Cos’è un anticurriculum?

Redazione Anticurriculum
Anticurriculum
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3 min readAug 14, 2020
Credit: Head Shot Vectors by Vecteezy

Ci sono due raccomandazioni comuni in quasi tutte le guide su come scrivere un curriculum: la prima è quella di non mentire. La seconda è quella di non essere completamente onesti.

Che siano distinte tra bugie bianche e nere o che si ammetta candidamente che i selezionatori non si aspettino piena onestà dal CV, le strategie consigliate includono imparare a enfatizzare le nostre capacità (anche quando siamo a livello 0), valutare cosa è meglio omettere e cercare di presentare informazioni potenzialmente svantaggiose sotto la miglior luce possibile.

Lasciando a un altro momento la discussione se sia possibile creare un CV etico (ciao filosofi in ascolto, vi verremo a cercare!), vogliamo concentrarci su una maniera radicalmente diversa di intendere l’esperienza professionale.In reazione a questo modo distorto di rappresentare la propria vita lavorativa e le proprie qualità, infatti, alcuni hanno scritto il proprio anticurriculum. Si tratta di un documento in cui si riportano insuccessi, incapacità, limiti e occasioni in cui è stata la sorte, piuttosto che le nostra abilità, a garantirci il successo.

Si trovano vari esempi online di questi fratelli buoni del CV tradizionale

  • Johannes Haushofer, Assistant Professor di Psicologia e Affari Pubblici di Princeton, ha pubblicato nella sua pagina professionale il CV dei fallimenti in cui elenca i “Corsi di laurea in cui non è stato accettato”, i “Paper che sono stati rifiutati” e i “Premi che non ha vinto”. E chiude l’elenco con un meta-fallimento: il fatto che il suo anticurriculum abbia attirato più interesse della sua intera carriera accademica.
  • Nel suo anticurriculum, il business coach Arduino Mancini racconta così una delle sue esperienze lavorative: 1986. Deciso dal caso il mio arrivo in Reuters Italia. L’inserzione chiede personale di vendita a Milano con solida esperienza nella vendita di informazioni economico-finanziarie, mentre io non possiedo che una conoscenza di base dei mercati finanziari sviluppata per interessi personali e risiedo a Roma. La difficoltà a reperire personale di adeguata preparazione e il desiderio del Country Manager di piazzare un venditore “terrone” fra tanti ottimi professionisti del nord fanno il resto.
  • Seba Campos racconta così un suo cambio di carriera da professore di educazione fisica a lavorare nella Comunicazione digitale 2013. “Ho avuto una crisi e ho cambiato direzione. Da palloni da calcio, fischietti, palestre e cattedre universitarie sono passato a libri, siti web, video e altre cose relative alla gioventù e ai media digitali. Ho guadagnato pochi soldi. Pochissimi soldi. Ma ero felice.”

Quando abbiamo incrociato questo insolito modo di parlare della propria esperienza lavorativa abbiamo capito che quello doveva essere il nome del nostro progetto.

Sia chiaro, non vogliamo glorificare i fallimenti tout court: questi possono certo essere istruttivi, ma come spieghiamo nel nostro articolo “Il coraggio e il privilegio di fallire” non tutti i fallimenti sono uguali, soprattutto se si parte da condizioni svantaggiate.

Quello che ci interessa e che troviamo affascinante dell’anticurriculum è la voglia di condividere in maniera onesta la propria esperienza lavorativa: sì, c’è la passione per quello che si fa, ma anche i dubbi, le fregature e le rinunce.

Essere più onesti su questi aspetti non solo porterebbe più benefici a noi stessi, ma soprattutto al resto della società. Se tutti presentano la propria esperienza lavorativa solo attraverso i successi e le sfide vinte, chi inizia ad avventurarsi nel mondo del lavoro avrà solo quello come riferimento e penserà di essere costantemente indietro. Ma soprattutto non sarà in grado di distinguere se stia vivendo le normali difficoltà della crescita lavorativa o se il suo sia un lavoro con condizioni inaccettabili.

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