Candidati con un’idea.
Ho da sempre avuto il problema di sentirmi stretto all’interno di un curriculum. Non esprimo davvero chi sono, continuo a pensare.
E’ una “scheda tecnica” di ognuno di noi, esperienze e titoli che su carta possono dar lustro al nostro beato senso di professionalità.
Il mio è su due fogli A4, senza tener conto di alcun modello.
L’ho creato io, l’ho fatto mio ed è completamente in Helvetica, bold.
Per me però, risulta sempre soffocato.
Certo dipende dal lavoro che si cerca, da quello che si pensa di offrire e di come offrirlo, e credo proprio che in campo lavorativo creativo non è efficace il CV.
Nel mio campo di grafico professionista tutti i miei colloqui hanno trattato sì l’aspetto dell’istruzione, ma è stato decisivo il portfolio dei lavori conseguiti.
Le aziende vogliono vedere cosa sai fare realmente, quanto sei bravo a farlo e quanto possono davvero credere in te per risolvere i loro problemi. Tutto il resto, è superfluo. Anche se indispensabile.
Penso che oggi nel mercato spietato e improvvisato in cui viviamo è importante farsi conoscere non più per la lunga lista di esperienze maturate, ma proponendo progetti. Idee.
Candidarsi presentando un’idea, un progetto che faccia innamorare l’azienda e che comunichi la propria professionalità con i fatti, parla più un curriculum. E fa capire tanto più di noi.
Questa è la forza per superare mille riconoscimenti che solo su carta, hanno la forza di restare in piedi.