vorrei un configuratore”.

Non basta come richiesta.
Ma in genere si parte così.
E si continua con un bel…

“Ma quanto costa?”.

Bella domanda.

La risposta non è facile.
Per questo motivo occorre passare un po’ di tempo col cliente per approfondire diverse tematiche tipo:

  • Dove verrà utilizzato il configuratore? Web? Desktop? Tablet?
  • Deve essere integrato con piattaforme esistenti? ERP? E-Commerce? Business Intelligence?
  • Chi lo utilizzerà? Personale interno? Rivenditori? Cliente finale?
  • Cosa deve produrre in output? Distinta Base? Preventivo? Ordine?

Prima di tutto si parte facendo luce su questi punti e sul cercare di capire se e quale idea il cliente abbia in mente.

Dopo una o due sessioni si inizia a buttare giù qualche appunto.

Io prediligo la rappresentazione grafica (schizzi) e le mappe concettuali, per cui questo è quello che ne potrebbe uscire.

Bozza schematica del macro processo

STEP 2/4. Ipotesi di User Interface e Processo di Configurazione.

Cominciamo a pensare alla struttura grafica delle varie maschere.

Design dell’ Interfaccia (step 2) e Design del Processo (step 3) non sono attività disgiunte, ma coinvolgono membri differenti del team (o per lo meno richiedono competenze tecniche molto differenti).

Questa è la fase più complessa in assoluto, quella in cui il cliente scopre di non conoscere affatto il proprio prodotto.

Sembra strano vero?
Eppure è così.

Mettere nero su bianco un processo decisionale umano con lo scopo di trasformarlo in algoritmo matematico è un gioco molto divertente, come tentare di mettere una mano nel frullatore acceso per prendere una biglia di vetro.

In questa fase i “disegnini” e le mappe concettuali (le vedremo nello step 3) aiutano moltissimo.
Non innamoratevi di quello che progettate la prima volta, perché in questa fase lo rifarete mille e mille volte ancora.
E al termine lo rifarete un’ultima volta.

Al termine di queste estenuanti sessioni di analisi si produrrà qualcosa di simile a quello che segue.

Wireframe

A questo punto avremmo delineato meglio anche il processo stesso.

STEP 3/4. Processo e Prodotto.

Ora il punto è definire con precisione come sia fatto il prodotto da configurare.

Quali siano le sue caratteristiche costruttive, quali attributi possiede e come questi ne influenzino altri, il prezzo o la distinta base.

Ma questo non basta, perché le caratteristiche del prodotto vanno “spalmate” all’interno di un processo per fasi (sequenziali o parallele).

Siamo alla fase in cui spesso a fine giornata sia il cliente che gli sviluppatori soffrono di leggere emicranie dovute allo spremersi delle meningi.

Questo è un ottimo esercizio mentale e fa anche molto bene al cliente, che inizia a vedere il proprio prodotto sotto una luce differente.

Mappa di processo
Mappa di processo

STEP 4/4. Finalmente un Prototipo

Ed ora arriva la parte più divertente: mettere a terra tutti gli studi e le analisi fatte fino a questo momento.

Prototipo funzionante

E’ stata dura, sono passate diverse settimane ma alla fine si inizia a vedere qualcosa.

Il prototipo ci aiuta a capire meglio se siamo sulla strada giusta sia dal punto di vista tecnico (funzionamento delle regole di configurazione) che grafico (aspetto estetico) e funzionale (usabilità del prototipo sulle varie periferiche).

Non è ancora finita, Ora manca l’implementazione di tutti i prodotti e l’inserimento delle varie regole di configurazione per ogni dettaglio ed ogni comportamento che si vuole prevedere.

Buona configurazione a tutti.

Ma soprattutto, visto che siamo alla vigilia, Buon Natale 🌲

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Gian Angelo Geminiani
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Co-Founder & CEO @ Botika. Passionate startupper, hungry developer and a little foolish