Dieci anni di Twitter

Con gli studenti, alla domanda “usate Twitter?”, capita di avere risposte come queste:

“Ho l’account ma non lo uso”
“Non capisco bene come funziona”
“Per me è troppo difficile”
“…a cosa serve?”

Il fatto è che Twitter non è realmente difficile da usare, ma spesso viene percepito come tale (come ricorda Il Post). Certo, va detto che i suoi stessi creatori hanno difficoltà a capire cosa sia veramente la loro creatura, e di fatto Twitter è stata modellata nel tempo dai suoi stessi utenti. Twitter ha appena compiuto dieci anni (qui il primo tweet del fondatore Jack Dorsey), e oggi combatte per la sopravvivenza lottando contro colossi come Facebook e realtà più piccole ma dinamiche come Instagram e Snapchat. Nel tempo Twitter ha dato vita a diverse funzionalità comunicative poi riprese dai concorrenti (tra tutte basti ricordare il “segui questa persona” e gli hashtag introdotti da Facebook), il tutto a partire da una idea di fondo che cercava di unire la realtà della rete all’immediatezza degli SMS (sì, i messaggi via compagnia telefonica oggi quasi scomparsi per la diffusione di servizi di messaggistica come Whatsapp, Messenger, Telegram etc.). Nei primi tempi, qualcuno lo ricorderà anche per i primi anni di Facebook, spesso si usava scrivere tweet usando la terza persona:

Qui il primo tweet di chi scrive, del gennaio 2007 (un po’ banale ma fortunatamente non in terza persona):

La storia di Twitter è ricca di momenti importanti (si veda qui per un elenco ufficiale), come il primo tweet dallo spazio o i diversi casi in cui il servizio di microblogging si è rivelato centrale per la copertura informativa di eventi e per lo sviluppo del cosiddetto giornalismo partecipativo (si veda qui, per esempio). Qui di seguito la celebre foto dell’atterraggio dell’aereo della US Airways sul fiume Hudson a New York, condivisa su Twitter dall’utente Janis Krums: fu la prima foto dell’avvenimento che venne diffusa in rete e dimostrò il potere di Twitter nel divulgare notizie in tempo reale (e quindi nell’anticipare i media tradizionali).

L’uso degli hashtag è forse ciò che ha più caratterizzato Twitter — e in seguito moltissimi altri siti e servizi di rete -, mostrando tra l’altro come alcune delle innovazioni più interessanti vengano spesso dagli utenti e non dai progettisti. L’uso delle parole chiave con cancelletto, oggi così centrali per l’intero mondo dei social media, fu infatti suggerito dall’utente Chris Messina nell’agosto del 2007:

Con il tempo, Twitter ha accolto le richieste (aggiungendo dunque il collegamento ipertestuale automatico tra tutte le parole chiave indicizzate con cancelletto) e migliorato le funzionalità dello strumento, per esempio con l’introduzione dei trending topics e dei trending topics localizzati in base alle regioni geografiche di riferimento.

Nel 2016 ci sembra impossibile pensare di poter fare a meno degli hashtag, soprattutto in contesti quali emergenze o eventi in cui la comunicazione in tempo reale può fare la differenza anche nel salvare vite, ma anche per eventi legati all’intrattenimento(programmi televisivi e second screen) o ancora alla formazione intesa in senso lato (seminari, convegni, lezioni, attività di gruppo etc.).

Nella didattica, in particolare, Twitter è stato utilizzato a più riprese e in modi diversi. Uno degli esempi italiani più noti è sicuramente quello di Twletteratura, un progetto orientato al mondo della scuola per la rilettura e riscrittura collaborativa di testi come I promessi sposi, Pinocchio, Il piccolo principe, l’Antologia di Spoon River, etc. (ne avevamo parlato qui sul blog tempo fa). In rete si trovano diversi siti con consigli e raccomandazioni per utilizzare al meglio Twitter a lezione, in classe o per altri momenti formativi (si veda per esempio qui, qui e qui). L’uso di Twitter può aiutare a contrastare l’isolamento della classe, può favorire il coinvolgimento intorno a un tema che si sta affrontando o dibattendo a lezione, può essere utile per entrare in contatto con esperti, per condividere e analizzare insieme contenuti, per gestire domande e risposte, etc.

Insomma, Twitter può essere piegato agli usi più disparati, e in fondo si può dire che Twitter è un po’ quel che gli utenti fanno con Twitter. Qui di seguito alcuni link per riflettere su questi dieci anni e sull’impatto culturale che i tweet hanno avuto nella vita di molti di noi. Buona lettura.

Twitter at 10: ‘A Window Into Other Lives’ [The New York Times]

12 ways Twitter changed our lives [The Guardian]

Twitter’s darkest hour is now [Mashable]

Twitter at 10: a people’s history [The Verge]

These 10 Twitter hashtags changed the way we talk about social issues [The Washington Post]

Amarcord: come eravamo nel 2006 quando nacque Twitter [TechEconomy]

10 anni di Twitter [Wired]

Dieci anni di Twitter — Rivoluzioni e twitteratura [L’Indice]

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Mario Pireddu
Apprendimento in rete e Gestione della Conoscenza

Associate Professor @ UniTus, dealing with media, knowledge and education. Sardinian, Linux user, bass player.