La comunità di un claustro

Il Vagabondo
Altamura stories
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2 min readJun 3, 2017

Alla ricerca di sguardi

Testi: Sergio Fadini — Foto: Angela Masi

Può abitarci una persona che ha paura degli spazi chiusi? Mi chiedo entrando in uno dei tanti claustri del centro storico di Altamura.

Claustro Tricarico (Altamura) — Tavola di Roberto di Taranto

Uno spazio vitale, ben difeso dove appena entri ti trovi addosso gli sguardi quantomeno incuriositi di chi vi abita. Giusto così, penso; una difesa naturale e appassionata. E poi qui non ti guardano di nascosto da dietro una tapparella, sono platealmente affacciati: c’è l’anziana signora che si fa dare i bacini dal gatto mentre ci osserva;

una donna si piazza con la sedia fuori casa mentre suo figlio si mira in uno specchio grande quanto rotto posto nel cortile di un antico palazzo che deve aver conosciuto migliori fasti in passato.

Una ragazza toglie il bucato da fuori al balcone al primo piano; sotto di lei è una distesa di stendini pieni di panni lasciati a prendere aria calda più che sole.

Un uomo spiega all’interno che stiamo prendendo appunti e poco dopo una ragazzina dai lunghi capelli si affaccia incuriosita, poi entrambi scendono ed escono dal palazzo: “volete una sedia?” chiedono a Roberto che da 30 minuti acquarella all’impiedi.

Da altri usci si odono dialoghi femminili in dialetto stretto; una giovane mamma si affaccia col suo neonato in braccio, anche lui curioso.

in questo claustro tutto è in formato mignon, compreso l’olivo anche lui tenuto in vaso come tutte le altre piante presenti; tutto tranne la scala per raccogliere le olive, che fa bella mostra di sé in mezzo alla strada.

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