Angelica Thiene

L’origine

Elisa Di Liberato
Archiporto
1 min readAug 24, 2020

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Una chiave che apre la porta di un archivio e allo stesso tempo il destino di una donna. L’archivio delle famiglie Porto, Thiene e Colleoni è ora conservato nel Castello di Thiene. Ma le analisi dei catastici — i volumi che raccolgono i documenti d’archivio — hanno rivelato che in origine le carte erano conservate al palazzo Porto di Vicenza, in Contrà Porti. La riorganizzazione dell’archivio fu ordinata da Angelica Thiene, nobildonna, vedova di Giovanni Achille Porto. Per ragioni ereditarie, Angelica voleva assicurarsi di essere la legittima proprietaria di tutti i beni del marito, a partire dall’accesso all’archivio di famiglia.

Dopo una causa ventennale, Angelica consegnò al notaio Giovanni Marcantonio Gotti le chiavi della stanza e gli ordinò di riordinare i documenti tra il 1727 e il 1728. La vicenda della proprietà dell’archivio, dove erano elencate tutte le proprietà dei Porto, ebbe perfino l’interesse, abbastanza inconsueto, del podestà veneziano di Vicenza Gaetano Dolfin.

Bibliografia: Rita Menegozzo, Nobili e Tiepolo a Vicenza: l’artista e i committenti, Vicenza, 1990, pp. 10 e 36.

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