Bernardino Porto

L’imprenditore

Elisa Di Liberato
Archiporto
2 min readApr 20, 2020

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Lo immaginiamo stringere le mani di commercianti e banchieri, aprire e chiudere affari in importanti centri economici europei: Bernardino Porto è stato uno dei più importanti imprenditori vicentini della seta, che nel ‘500 era tra le merci più preziose nella Repubblica di Venezia. Vendeva i suoi prodotti in tutta Europa, e negli anni ’30 era l’uomo più ricco di Vicenza.

I registri contabili del periodo, fondamentali per il lavoro degli storici, sono però piuttosto rari. I documenti emersi dall’analisi dell’archivio Porto al Castello di Thiene hanno permesso di capire che la quantità di scambi commerciali gestita dai mercanti di Vicenza, in quel periodo, era davvero molto alta.

Da notare che sono molti i fallimenti legati alla mercatura della seta nella seconda metà del secolo. Scrive lo storico Edoardo Demo: «ciclicamente ad annate particolarmente favorevoli e redditizie paiono seguire periodi contrassegnati da difficoltà sempre maggiori che sfociano in fallimenti la cui gravità viene amplificata dal ben noto “effetto domino”, frutto di un sistema mercantile in gran parte basato sulla concessione del credito. Con la mercatura internazionale, dunque, ci si può arricchire (e tanto), si può guadagnare (e bene); ma si può anche pesantemente e pericolosamente cadere, tanto che il rischio d’impresa è sempre altissimo».

Tra gli anni Cinquanta e Settanta del Cinquecento sono molte le società vicentine che falliscono in Europa e in molte aveva investito pesantemente Bernardino Porto. Tra i crac bancari dove il creditore più noto era proprio Bernardino si ricorda la società vicentina con sede a Lione — denominata Iseppo-Bartolomeo Canati, Bernardino Bonanome e compagni crollata «finanziariamente nell’estate del 1552 ob adversam fortunam et temporum infelicitatem».

Secondo i calcoli degli storici, Bernardino tra un crac e l’altro ha perso dai 4 ai 6 mila ducati, una cifra che all’epoca gli avrebbe permesso di commissionare una villa in campagna ad Andrea Palladio. Ma si è ripreso abbastanza velocemente: da vero imprenditore, Bernardino ha diversificato i suoi affari e si è cimentato in tutti gli altri settori imprenditoriali dell’epoca.

Bibliografia: Edoardo Demo, Mercanti di Terraferma. Uomini, merci e capitali nell’Europa del Cinquecento, Milano, 2012, p. 75.

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