Bambini, consideriamo anche i loro bisogni e diamo risposte concrete

Andrea Colombo
Andrea Colombo in Comune
2 min readApr 27, 2020

Nel DPCM di ieri 26 aprile ci sono alcuni primi, timidi segnali rivolti a bambini e ragazzi, finora dimenticati: ad esempio, la riapertura di parchi e giardini pubblici, secondo modalità definite dai Sindaci, e la possibilità esplicita di uscire di casa per fare attività motoria insieme a un adulto, non per forza in prossimità di casa.

Ma l’impressione è che continui a mancare una visione complessiva per mettere l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie — più in generale la comunità — nell’agenda della “fase 2” al pari delle attività economiche. La ripresa di economia e lavoro è fondamentale, ma la ripresa di un sano sviluppo psico-fisico ed educativo dei più piccoli, bloccato e danneggiato da settimane di lockdown, non può essere meno prioritario: io penso che sia responsabilità della politica mettere altrettanta attenzione nel considerare i bisogni di bambini e ragazzi e dare risposte sicure ma concrete a loro e alle famiglie. Tra l’altro, dal 4 maggio e nelle settimane successive sempre più genitori torneranno a lavoro, con le scuole e gli asili chiusi: come faranno coi figli? I congedi parentali e i bonus baby sitter sono una risposta parziale, dobbiamo cominciare a progettare anche le modalità di ripresa in sicurezza di servizi e opportunità educative, adattandoli all’emergenza e alla successiva transizione.

In mancanza di una visione forte di livello nazionale che tarda ad arrivare, io penso che Bologna e la sua amministrazione può e deve dare segnali di attenzione ben maggiore e tempestiva ai più piccoli, anche sperimentando e innovando, dimostrandosi all’altezza della storia amministrativa della città in campo educativo, come tante volte è accaduto di fronte alle nuove sfide sociali. L’obbligo di distanziamento e la bella stagione, ad esempio, spingono a studiare e offrire tramite i servizi comunali opportunità strutturate di gioco ed educazione all’aperto, con adeguate misure di sicurezza, anche utilizzando con priorità le aree verdi che verranno riaperte.

In questo senso va il flash mob “#quivivonodeibambini” lanciato dalla libera Consulta CINNICA, che così descrive l’iniziativa: “scenderemo in strada, davanti al portone delle nostre case, tenendo in mano un cartello su cui scriveremo quattro parole: qui vivono dei bambini. Con questo semplice gesto vogliamo ‘autodenunciare’ l’esistenza dei nostri bambini e ribadire una volta di più la necessità che i loro bisogni siano considerati e trovino risposte concrete”.

Proprio nello spirito di cominciare a parlarne, già lo scorso 1° aprile avevo presentato una richiesta di udienza conoscitiva urgente alla Commissione consiliare Educazione e Scuola, che spero a questo punto possa essere presto calendarizzata dalla Presidente, sono intervenuto in Consiglio comunale fin dallo scorso 17 aprile, e ho contribuito a scrivere un ordine del giorno urgente in merito.

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