Inter ieri, oggi, domani: i giovani che si giocano le loro carte a Pinzolo — Parte Prima

Redazione FabbricaInter 2011-2015
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6 min readJul 15, 2011

Uno sguardo da tifoso e appassionato sui giovani nerazzurri che hanno giocato l’amichevole contro il Trentino Team giovedì 14 luglio 2011

L’amichevole con il Trentino Team ha permesso a molti tifosi di osservare alcuni dei giovani che sono stati aggregati alla prima squadra in occasione del ritiro di Pinzolo: molti di loro rimarranno in corsa per qualche panchina per diverse ragioni, non solo legate alla nuova normativa sulla presenza di calciatori cosiddetti locali nella rosa ufficiale delle squadre di Serie A. Alcuni dei ragazzi che abbiamo visto ieri sono ottimi prospetti, forse addirittura promesse, in qualche caso con già una discreta esperienza in campionati più competitivi di quelli giovanili.

Da almeno 3–4 anni frequento saltuariamente il Centro Sportivo Giacinto Facchetti cercando di farmi un’idea delle nuove leve nerazzurre. Non sono un esperto come ce ne sono in altri blog e intorno al campo, però posso offrirvi uno scorcio di quello che conosco dei virgulti scesi in campo a Pinzolo. Tralascerò i ragazzi tesserati quest’anno dall’estero o gli anni scorsi, e quelli che hanno già una certa storia in prima squadra (come Davide Santon), ma cercherò di darvi due idee su quelli che provengono dalle nostre giovanili.

I ragazzi saranno presentati in rigoroso ordine di apparizione in campo durante il match, così da non fare torto a nessuno.

Obi Joel Chukwuma detto Obi

Obi è forse il giocatore che conoscete meglio: è arrivato nelle giovanili nel lontano 2005 e ha seguito la trafila tra Allievi e Primavera per approdare come aggregato in prima squadra l’anno scorso con Benitez: gioca alcuni spezzoni sia in Campionato e una dignitosissima presenza in Champions League contro il Werder Brema.

In Primavera giocava esterno offensivo nel 4–3–3 o nel 4–2–3–1 di Esposito e ha raccolto una messe di insulti da parte mia (sempre sottovoce che già ci sono abbastanza beoti intorno al campo di Interello che allevano alla maleducazione i ragazzini) per la sua notevole propensione alla driblomania e al venezianesimo (per chi non ha dimestichezza: dicesi veneziano colui che ha una marcata tendenza a non passare mai la palla neanche se assediato da orde nemiche e minacciato con armi da fuoco, ndn).

Il passaggio alla prima squadra lo ha fatto maturare trasformandolo in un centrocampista di contenimento più che

discreto, segnale che allenarsi con grandi campioni mettendoci il cervello fa migliorare moltissimo un giocatore di calcio: sicuramente non è pronto a reggere per intere partite il centrocampo dell’Inter, ma per far rifiatare 10–20 minuti i titolari mi pare una soluzione molto migliore di Muntari o Mariga (che per inciso continuiamo a vedere in una preoccupante fase involutiva, forse dovuta alla poca fiducia che lo circonda). Purtroppo il suo cartellino è in comproprietà con il Parma, in seguito al complesso affare Mariga-Biabiany, e non sono per nulla certo che la società intenda riscattarlo. Mi pare più probabile che la sua metà di cartellino venga monetizzata o inserita in qualche affare per diminuire i contanti da versare nelle casse di questo o quel club, ma ci penserei bene dato che al momento conta come giocatore locale del vivaio Inter sia per la Champions League che per il Campionato. Ha certamente un futuro in Serie A.

Marco Davide Faraoni

Faraoni, classe 91, arriva dalle giovanili della Lazio l’anno scorso a costo zero (svincolato) reduce da un infortunio. In Primavera recupera ma è tempestato da diversi infortuni muscolari che non gli permettono di giocare con continuità. E’ un terzino destro di spinta (oggi va di moda il termine laterale destro), anche se ha giocato anche come centrale (non mi ha fatto impazzire), terzino sinistro (ieri durante l’amichevole) e ala (nelle fasi finali del Viareggio 2011 con ottimi risultati).

Considerata l’età è ormai tagliato fuori dalla Primavera e non ha più molto da imparare in categoria: non difetta di personalità (le sue grida in romanesco si sentono per tutto il campo), anche se deve crescere ancora molto prima di ambire

ad avere un ruolo di primo piano in nerazzurro. Sicuramente è un ottimo prospetto che vale la pena poter osservare ancora: per la sua crescita una stagione a giocare non sarebbe male, considerato anche che lui conta come vivaio italiano e non vivaio Inter. E’ anche vero che con il gioco dispendioso di Gasperson ogni esterno arruolabile ho idea che sarà bene averlo sottomano. Certo sarebbe un peccato perderne il controllo anche solo in parte prima di averlo valutato appieno: per intenderci è tecnicamente molto più dotato di Donati che sta trovano la sua dimensione (come prevedibile) come terzino-mastino tra squadre di fascia bassa in Serie A o di prima fascia in Serie B. Ha già giocato in tutte le nazionali giovanili dalle Under 16 in su e sarei molto stupito di non vederlo giocare in Serie A, infortuni permettendo.

Matteo Bianchetti

Bianchetti, classe 93 (!!!), è un centrale mancino di difesa alto quasi 190 cm e discretamente roccioso che dopo la trafila nelle giovanili nerazzurre ha speso i suoi ultimi sei mesi in prestito nella Primavera del Varese dove ha raggiunto la finale del Campionato da titolare. Grazie alle ottime prove nella squadra insubre ha conquistato anche il posto nell’Under 18 di Evani e il diritto a un ritorno alla base per giocarsi le sue carte nella giovane Primavera nerazzurra di questa stagione.

Onestamente l’ho visto giocare pochissimo se non con la maglia del Varese e mi ha impressionato, soprattutto perché si è sempre confrontato con ragazzi almeno 1–2 anni più vecchi di lui senza mai sfigurare. Anche ieri nell’amichevole ha mostrato qualità e sicurezza, anche se la strada per lui è ancora lunga. Sicuramente questo soggiorno a Pinzolo gli servirà moltissimo nel seguito della sua esperienza speriamo a lungo nerazzurra.

Felice Natalino

Questo classe 92 dal piede destro raffinatissimo arriva in nerazzurro con un’operazione fatta insieme al Genoa: le due squadre lo acquistano nel 2008 dagli Allievi del Crotone per 1,2 milioni di euro, destando discreto scalpore. Gioca sia come centrale difensivo che come terzino destro, conquistandosi subito un posto in Primavera, dove però la concorrenza è

agguerritissima. Le sue qualità tecniche sono indiscutibili come ha avuto modo di mostrare entrando in campo con Benitez sia in Campionato che in Champions League contro il Werder Brema.

Natalino è un laterale di grandissime doti del cui cartellino mi guarderei bene dal perdere il controllo: non è un caso che in quasi tutti gli affari con Preziosi e con altre squadre medie della Serie A, le nostre controparti abbiano cercato di soffiarci la metà del giocatore in ogni modo. Mi auguro che la dirigenza tenga duro. Quest’anno penso che sarà uno dei titolari inamovibili in Primavera e penso potrà dire la sua anche in prima squadra se come penso Gasperini si affiderà molto più dei suoi predecessori al turnover nelle occasioni opportune. Conta come vivaio Inter sia per la lista di Champions che per il Campionato.

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