Candidati con un’idea.

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Andrea Petruccio | Blog

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Ho da sempre avuto il problema di sentirmi stretto all’interno di un curriculum. Non esprimo davvero chi sono, continuo a pensare.

E’ una “scheda tecnica” di ognuno di noi, esperienze e titoli che su carta possono dar lustro al nostro beato senso di professionalità.

Il mio è su due fogli A4, senza tener conto di alcun modello.
L’ho creato io, l’ho fatto mio ed è completamente in Helvetica, bold.

Per me però, risulta sempre soffocato.

Certo dipende dal lavoro che si cerca, da quello che si pensa di offrire e di come offrirlo, e credo proprio che in campo lavorativo creativo non è efficace il CV.

Nel mio campo di grafico professionista tutti i miei colloqui hanno trattato sì l’aspetto dell’istruzione, ma è stato decisivo il portfolio dei lavori conseguiti.

Le aziende vogliono vedere cosa sai fare realmente, quanto sei bravo a farlo e quanto possono davvero credere in te per risolvere i loro problemi. Tutto il resto, è superfluo. Anche se indispensabile.

Penso che oggi nel mercato spietato e improvvisato in cui viviamo è importante farsi conoscere non più per la lunga lista di esperienze maturate, ma proponendo progetti. Idee.

Candidarsi presentando un’idea, un progetto che faccia innamorare l’azienda e che comunichi la propria professionalità con i fatti, parla più un curriculum. E fa capire tanto più di noi.

Questa è la forza per superare mille riconoscimenti che solo su carta, hanno la forza di restare in piedi.

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